La classifica 2017 di Legambiente

Ecosistema urbano 2017: crolla la fiducia nel trasporto pubblico capitolino

Ecosistema urbano 2017: crolla la fiducia nel trasporto pubblico capitolino

Il rapporto annuale di Legambiente ha certificato la crisi di sistema della Capitale. Crolla la fiducia dei cittadini nel trasporto pubblico. Male anche tutti gli altri indicatori

A Roma crolla la fiducia nel trasporto pubblico con appena 328 viaggi l'anno per abitante nel 2016, contro i 512 nel 2015. Lo certifica l'edizione 2017 di Ecosistema urbano, il dossier sulle prestazioni ambientali dei capoluoghi di provincia presentato ieri da Legambiente.     Insieme all'utilizzo dei mezzi diminuisce anche l'offerta, cioè i chilometri percorsi annualmente dalle vetture per ogni abitante residente. Si è passati dai 60 Km-vettura/abitante/anno nel 2015 ai 57 del 2016. A Milano invece i Km/vettura sono 93. Meno bus in strada vuol dire monopolio del traffico privato: e infatti sono più di 61 le auto ogni 100 abitanti. Ferme ad appena 0,17 metri quadri per abitante le isole pedonali e a 1,27 i metri di piste ciclabili per abitante.     Roma esce malissimo dall'indagine di Legambiente, che per stilare la sua classifica ha tenuto in considerazione 16 indicatori ambientali, tra i quali, per esempio, i passeggeri e l'offerta del trasporto pubblico, il tasso di motorizzazione, le piste ciclabili, le isole pedonali, i consumi idrici, la dispersione della rete, la produzione di rifiuti e la raccolta differenziata. Ebbene, Roma precipita in fondo alla classifica, all'88esimo posto, perdendo altre tre postazioni rispetto al 2015, quando era all'85esimo posto. In dieci anni la capitale ha perso 33 postazioni: nel 2007 si trovava infatti al 55esimo posto.     Nel corso della presentazione del rapporto Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, ha parlato della crisi di sistema che attanaglia la Capitale: «Nessun passo in avanti nella mobilità sostenibile e nella corretta gestione del ciclo dei rifiuti – ha dichiarato – ed è allarmante il calo del numero di cittadini in viaggio sui mezzi pubblici, che racconta da solo quanto "immobile" sia la mobilità pubblica della capitale. Non sono di certo sufficienti gli annunci di strane funivie su rotaie, senza peraltro alcun piano di sostenibilità economica, o ciclovie e corsie preferenziali che sono solo strisce in terra calpestate da veicoli privati, mentre le metro e le ferrovie urbane funzionano sempre meno e non c'è un centimetro di tram o filobus in più, anzi cala il servizio. Non si pedonalizza niente, è ferma a metà la ciclopedonalizzazione di Via dei Fori Imperiali e il Colosseo continua ad essere un enorme spartitraffico».

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