´Roma sui servizi locali è ben posizionata in Europa, ma senza risorse siamo costretti a tagliare´ sottolineano Nel corso della presentazione dello dalla ricerca ´Città visibili, Città vivibili: i servizi
´Roma sui servizi locali è ben posizionata in Europa, ma senza risorse siamo costretti a tagliare´ sottolineano
Nel corso della presentazione dello dalla ricerca ´Città visibili, Città vivibili: i servizi nelle metropoli europee´, l´assessore al Bilancio Causi ha lanciato ´un appello alla serenità e alla serietà istituzionale. Non facciamo inutili strappi, fermiamoci finché siamo in tempo. Il Governo concerti con calma e con attenzione insieme alle autonomie locali gli interventi di riforma, all´interno di due paletti irrinunciabili: una buona regolazione nei servizi di interesse economico, a garanzia della valenza collettiva e pubblica dei mercati coinvolti, e la piena applicazione del principio di sussidiarietà nei servizi privi di interesse economico´. Più in generale, il sindaco Veltroni ha chiesto di individuare ´una sede´, in Parlamento, nella quale definire, maggioranza e opposizione insieme, la governance del paese per superare la confusione attuale sulla distribuzione delle competenze tra i vari livelli di governo e per dare una applicazione certa e condivisa del nuovo titolo V della Costituzione. L´attuale confusione sul tema dei servizi pubblici locali è in qualche modo emblematica di questa difficoltà.
Ma un altro tema rilevante emerso nel corso del convegno, al quale hanno partecipato il vice presidente della Convenzione europea Amato e il Commissario alla concorrenza Monti, è quello delle risorse per i servizi. Veltroni ha affermato che oggi il problema ´gara si – gara no´ è secondario rispetto a quello della mancanza delle risorse determinato dai continui tagli operati con le Finanziarie degli ultimi due anni e da quella in discussione per il 2004. Le amministrazioni locali non sono più in grado di garantire il rispetto di principi fondamentali come l´equità, l´accessibilità e l´universalità dei servizi e sono costretti a tagliare i servizi ed aumentare le tariffe.
La ricerca presentata in Campidoglio ´Città visibili, Città vivibili: i servizi nelle metropoli europee´ – realizzata da Empowering con la collaborazione di Gemma S.p.A. per il Comune di Roma e per Confservizi Lazio – consiste in un dettagliato monitoraggio della situazione in 17 metropoli europee rispetto ai soggetti regolatori e fornitori, le modalità di finanziamento, gli strumenti connessi alla qualità del servizio e il funzionamento del mercato nei settori del trasporto locale, dei servizi ambientali e dei servizi culturali.
In particolare sul tema delle tariffe del tpl, aumentate a Roma dal 1° novembre scorso, emerge che prendere per un giorno bus, tram e metro a Roma costa un euro in meno che a Parigi (5 euro) e meno di un terzo rispetto a Copenhagen (12,11 euro); prendere i mezzi pubblici abbonandosi per un intero anno costa 501,33 euro a Madrid, 457,06 euro a Londra, 451 euro a Parigi, e solo 230 euro a Roma. D´altro canto, per garantire il servizio di trasporto pubblico Roma riceve finanziamenti pubblici di gran lunga inferiori a quelli di cui possono disporre metropoli come Londra e Parigi: solo 424 milioni di euro a fronte, rispettivamente, di 2.412 e 1.902 milioni di euro. Roma, con Parigi, Londra, Copenaghen, Helsinki e Stoccolma (e al contrario di Barcellona, Madrid, Amburgo, Berlino e Manchester) è tra le città che hanno introdotto meccanismi incentivanti nei contratti tra amministrazione locale e fornitori del trasporto su autobus e metropolitana per raggiungere una migliore qualità del servizio.
In tema di apertura alla concorrenza, dalla ricerca emerge, tra l´altro, che a Manchester e a Londra il servizio di bus urbano oggi è fornito rispettivamente da ben 51 e 36 diverse compagnie private, mentre città come Parigi, Madrid e Barcellona, Berlino e Amburgo hanno 1 solo unico fornitore del servizio a capitale interamente pubblico. Roma si trova a un livello intermedio: in maniera simile a Stoccolma, sul suo territorio attualmente operano 1 azienda di bus a partecipazione pubblica e 2 private. La capitale d´Italia è un caso unico e ´mediano´ anche rispetto alla tipologia degli affidamenti: mentre Londra, Copenaghen, Helsinki, Stoccolma e Manchester hanno aperto a meccanismi di concorrenza prevedendo per lo più gare per lotti, e mentre Barcellona, Madrid, Parigi, Amburgo e Berlino fanno, viceversa, ancora ricorso esclusivamente all´affidamento diretto, la città di Roma attualmente sperimenta una soluzione ´mista´, con un operatore pubblico principale (Trambus) affiancato da due associazioni temporanee di imprese private che si sono aggiudicate 3 lotti del servizio bus messi a gara e che gestiscono rotte aggiuntive e complementari.
Simone Gragnani – clickmobility.it