I risultati della ricerca emersi nell´ambito di un convegno tenutosi presso L´Isfort – l´Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti –Circa 5.100 i chilometri di linee rilevati, il
I risultati della ricerca emersi nell´ambito di un convegno tenutosi presso L´Isfort – l´Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti –
Circa 5.100 i chilometri di linee rilevati, il 49% può essere destinato a progetti di valorizzazione turistica e naturalistica
Percorsi turistici attraverso territori di rilevanza storica o architettonica, percorsi naturalistici tra valli, gole e boschi, o ancora percorsi urbani alternativi al traffico e
dedicati unicamente alle bici e alla mobilità non motorizzata: sono queste per il Gruppo Ferrovie dello Stato le Greenways, la via ecologica per valorizzare le linee ferroviarie non più in esercizio o scarsamente utilizzate.
I risultati sono emersi nell´ambito del convegno tenutosi lunedì 20 ottobre presso l´Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti (Isfort, il centro di ricerca del Gruppo Ferrovie dello Stato) sul tema ´La valorizzazione delle linee ferroviarie non utilizzate attraverso la creazione di un sistema di Greenways´.
Il convegno è stato l´occasione per presentare le conclusioni della ricerca effettuata da Ferrovie dello Stato in collaborazione con l´Università di Milano sui possibili modi di riutilizzare le linee ferroviarie dimesse.
Lo studio ha consentito sia di quantificare le linee potenzialmente interessate (sono circa 5.100 i chilometri di linee attualmente non in esercizio, 1.900 di Ferrovie dello Stato e 3.200 delle ferrovie concesse – e circa 2.700 quelle di Ferrovie dello Stato in esercizio ma poco o non utilizzate, che in futuro potrebbero in parte essere dimesse) sia di proporre soluzioni per una loro valorizzazione sulla base delle più significative esperienze internazionali.
Dalla ricerca è emerso che circa il 49 % di tali linee può essere destinato a progetti di valorizzazione turistica e naturalistica.
Inoltre, l´indagine ha evidenziato che il 14% delle ferrovie dismesse e sottoutilizzate (1.100 km, di cui 625 km di proprietà delle Ferrovie dello Stato) si trova in centri urbani densamente popolati, dove è potenzialmente più elevata la domanda di percorsi verdi, alternativi al traffico.
Il convegno ha rappresentato l´occasione propizia per illustrare 4 progetti pilota che interesseranno:
il recupero delle lineeferroviarie dimesse tra Ora e Predazzo e tra Poggibonsi e Colle di Val D´Elsa;
la valorizzazione a fini turistici della linea Alcantara ? Randazzo con la creazione di una rete di greenways collegata con le stazioni;
la riqualificazione della linea Roma-Viterbo nel tratto Valle Aurelia-Monte Mario con la realizzazione di un percorso verde secondo l´approccio del ´rail-with-trail´ (percorsi verdi realizzati lungo le linee ferroviarie in esercizio, che stanno assumendo un ruolo sempre più importante in molti paesi industrializzati per favorire l´uso di mezzi di trasporto non motorizzati).
Con il recupero delle linee dismesse, come dimostrano le esperienze avviate in altre nazioni (Stati Uniti, Belgio, Spagna), possibile solo attraverso la collaborazione di numerosi soggetti (comuni, ferrovie, associazioni interessate alla valorizzazione ambientale del territorio ecc.), si possono ottenere importanti risultati in termini di riduzione del traffico urbano e del relativo inquinamento, di miglioramento della mobilità e di nascita di nuove forme di turismo ecocompatibile.
Manuela Michelini – clickmobility.it