Il rapporto di controllo è una delle prime esperienze applicative della Corte svolto in tutte le Regioni dopo la riforma del Titolo V della Costituzione L´analisi della Corte dei Conti
Il rapporto di controllo è una delle prime esperienze applicative della Corte svolto in tutte le Regioni dopo la riforma del Titolo V della Costituzione
L´analisi della Corte dei Conti scandaglia la situazione dei trasporti locali e ne rileva le difficoltà. Scarsa attenzione ai regimi di concorrenzialità da parte delle pubbliche amministrazioni, analisi decisamente poco esaustiva in fatto di costi sociali, trascuratezza degli impatti socio-economici ed ambientali del servizio di trasporto stesso, carenze sui controlli di compentenza sono solo alcuni degli elementi rilevati dalla Sezione Autonomie, che ha approvato un rapporto di controllo sulla situazione dei trasporti locali relativo all´intero territorio nazionale.
´Il rapporto – come spiegano in un comunicato alla Corte – riassume e compara le risultanze delle indagini svolte nelle singole Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, e sulle quali esse hanno già riferito alle rispettive Amministrazioni Regionali´.
Nel dettaglio si tratta di una delle prime esperienze applicative del controllo della Corte dei conti svolto a rete in tutte le regioni italiane dopo la riforma del Titolo V della Costituzione. L´analisi riguarda gestioni complesse, caratterizzate dalla interrelazione tra l´attività di regioni, province, comuni e società pubbliche e private, quali sono quelle che gestiscono i trasporti.
´L´attività istruttoria – spiegano ancora – è stata strutturata con il metodo comparativo, raffrontando tra loro le diverse realtà regionali e confrontandole, a loro volta, con il modello di gestione della materia disegnato nel decreto legislativo di riforma quadro n. 422/97´.
Rispetto agli obiettivi contenuti nella legislazione, la Corte ha rilevato ritardi e carenze formali e sostanziali nell´apertura alla concorrenza, derivanti dall´assenza di un vero e proprio mercato, determinata, anche, dalle continue proroghe legislative, che rinviano l´obbligatorietà dell´affidamento dei servizi con gara.
In fatto di elementi emersi la Corte rileva che ? in molti casi ? i servizi non sono prestati dalle pubbliche amministrazioni in regime di piena concorrenzialità, in quanto i contratti non definiscono esattamente i contenuti delle prestazioni e i relativi costi unitari.
E poi ancora ´Si è riscontrata, inoltre, l´assenza di quantificazione dei costi sociali connessi alla natura pubblica del servizio, così da non potersi determinare con esattezza quanti costi gravino sull´utente e quanti sul contribuente.
La Corte osserva che, in generale, l´analisi dei costi dei servizi non viene effettuata in modo completo ed esaustivo; nella migliore delle ipotesi, infatti, i costi vengono stimati solo sotto il profilo aziendale, trascurando l´impatto socio-economico ed ambientale del servizio stesso. Tale circostanza non permette di correlare le politiche dei trasporti all´impatto socio-economico ed ambientale degli investimenti, che pure molte regioni meritoriamente stanno predisponendo
Carenze sono state riscontrate, anche, sul versante dei controlli di competenza delle istituzioni pubbliche: sul punto la Corte osserva:
(a) che i corrispettivi erogati da regioni, province e comuni non debbono essere caratterizzati da soli riscontri formali, bensì debbono essere accompagnati da rapporti di vigilanza sull´effettivo espletamento del servizio previsto dal contratto;
(b) che i controlli sulla gestione debbono comparare gli obiettivi assegnati alla dirigenza pubblica di settore con i risultati effettivamente conseguiti sul territorio;
(c) che i controlli strategici debbono, a loro volta, rapportare continuamente gli obiettivi alla situazione effettivamente esistente.
La Corte rileva, inoltre, come sia notevolmente perfettibile la tutela offerta all´utente: raramente, infatti, vengono verificati dal committente pubblico i principi di sana amministrazione contenuti nella Carta dei Servizi.
Analogamente, sono insufficienti le verifiche sulla puntualità e l´appropriatezza dei rapporti di traffico afferenti alla frequenza delle corse e al volume di utenza servito, la cui raccolta capillare e successiva elaborazione dovrebbero costituire la base per l´aggiornamento della pianificazione.
E´ stata accertata, infine, la quasi totale assenza di forme obiettive di consultazione degli utenti. La Corte, infatti, non ritiene idonei allo scopo le interviste ed i sondaggi commissionati o gestiti dalle stesse società affidatarie, ai quali, talvolta sono collegati incentivi e premi contrattuali.
Manuela Michelini – clickmobility.it