Tutti i numeri nello studio realizzato dal Censis per Italia Lavoro Gli italiani amano sempre di meno il mezzo pubblico. Aumentano i tempi di percorrenza quotidiana ma cresce soprattutto la
Tutti i numeri nello studio realizzato dal Censis per Italia Lavoro
Gli italiani amano sempre di meno il mezzo pubblico. Aumentano i tempi di percorrenza quotidiana ma cresce soprattutto la disaffezione per il trasporto pubblico. Ad evidenziarlo sono i dati che emergono netti fra le righe della ricerca realizzata dal Censis per Italia Lavoro.
Un aumento dei tempi di percorrenza che si accompagna alla crescente disaffezione degli italiani per il mezzo pubblico e all´ulteriore crescita di preferenza per quello privato: lo utilizzava per andare al lavoro il 76,4% degli occupati nel 1998, contro il 78,2% nel 2001.
Qualche curioso elemento emerge dalla lettura del dato regionale, che affida al nord est il primato sui tempi di percorrenza del tragitto casa-ufficio: impiega infatti meno di 15 minuti il 54,1% dei cittadini che abitano in quest´area del paese, contro il 43,7% che abita nel nord ovest, il 41,9% al centro, il 43,2% al sud e il 46,2% nelle isole. I più fortunati sono i cittadini della Val d´Aosta (ben il 61,8% impiega meno di 15 minuti), seguiti da quelli del Trentino Alto Adige (58%), Veneto, Friuli (54% circa) e Marche (55,8%). Al contrario, tempi decisamente più lunghi toccano agli abitanti di Lazio (ben il 25,6% ci mette più di mezz´ora per raggiungere il posto di lavoro) e Lombardia (18,7%).
Queste ultime due regioni sono anche quelle in cui, assieme alla Liguria, si utilizza molto più frequentemente il mezzo pubblico: in Liguria, ben il 23,4% degli occupati va al lavoro utilizzando tram o bus (13,3%), treno (7,3%) o corriere (2%); decisamente più comodi sono invece gli umbri, l´88,6% dei quali va al lavoro in macchina o in moto, e i siciliani (utilizza il mezzo proprio per andare al lavoro l´85,7% degli occupati). Vi è poi chi andando al lavoro non trascura le proprie responsabilità ambientali o salutiste: va in ufficio a piedi o in bicicletta il 23,4% dei cittadini del Trentino Alto Adige, il 21,8% della Val d´Aosta, il 18,1% della Liguria e il 18% del Molise. Ma il primato dei cicloamatori spetta indubbiamente all´Emilia Romagna con il 6,9% dei lavoratori che va in ufficio in bicicletta.
Interessanti sono anche le differenze di genere, con le donne che impiegano mediamente meno tempo per andare in ufficio (impiega meno di 15 minuti il 51,5% delle donne contro il 42,1% degli uomini) e mostrano una più chiara preferenza rispetto ai primi per l´utilizzo del mezzo pubblico (lo utilizza il 16,4% contro il 9,4% degli uomini).
´Non c´è bisogno – si legge nella ricerca – di chiamare in causa i tanti aspetti che hanno fatto del nostro paese l´emblema del viver bene: la qualità della vita è da sempre per gli italiani un valore irrinunciabile, più vissuto che ambíto, che trova nella dimensione ´borghigiana´ delle nostre tante realtà comunali il suo terreno dicoltura. Un terreno che influenza in modo determinante i microcomportamenti quotidiani – dalle relazioni sociali a quelle professionali – e che ne accentua il carattere coesivo ed identitario in ogni singola sfaccettatura.
Basti pensare che gli italiani sono, come già evidenziato da precedenti indagini, la popolazione più radicata nel proprio territorio: quasi l´80% non ha infatti mai cambiato residenza rispetto al luogo in cui è nato. Tale forte identificazione localistica, poggia sui pilastri fondamentali della vita civile e del vissuto quotidiano: la piccola e media impresa famigliare diffusa sul territorio, la proprietà della casa, il sistema dei valori comunitari tradizionali; e, non ultimo la prossimità fisica al luogo di lavoro´.
Il 45,7% degli italiani impiega infatti quotidianamente meno di 15 minuti per raggiungere il proprio lavoro; il 45,6% dai 15 ai 30 minuti, e ´solo´ il 13,7% più di mezz´ora: un dato questo che fornisce un´ulteriore indicazione sull´alto livello di qualità che caratterizza la vita quotidiana dell´italiano medio. E che naturalmente risente pesantemente delle caratteristiche strutturali del luogo di residenza, laddove nella dimensione ´borghigiana´, dei piccoli comuni e delle medie città, si esprimono al meglio tutte le caratteristiche del modello di vita italiano. Gli italiani che abitano nei comuni più piccoli di 10mila abitanti impiegano infatti molto meno tempo a raggiungere il posto di lavoro: il 52,8% degli occupati di una media città (da 10.000 a 50.000 abitanti) ci mette infatti meno di 15 minuti; al contrario, nelle metropoli e nelle periferie delle aree metropolitane, il tempo di percorrenza si moltiplica: ci mette meno di un quarto d´ora per andare al lavoro il 24,9% degli abitanti dei comuni centro dell´area metropolitana mentre il 22,8% impiega più di mezz´ora.
Ma il tempo non è l´unica variabile che discrimina i comportamenti nelle grandi e nelle piccole città. Cambiano infatti anche le modalità di percorrenza del tragitto quotidiano da casa al luogo di lavoro, che vedono nelle città metropolitane un ricorso molto più massiccio al mezzo pubblico (usa il tram, l´autobus, la metro il 27,4% degli occupati nelle grandi città contro il 7,3% degli abitanti in comuni tra 2000 e 10.000 abitanti) rispetto a quello privato.
Quello che si configura insomma tra piccole-medie e grandi città è una sorta di urban divide, tra grandi metropoli, tese alla sfida internazionale e ai grandi progetti, ma allo stesso tempo congestionate dal lavoro e che covano al loro interno sacche di frustrazione e marginalizzazione e città ´bomboniera´, belle ed intoccabili, in cui i tempi del vivere sono ancora ad uso e consumo dell´uomo.
Tuttavia, il tempo sembra destinato ad erodere sempre più questo labile confine e a determinare un progressivo orientamento generale verso il modello ? e i tempi ? delle grandi città. Negli ultimi quattro anni, infatti, è aumentato il tempo medio di percorso del tragitto casa-lavoro: se nel 1998, ben il 48,5% impiegava meno di 15 minuti, nel 2001, la percentuale si attestava al 45,7% e passava contemporaneamente dall´11,5% al 13,7% quella di quanti impiegavano più di mezz´ora.
Manuela Michelini – clickmobility.it