´Dopo le ordinanze il via alle misure strutturali´ e ´Per i furgoni imporre gradualmente l´utilizzo di mezzi a metano´ – spiega l´assessore Goggi Dopo la prima fase, relativa alle restrizioni,
´Dopo le ordinanze il via alle misure strutturali´ e ´Per i furgoni imporre gradualmente l´utilizzo di mezzi a metano´ – spiega l´assessore Goggi
Dopo la prima fase, relativa alle restrizioni, caratterizzata dal divieto di ingresso ai Tir e ai mezzi pesanti, la nuova disciplina della sosta e del carico e scarico per il trasporto merci a Milano ora si pone la sfida più impegnativa: quella delle misure strutturali, strategiche (le piattaforme logistiche, i centri di distribuzione urbana), per razionalizzare i flussi di traffico, diminuire l´inquinamento, la congestione.
Spunti, idee, suggerimenti per i nuovi provvedimenti del Comune sono venuti dallo studio condotto dal Politecnico per conto di Palazzo Marino, cofinanziato dal Ministero Ambiente e presentato dall´assessore ai Trasporti, Giorgio Goggi.
´Per anni le amministrazioni comunali non hanno pensato di regolamentare il trasporto merci – ha rilevato Giorgio Goggi ? e gli operatori si sono organizzati nell´ipotesi della totale disponibilità della città. Nessun vincolo, carico e scarico merci a qualsiasi ora, intralci al trasporto pubblico. Non potevamo non intervenire per mettere ordine come abbiamo fatto in centro con la regolamentazione della sosta. Abbiamo introdotto quindi nuove regole, sanzionate da 6 ordinanze del Sindaco Albertini, cercando di trovare un equilibrio tra i costi degli operatori e i costi sociali sopportati dai cittadini´.
Sulla base dello studio del Politecnico – ha aggiunto Goggi – ´ora si tratta di passare alla seconda fase´.
Le ordinanze restrittive non bastano a risolvere il problema, servono centri intermodali di scambio fuori città, centri di distribuzione urbana dove i furgoncini vanno a prelevare le merci per le loro consegne. Ma Goggi lancia anche un´altra proposta. ´D´accordo con gli operatori occorre imporre con gradualità e con incentivi l´utilizzo di veicoli commerciali a metano, non inquinanti´.
Il piano per le energie alternative del Comune prevede al riguardo, nel giro di qualche anno, l´installazione di 10 distributori di metano in città.
L´età media dei furgoni in ingresso è elevata; e ´oggi – ha ricordato al Politecnico Giovanna Rossi, dirigente del ministero dell´Ambiente – i mezzi non catalizzati contribuiscono al 60 per cento dell´inquinamento da Pm10´.
Ogni giorno – come è emerso dallo studio del Politecnico ? più di 30 mila veicoli commerciali circolano entro la Cerchia dei Bastioni. Ma sono 107 mila i veicoli merci che transitano attraverso le barriere autostradali. Il 66 per cento viaggia vuoto o con un carico inferiore al 25 per cento mentre il 40 per cento dei punti vendita in centro a Milano non dispone di magazzino per lo stoccaggio. E´ ancora lungo, quindi, il percorso per la razionalizzazione del settore.
´Si sono perdute occasioni importanti, come la realizzazione della dogana a Segrate e dell´interporto di Lacchiarella – ha sottolineato l´assessore provinciale ai Trasporti, Dario Vermi -.Varate le ordinanze, si è aperto il confronto con gli operatori (Assolombarda, Unione del Commercio, Confetra, federazione Autotrasportatori), soprattutto sugli orari di carico e scarico delle merci. Gli imprenditori chiedono soprattutto scelte urbanistiche collegate alle decisioni sui trasporti mentre i commercianti sollecitano la creazione di ´piattaforme di vicinato, gestite dagli operatori´.
Quasi metà dei conducenti di veicoli merci – secondo la ricerca – dichiara di aver dovuto cambiare organizzazione del lavoro. ´Quelli adottati sono provvedimenti sperimentali, la verifica è aperta´, ha precisato al riguardo Giuseppe Cozza, direttore centrale Ambiente e Mobilità, che ha coordinato al Politecnico un dibattito con gli operatori del settore. Nonostante le posizioni differenziate, il Comune tiene aperto il dialogo. Continuerà quindi il tavolo di confronto con le parti che era stato attivato proprio sul trasporto merci a Milano. E i dati contenuti nello studio presentato oggi potranno servire come base di partenza per costruire un accordo.
Manuela Michelini – clickmobility.it