La scheda del progetto

Quella che si profila, scandita da una serie di passaggi, previsti dalla legislazione italiana ed europea, è un´operazione da 527 milioni di euro, mille miliardi. A tanto ammonta, tra galleria,

Quella che si profila, scandita da una serie di passaggi, previsti dalla legislazione italiana ed europea, è un´operazione da 527 milioni di euro, mille miliardi. A tanto ammonta, tra galleria, stazioni e materiale rotabile (all´inizio i treni saranno nove), la previsione di spesa del primo tratto di linea, per i 5 km e mezzo tra Garibaldi e via Bignami. La quota d´investimento assicurata dal raggruppamento guidato da Alstom in questo caso risulta sensibilmente superiore a quelle garantite in Europa da partner privati in analoghe operazioni di project financing.  Nel documento di offerta, il raggruppamento d´imprese precisa tempi, tecnologie e previsioni di utenza della nuova rete sotterranea. Per l´attivazione, cinque anni e mezzo di lavori, a partire dalla convenzione firmata tra il Comune, in veste di concedente, e la società concessionaria. L´entrata in funzione di tutto il tronco, nell´ipotesi che la convenzione sia sottoscritta nel febbraio 2003, è prevista per l´estate del 2008. Nove stazioni in progetto, sull´asse Zara-Fulvio Testi: Garibaldi, Isola, Zara, Marche, Istria, Ca´ Granda, Bicocca, Ponale e Bignami. Due cantieri, all´inizio, il primo a Garibaldi e il secondo in Via Bignami, da dove partirà lo scavo a foro cieco. Parcheggi d´interscambio alle stazioni, uno molto grande al terminale in via Bignami e un altro, di grande capacità, in futuro anche a Monza-Bettola, a servizio della M5, della M1 e dell´autostrada Milano-Venezia. Infine interscambio diretto con la linee 2 e 3, a Garibaldi e Zara, e con la metrotramvia Testi-Bicocca-Precotto, attualmente in costruzione.  Sarà una rete tutta in sotterranea, ma realizzata con tecnologia moderna, quella del driver less – il metrò automatizzato, senza guidatore – con tariffe uguali ai metrò già in funzione, treni a tre carrozze con doppie porte, stazioni più piccole delle altre linee, un modello già collaudato in Francia, a Lille e Lione, a Vancouver, in Canada e in Giappone, ma scelto di recente anche in Italia per le future metropolitane di Brescia e Torino.

Left Menu Icon