Si è svolto il 9 luglio 2002 a Villa Montalvo (Campi Bisenzio) un seminario di studi nel corso del quale è stato presentato il progetto predisposto dalla Provincia di Firenze,
Si è svolto il 9 luglio 2002 a Villa Montalvo (Campi Bisenzio) un seminario di studi nel corso del quale è stato presentato il progetto predisposto dalla Provincia di Firenze, d´intesa con i Comuni di Calenzano, Campi Bisenzio. Sesto Fiorentino e con le parti sociali, finanziato dal Ministero dell´Ambiente con un contributo di 616.000 euro, la cui attuazione operativa è affidata ad ATAF spa. L´ing. Piero Sassoli, Direttore d´Esercizio di ATAF spa ha descritto i compiti e gli obiettivi di questo primo Mobility Manager di Area, visto che normalmente i Mobility Manager operano nelle aziende con più di 300 addetti, occupandosi di riorganizzare e razionalizzare i servizi di trasporto, e la vita delle imprese, in funzione delle esigenze dei lavoratori e dei residenti.
Le caratteristiche del Progetto
Il progetto si concretizza in un accordo fra Provincia e ATAF che prevede 5 fasi: la realizzazione di un ufficio di Mobility Manager di Area, che ha sede presso l´ATAF, che lo ha dotato delle figure professionali necessarie; la costruzione di una banca dati sull´offerta di trasporto, le realtà produttive presenti e le loro esigenze di servizi di trasporto; lo studio degli spostamenti dei lavoratori e frequentatori e di modalità alternative di trasporto; l´organizzazione di corsi di formazione per i futuri mobility manager delle aziende e i referenti negli enti locali; la promozione e la diffusione dei servizi di trasporto alternativi che saranno indicati.
L´Ufficio del Mobility Manager per la Piana Fiorentina avrà il compito di supportare le necessità di pianificazione, coordinamento ed integrazione della differente e complessiva offerta di trasporto collettivo per la Piana e rispondere in modo tecnico ed operativo agli specifici bisogni di servizi efficienti ed innovativi mirati in particolare per gli spostamenti sistematici (casa-scuola, casa-lavoro, ecc.), facendo leva anche su efficaci politiche di intermodalità e di comunicazione.
La Piana Fiorentina è un´area altamente abitata e caratterizzata da un elevato tasso di insediamenti produttivi e da rilevanti poli scolastici e commerciali. Comprende i Comuni di Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino e Calenzano. Qui negli ultimi dieci anni si sono trasferite le principali industrie che in precedenza avevano i propri stabilimenti (con una media di addetti per ciascuna realtà produttiva tra i 300 e i 1000) nell´area urbana di Firenze (GKN, Galileo, Società Autostrade, Manetti e Roberts, ecc.). Nel 1997 è stato aperto il centro commerciale ?I Gigli´, uno dei centri commerciali più grandi d´Italia. Nel comune di Sesto è stato poi collocato il polo universitario, con lo spostamento di consistenti attività accademiche da Firenze. Nella fascia sud del Comune di Calenzano si trova infine una fitta rete di attività artigianali e piccola impresa.
Dal punto di vista della mobilità e del trasporto si può considerare la Piana un´unica e rilevante entità. Fra l´altro nei tre comuni, oltre al servizio convenzionale di connessione con Firenze, sono attivi specifici servizi di trasporto pubblico a chiamata sviluppati sotto il coordinamento della Provincia di Firenze in collaborazione con ATAF per la parte progettuale e per quella gestionale anche con altre aziende che operano nell´area, come LI-NEA e CAP.
Una indagine sulla domanda e l´offerta di mobilità nella Piana Fiorentina
L´ing. Alessandro Andrei, dirigente dell´Area Trasporti della Provincia di Firenze, ha illustrato i risultati di un´indagine effettuata fra le aziende ed i lavoratori della Piana Fiorentina.
In primo luogo ha evidenziato l´esistenza di una significativa quantità di servizio pubblico offerto nell´area, sia su gomma (circa 5.400.000 km effettuati dalle linee che interessano la zona) che su ferro (sei stazioni ferroviarie interessate, con una presenza di treni giornalieri che vanno dai 23 di Zambra agli 84 di Sesto Fiorentino).
Riguardo al questionario distribuito, sono state ricevute 500 risposte dalle Aziende e circa 6.500 dai lavoratori, con dati quindi che risultano assai significativi. E´ emerso come uno dei nodi cruciali da affrontare è rappresentato dall´addensamento degli orari soprattutto di ingresso al lavoro (concentrati essenzialmente intorno alle 8,00) e di uscita fra le 16,00 e le 18,00.
I lavoratori provengono per circa il 30% da Firenze e altrettanti dalla stessa Piana, mentre gli altri arrivano un po´ da tutta la Provincia. Utilizzano prevalentemente il mezzo proprio (77%), ma manifestano in misura rilevante la disponibilità a provare soluzioni alternative, ad esempio il car pooling (37%).
Alcuni interventi
L´Assessore ai Trasporti della Provincia di Firenze, Mirna Migliorini, ha voluto sottolineare come questo progetto costituisca un ambito importante di intervento per definire azioni concrete che determinino cambiamenti effettivi nel sistema della mobilità, puntando soprattutto sulla integrazione e la intermodalità, in un´area particolarmente significativa e complessa. ´Si tratta di un banco di prova particolarmente interessante, per verificare la capacità complessiva di rispondere a nuove domande di mobilità, quali quella del Polo Scientifico, dove prima non c´era niente ed ora sta nascendo un importante generatore di mobilità.´ L´Assessore Migliorini ha poi toccato un tema particolarmente ´caldo´, quello delle risorse necessarie, osservando che, mentre passi in avanti sono stati fatti sul versante della realizzazione delle infrastrutture per il coinvolgimento dei privati, ´siamo molto più indietro quando si parla di servizi. Eppure, se vogliamo potenziare i servizi offerti, è necessario ricorrere a soluzioni nuove, quali ad esempio la partecipazione delle imprese al finanziamento della mobilità.´
Questo tema è stato poi ripreso da Alberto Santel, del Ministero dell´Ambiente, che ha ricordato come in Francia, ad esempio, ´il trasporto pubblico sia da decenni finanziato con una tassa di scopo a carico delle aziende, mentre in Italia nessuna Regione, quale che fosse il suo colore politico, ha utilizzato la possibilità data dalla legge di introdurre un piccolo sovrapprezzo sulla benzina per finanziare il trasporto pubblico. D´altra parte sarebbe logico che chi contribuisce alla congestione del traffico ed all´inquinamento partecipi al sostegno della mobilità collettiva.´ Basti pensare che con 5 centesimi di euro in più per ogni litro di benzina si otterrebbero in Toscana qualcosa come 86 milioni di euro all´anno per sostenere il trasporto pubblico.
Il Vicesindaco di Firenze, Giuseppe Matulli, ha sottolineato quanto sia importante procedere in iniziative che favoriscano l´integrazione dell´area metropolitana fiorentina. A questo proposito ha indicato come obiettivo fondamentale quello di ´arrivare alla predisposizione di un Piano Metropolitano del Traffico, che sostituisca i Piani Urbani del Traffico (PUT) dei singoli comuni, in quanto la mobilità è un ambito senza dubbio sovra-comunale. Per questo i Comuni stanno lavorando in modo operativo per dare vita ad una ´Agenzia della Mobilità´ fra i Comuni interessati, e con il contributo della Provincia, che abbia come suo compito proprio la redazione di questo Piano.´
Nel suo intervento l´Assessore Regionale ai Trasporti, Riccardo Conti, ha ripreso questa proposta, sottolineando però come soluzioni di questo genere funzionano solamente se si basano sulla ´cessione effettiva di compiti e funzioni´, altrimenti, se si tratta di mera ricerca del coordinamento si è destinati al fallimento. Invece, proprio il processo di liberalizzazione del settore, richiede che si potenzino le competenze degli enti locali (province e comuni) in un campo nel quale sinora le funzioni di programmazione erano impropriamente svolte dalle Aziende. Se queste, con l´affidamento dei servizi per mezzo delle gare, saranno ricondotte ad essere dei gestori dei servizi, è assolutamente indispensabile che le istituzioni si dotino di strutture efficienti in grado di: predisporre dei quadri conoscitivi della domanda, di effettuare la necessaria programmazione dei servizi e quindi di controllare quelli effettuati dalle aziende affidatarie. In questo ambito il progetto del Mobility Manager della Piana Fiorentina costituisce un´eccellente sperimentazione, effettuata in un´area complicata che va letto in quella prospettiva di crescita delle capacità di indirizzo da parte degli enti locali sul tema della mobilità.
M.T. – Clickmobility.it