Roma. L´ANAV ricorre all´Antitrust: articolo 14 e ´appalti in house´ nel mirino dell´Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori

Roma. L´ANAV ricorre all´Antitrust: articolo 14 e ´appalti in house´ nel mirino dell´Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori

Motivo scatenante  i  primi affidi in house promossi dai Comuni di Bari e Foggia ´Riteniamo sia necessario fare chiarezza, poichè esiste una gran confusione in ambito parlamentare´ sottolinea il direttore

Motivo scatenante  i  primi affidi in house promossi dai Comuni di Bari e Foggia
´Riteniamo sia necessario fare chiarezza, poichè esiste una gran confusione in ambito parlamentare´ sottolinea il direttore Francesco Fortunato

E´ proprio il dibattutissimo articolo 14, licenziato dalla Camera la seconda settimana di novembre fra le righe del Dl 269, a salire a forza sul banco degli imputati.
Un attacco in piena regola quello sferrato dall´ANAV – Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori – che si  interroga sugli ´appalti in house´ e invia regolare ricorso all´Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e al Commissario europeo alla concorrenza Mario Monti per ´fare chiarezza´.

A far scattare il regolare ricorso è stata la notizia delle prime applicazioni dell´articolo 14 da parte dei Comuni di Foggia e Bari che hanno affidato il servizio di trasporto pubblico locale direttamente senza il ricorso alle gare d´appalto.
´A distanza di qualche giorno dalla pubblicazione del D.L. 30/09/2003 n.269 sono già iniziati gli affidamenti in house, con l´annullamento degli atti deliberativi in precedenza adottati per l´affidamento del servizio mediante procedimento ad evidenza pubblica – sottolinea Francesco Fortunato, direttore di ANAV -´.

´Sembra opportuno sottolineare come il Legislatore nazionale abbia recepito, si direbbe quasi con entusiasmo, il concetto UE delle gestioni ´in house´.
Il vero problema sarà di individuare un sistema di ´controllo analogo a quello che l´ente locale esercita sui propri servizi´ (si deve intendere quelli in economia), che sia compatibile con le norme del diritto societario. Il modello di riferimento è senza dubbio quello della vecchia ´municipalizzata´.
I contributi che le istituzioni comunitarie hanno fornito, e che tuttora stanno offrendo, nella delicata materia degli appalti pubblici e delle concessioni pongono l´interprete nazionale dinanzi ad uno scenario normativo e giurisprudenziale vario e mutevole.
La Comunicazione interpretativa della Commissione sulle ´concessioni nel diritto comunitario´, le proposte di direttiva ´unificata´ nel settore degli appalti pubblici di servizi, forniture e lavori e, last but not least, l´opera pretoria, chiarificatrice e stimolatrice, della Corte di Giustizia rappresentano gli ultimi tasselli di un mosaico di non agevole definizione´

´Si è, quindi, avvertita l´esigenza di circoscrivere l´ambito del presente atto – spiega Fortunato parlando del documento elaborato – nel quale si cercherà di chiarire, nel silenzio dei Trattati e del diritto derivato, il concetto di ´appalti in house´, alla luce del recente contributo dei Giudici di Lussemburgo.
Con l´espressione ´appalti in house´ si vuole indicare l´ipotesi particolare in cui l´appalto venga affidato a soggetti, che siano parte della amministrazione stessa.
Il nodo centrale da sciogliere riguarda l´applicabilità, anche a tali fattispecie, delle procedure ad evidenza pubblica, oppure, la possibilità per l´amministrazione aggiudicatrice di ricorrere all´affidamento diretto, in deroga alle disposizioni di matrice comunitaria.
Per rispondere a tale quesito sarà utile seguire le osservazioni formulate dagli Avvocati generali nelle principali cause in cui sono state affrontate, in modo progressivo e graduale, i diversi aspetti di una così delicata materia´.

´Per stabilire quale tipo di procedura si debba seguire, è necessario analizzare la natura giuridica del legame intercorrente fra l´amministrazione aggiudicatrice ed il soggetto aggiudicatario e, sulla scorta di una serie di indici giurisprudenziali, verificare se si sia in presenza di un rapporto di delega interorganica, il quale esclude la terzietà fra i soggetti ed implica l´applicazione della disciplina interna di affidamento diretto.
Così, come i principi elaborati in via pretoria in materia di appalti troveranno applicazione anche nei confronti dell´istituto concessorio, cosi, quelli elaborati in caso di appalti in house dai Giudici comunitari, sulla scorta delle conclusioni degli Avvocati generali, si utilizzeranno nelle ipotesi di concessioni in house, come stabilito nella Comunicazione interpretativa della Commissione sulle ´concessioni nel diritto comunitario´.
Risulterà, infine, interessante porre a confronto l´approccio europeo con l´approccio seguito dal Legislatore italiano nell´affrontare tale questione´.

Man. Mich. – clickmobility.it

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