La convinzione emerge dalle pagine della terza valutazione ambientale stilata dall´Agenzia europea dell´ambiente e presentata in occasione della conferenza ministeriale di Kiev (21-23 maggio) Lo stato dell´ambiente in Europa è
La convinzione emerge dalle pagine della terza valutazione ambientale stilata dall´Agenzia europea dell´ambiente e presentata in occasione della conferenza ministeriale di Kiev (21-23 maggio)
Lo stato dell´ambiente in Europa è migliorato da diversi punti di vista nell´ultimo decennio, ma una notevole parte del progresso ottenuto verrà probabilmente azzerato dalla crescita economica, poiché i governi devono ancora compiere progressi significativi verso la separazione delle pressioni ambientali dalle attività economiche.
Questo è uno dei messaggi chiave dell´ultima valutazione ambientale europea realizzata dall´Agenzia europea dell´ambiente e pubblicata in data odierna.
L´ambiente in Europa: la terza valutazione e´ stata preparata in occasione della conferenza ministeriale di Kiev, Ucraina di scena dal 21 al 23 maggio sotto l´egida della Commissione economica per l´Europa delle Nazioni Unite. Le due valutazioni precedenti sono state pubblicate dall´agenzia nel 1995 e nel 1998, in occasione delle conferenze tenutesi a Sofia, Bulgaria ed Aarhus, Danimarca.
La nuova relazione affronta la situazione di un totale di 52 paesi: compresi per la prima volta l´intera Federazione russa e gli altri 11 paesi dell´Europa orientale, del Caucaso e dell´Asia centrale (EOCAC).
Essa evidenzia che la maggior parte dei progressi verso il miglioramento ambientale continua ad essere causato da misure ´a valle´ tese a limitare l´inquinamento oppure a seguito della recessione economica e della ristrutturazione che si riscontra in molte parti dell´Europa.
´Sappiamo dal passato che questi progressi saranno nuovamente perduti se la crescita economica continua a basarsi su delle attività tradizionali dannose per l´ambiente, ancora primarie, piuttosto che su delle opzioni ecoefficienti, più sostenibili´, ha affermato Gordon McInnes, direttore esecutivo ad interim dell´EEA.
´Questo è un rischio particolare sia per i paesi candidati all´ammissione all´Unione europea che per i paesi EOCAC verso cui si è provveduto a convogliare importanti attività industriali sia dai paesi dell´Europa occidentale che da altri paesi´, ha aggiunto il sig. McInnes.
Dettagli aggiuntivi direttamente sul sito dell´Agenzia europea
Man. Mich. ? clickmobility.it