Fra le novità: tassametri uniformi, servizio migliore per gli aeroporti ed un maggior numero di corsie preferenziali La Conferenza dei servizi ha deciso siglando 288 nuove licenze per i taxi.La
Fra le novità: tassametri uniformi, servizio migliore per gli aeroporti ed un maggior numero di corsie preferenziali
La Conferenza dei servizi ha deciso siglando 288 nuove licenze per i taxi.
La novità punta alla messa su strada di 288 nuove licenze per la città e atri 14 comuni della provincia, rientranti nel bacino aeroportuale, in tutto un flotta di 4.793 automezzi, ma anche ad una maggiore omogeneità nelle regole e nell´efficienza del servizio in tutta l´area interessata.
La Conferenza, riunita nel Palazzo della Regione, ha determinato all´unanimità il numero delle licenze necessarie per soddisfare le esigenze dei cittadini.
A Milano sono state assegnate 270 nuove licenze, che vanno ad aggiungersi alle 4585 già attive, avviando la procedura di assegnazione, sulla base della graduatoria già predisposta.
Ma vediamo nel dettaglio le due decisioni assunte dalla Conferenza.
LE NUOVE LICENZE – Le 288 nuove licenze rispondono alle esigenze di mobilità e di continuità del servizio segnalate dagli enti locali interessati (le cui richieste erano inizialmente di 545 licenze) e rientrano nella soglia del 6% prevista dalla legge regionale. Sono state così ripartite:
– Milano: 270
– Assago: 1
– Pero: 4
– Rho: 6
– Rozzano: 4
– Segrate: 3
A parte Milano, che rappresenta il nucleo più importante, l´incremento percentuale maggiore riguarda Rho e Pero, comuni sede del nuovo polo fieristico che si aprirà tra poco più di un anno, nella primavera del 2005.
GLI ALTRI IMPEGNI – Il documento impegna i comuni a uniformare i regolamenti per il sistema tariffario e quindi i tassametri; migliorare la turnazione anche con forme innovative sperimentali; potenziare il servizio negli aeroporti e nelle fiere; sviluppare nuovi modelli organizzativi, per snellire il sistema di assegnazione dei turni e introdurre elementi di flessibilità; promuovere interventi sulla viabilità, tra i quali il potenziamento delle corsie preferenziali.
Gli impegni erano stati oggetto di un incontro tra i rappresentanti dei taxisti e il presidente della Regione, Roberto Formigoni. Formigoni ha ascoltato le osservazioni dei taxisti ed ha invitato a tener sempre aperto, come ha fatto la Regione in questi mesi, lo spazio di un rapporto e di un confronto.
La Regione impegnerà i Comuni a seguire lo stesso metodo, per trovare le migliori soluzioni inerenti all´organizzazione di turni e orari, alla semplificazione delle pratiche, al miglioramento delle condizioni del servizio per esempio con le corsie preferenziali, anche per quanto riguarda i previsti collegamenti con il Polo esterno della Fiera a Rho-Pero.
La situazione delle nuove licenze si è sbloccata dopo che la giunta lombarda ha modificato la procedura, prima su base regionale, per la determinazione del numero delle auto pubbliche nei comuni. Con questa clausola: l´aumento delle auto pubbliche non avrebbe dovuto superare il 6 per cento del contingente attuale. Alla fine, con la mediazione di Milano, si è trovato l´accordo.
Per Milano, anche se con un ritardo di un anno, trova dunque riscontro la proposta del sindaco Albertini, avanzata alla Regione, di adeguare il numero delle auto pubbliche in città, oggi non più sufficienti a garantire un servizio efficiente e tempestivo, soprattutto in alcuni turni serali e in occasione di importanti manifestazioni fieristiche.
La richiesta iniziale avanzata al Pirellone – 500 licenze in più ? non è stata accolta completamente, ma si è riconosciuto in sede pubblica che l´offerta attuale di taxi in Milano non basta più: la coperta è stretta e restano ´buchi´ nel servizio nonostante i cambiamenti di turni, oltre 8 mila nel 2003, chiesti dai conducenti all´amministrazione comunale. Giusta, quindi, è stata l´iniziativa del Sindaco, a nome della città.
´Hanno vinto i cittadini, che hanno visto riconosciute le loro esigenze.´ Così l´assessore ai Trasporti, Giorgio Goggi, commenta la decisione assunta oggi in Regione. ´Quello dei taxi è un servizio pubblico, che deve soddisfare la collettività – aggiunge Goggi – non un patrimonio privato dei detentori delle licenze´.
´Le nuove licenze taxi concesse a Milano rappresentano una vittoria, sebbene a lungo sofferta, dei cittadini-utenti, i cui interessi hanno avuto la meglio su quelli di una ristretta categoria ? ha dichiarato il sindaco Gabriele Albertini. – Anche i taxisti che oggi protestano presto si accorgeranno che i loro nuovi colleghi, che aspettano da mesi di lavorare, non sottrarranno loro dei clienti ma accontenteranno la domanda che prima rimaneva inevasa a discapito dell´efficienza del servizio.
Un aumento di competitività tra i conducenti di auto bianche farà comunque bene al mercato e all´utenza. La fine di una sorta di monopolio naturale, con la clientela garantita proprio dall´eccesso di domanda, indurrà i taxisti a studiare forme di fidelizzazione, attraverso, ad esempio, sconti di quantità, abbonamenti sulle corse, ecc?´.
´Ricordo ? ha proseguito il sindaco – che il numero di auto pubbliche circolanti a Milano è lo stesso del 1981. Soltanto negli ultimi anni la Fiera il numero di visitatori è passato da due a quattro milioni, le manifestazioni legate alla moda aumentano di anno in anno e il nuovo aeroporto di Malpensa sottrae ogni giorno 500 taxi alla città´.
´Di fronte a questi dati di fatto l´Amministrazione ? ha concluso il sindaco – aveva il dovere di rispondere alla crescente domanda di maggiore mobilità, tutelando così gli interessi generali della città e dei suoi visitatori´.
Manuela Michelini – clickmobility.it
(26-01-2004)