Roma. Facciamo  il punto su Decretone e TPL

Roma. Facciamo  il punto su Decretone e TPL

Cerchiamo di fare chiarezza sul processo di riforma dei servizi pubblici locali Il processo legislativo di modifica delle norme sulle modalità di gestione e affidamento dei servizi pubblici locali si

Cerchiamo di fare chiarezza sul processo di riforma dei servizi pubblici locali

Il processo legislativo di modifica delle norme sulle modalità di gestione e affidamento dei servizi pubblici locali si sta sviluppando secondo procedure complesse e contraddittorie che ne rendono oltremodo difficile la comprensione.
Cerchiamo, quindi, di fare chiarezza su quello che sta succedendo, premettendo, però, che è possibile fare chiarezza sulle procedure ma non sui contenuti che sono in continuo divenire e che, comunque,  lasciano aperti importanti dubbi interpretativi.

I servizi pubblici locali sono regolati, oltre che dalle specifiche norme di settore (la 422/97 per il TPL), dalle norme generali sugli enti locali contenuti negli articoli 113-115 del testo unico 267/2000 (la vecchia 142/90).
Tali articoli sono stati interamente riscritti dall´art.35 della Finanziaria 2002.
L´art.14 del decreto legge 269/2003 (c.d. ´Buttiglione´) modifica nuovamente l´art.113 del Testo Unico introducendo le tre forme di affidamento (con gara, a società miste e ´in house´) e prevedendo un periodo transitorio di tre anni (2004-2006) ma solo per i settori le cui normative di settore non ne prevedano già uno ´congruo´ (per il TPL il periodo transitorio è già durato sei anni). Tale decreto legge è oggi in vigore con forza di legge, ma deve essere convertito in legge entro la fine di novembre, altrimenti decade.
La conversione in legge, però, può modificarne il contenuto.
Attualmente la legge di conversione è stata approvata dal Senato ed ora deve essere approvata dalla Camera dei Deputati. Se quest´ultima dovesse apportare ulteriori modifiche al testo approvato dal Senato, sarà necessaria una nuova approvazione da parte dei due rami del Parlamento.
Il testo approvato dal Senato modifica l´art.14 del decreto, escludendo dal campo di applicazione i settori dell´elettricità e del gas e prevedendo la possibilità di prolungare ulteriormente il periodo transitorio nel caso creazione di aziende che coprano bacini più ampi. Si tratta di norme pensate per il settore della distribuzione dell´acqua.
Ad oggi e fino all´approvazione definitiva del Parlamento, comunque, resta in vigore il decreto legge nella versione varata dal Governo a fine settembre.

Parallelamente a questo processo normativo, ve n´è un altro relativo al disegno di legge delega in materia ambientale (AS1753) che, inizialmente, conteneva norme simili a quelle poi introdotte nel decreto legge 269. Tale disegno di legge è stato approvato dalla Camera dei deputati ma non ancora dal Senato, quindi non è in vigore. Nell´attuale versione, uscita dalla Camera a metà ottobre, è stata eliminata la parte poi recepita nel decreto legge 269. Sono però stati aggiunti alcuni commi che, non si sovrappongono al decreto, ma lo integrano. Uno di questi, che (in caso di approvazione definitiva del disegno di legge) si porrebbe all´inizio dell´art.113 del Testo Unico, prevede che lo stesso articolo 113 non si applichi al TPL, il quale resterebbe disciplinato dal 422/97.

Così formulato, il disegno di legge di delega ambientale, se approvato, escluderebbe il TPL dalla normativa generale sui servizi pubblici, a prescindere dal contenuto dell´art.14 del decreto legge 269 (il c.d. ´Buttiglione), sia nella versione iniziale (oggi in vigore), sia in quella  emendata sia, anche, nel caso non venisse convertito e tornasse così in vigore la versione contenuta nell´art.35 della Finanziaria 2002.
Va, infine, aggiunta una precisazione per le Regioni: tutto il processo di revisione normativa in corso riguarda gli enti locali (Comuni e province) ma non le Regioni. Quindi, per i servizi di diretta competenza regionale (in particolare per quelli ferroviari) vale solo il 422/97 e le normative regionali di attuazione.
Dunque, può ancora succedere di tutto e Amministrazioni e imprese sono costrette a navigare nell´incertezza. Ciò non toglie che se gli enti locali vogliono fare le gare, nessuno glielo impedisce.

Simone Gragnani – clickmobility.it

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