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Brescia: Schiffer, “meglio bus a biometano che i tram”

Brescia: Schiffer, “meglio bus a biometano che i tram”

L'ex numero uno di Brescia Trasporti, Giorgio Schiffer, in un'intervista concessa al "Corriere della Sera, Brescia" esprime seri dubbi sul progetto della linea tranviaria T2

" Meglio una flotta di bus a biometano che la doppia linea di tram in progetto". Il giudizio di Giorgio Shiffer, ex numero uno di Brescia Trasporti, è netto e lo manifesta in una intervista pubblicata oggi nelle pagine locali del quotidiano "Il Corriere della Sera".   Giorgio Schiffer, dal 2005 al 2009 è stato consigliere di Brescia mobilità e successivamente presidente di Brescia Trasporti e la sua opinione, sulla mobilità cittadina, ha un peso specifico diverso. Alla base del suo ragionamento una serie di osservazioni che indicano una serie di forti criticità nel progetto del tram di superficie T2.   La prima obiezione riguarda la scelta del sistema complessivo della mobilità cittadina: "saremmo – dichiara al quotidiano -l'unica città medio piccola ad avere tre sistemi diversi di trasporto pubblico: metropolitana, bus e tram, il che comporta avere tre depositi diversi, tre manutenzioni, tre regolamentazioni del personale".    Sulla scelta della T2 Schiffer ribadisce i suoi dubbi: «Il tram  ha una serie di controindicazioni: ha scarsa flessibilità, richiede una forte penalizzazione del traffico privato e in alcuni casi delle piste ciclabili. Si possono ottenere- aggiunge- risultati migliori o uguali con i bus con le cersie riservate»."   Anche sull'etichetta del tram come mezzo "verde" per eccellenza Schiffer avanza delle riserve e dice: «In realtà, stando ai bus, oggi c'è un'alternativa al metano che è il biometano". E aggiunge: "L'energia elettrica non è di per sé «verde»: dipende da come viene prodotta, comporta produzione di CO2 e di biossido di azoto".   Per l'ex numero uno di Brescia Trasporti non ci sono dubbi: "Occorre scommettere su carburanti ecologici di nuova generazione come il biometano".   "Il biometano – dichiara – cancella la produzione di Pm10. Peraltro se ragioniamo sui bus elettrici, oggi hanno un'autonomia di 200 km a fronte di percorsi che per ciascun mezzo si aggirano sui 300-350 km. Il bus elettrico costa mezzo milione contro i 240mila del bus a metano. A parità di km percorsi devi raddoppiare il parco mezzi, serve personale specializzato, hai batterie enormi e costose da cambiare ogni 5 anni. Il costo a km è di 0,20 euro per il metano, 0,32 per il bus elettrico. Un bus a metano sappiamo che dura 10-15 anni, del bus elettrico non abbiamo esperienza».

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