Brescia, le agenzie del Tpl «appese» a Milano

Brescia, le agenzie del Tpl «appese» a Milano

Il bacino che fa riferimento al capoluogo non approverà lo statuto, ma chiederà alla Regione uno stand by

Se Milano ha il suo peso, le cinque Agenzie lombarde del Tpl sono destinate a slittare ancora. E le nuove gare per l'affidamento del servizio con ogni probabilità finiranno nelle nebbie del tempo. Brescia e Bergamo, entrambe con il bacino unico provinciale, sarebbero a buon punto. Una volta che la Regione avrà istituito l'Albo dei direttori di Agenzia, varato le linee guida per il Piano di bacino e pubblicato il regolamento tariffario integrato, potrebbero nominare il Cda dell'Agenzia e avviare il lavoro. Ma oggi si è scoperto che rischiano di pagare pegno al garbuglio dell'area metropolitana milanese.
Ieri alla giornata di studio sulle funzioni delle Agenzie del Tpl organizzata da Alot (Agenzia della Lombardia orientale per i trasporti e la logistica) in collaborazione con Rsm, Reti e mobilità, Federmobilità (patrocinio della Loggia) c'era pure l'assessore della Provincia di Milano (e rappresentante di Federmobilità) Giovanni De Nicola. Il quale assicura che il Bacino di Milano, Pavia, Lodi e Monza non approverà lo statuto dell'Agenzia, chiederà alla Regione di sospendere l'iter di legge e di rivedere la legge stessa. Per più di un motivo.
NEL TRASPORTO pubblico affidato alle Agenzie non figura il ferroviario e neanche le infrastrutture – elenca De Nicola -, il capoluogo che ha l'80 per cento dei trasporti del bacino entra con il 50 per cento delle quote scaricando il 30 per cento dei costi sulle altre tre province, nel Cda di cinque membri ne vuole due più il presidente (potrebbe decidere a maggioranza sulla testa degli altri), e per ultimo restano fuori grandi comuni come Sesto San Giovanni che sono più grandi di alcuni capoluoghi.
Dunque la Provincia di Milano (insieme ad altri) non firmerà, senza Statuto sarà impossibile procedere e l'iter finirà per bloccarsi in tutta la regione (difficoltà ci sarebbero pure per Mantova-Cremona costrette a stare insieme senza avere neanche una linea che va da un capoluogo all'altro). Fa niente che Comune e Provincia di Brescia lo Statuto l'hanno già approvato.
La novità è emersa durante la conferenza stampa a chiusura della mattinata dei lavori, con l'assessore bresciano alla Mobilità Federico Manzoni, l'assessore e vicepresidente della Provincia di Bergamo (nonché presidente Alot) Giuliano Capetti, Dora Ramazzotti dell'Agenzia mobilità della Provincia di Bologna, l'ad del Gruppo Clas Roberto Zucchetti e il direttore Alot Guido Piccoli. Insieme hanno spiegato che nei lavori hanno sviluppato modelli di business plan, di gare d'appalto e di contratti di servizio per facilitare il lavoro delle future Agenzie. Il tutto all'interno del progetto europeo Epta che mette a confronto diverse esperienze europee.
Di per sé sarebbero strumenti utile. In una gara di appalto bisogna decidere, tra l'altro, se dare in affidamento solo il servizio o anche gli automezzi, la riscossione dei biglietti e quant'altro. I contratti devono prevedere premi e penali… materie delicate, insomma. Ma se in Emilia Romagna le Agenzie sono partite già da qualche anno e funzionano, in Lombardia sono al palo. Il Pirellone ha voluto fare le cose in fretta, e soprattutto nella definizione dei bacini ha ascoltato poco i territori. Ora i nodi vengono al pettine, e a quanto pare non sarà affatto facile scioglierli.

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