Pm10: Legambiente denuncia l´Italia alla Commissione Ue. ´Città inquinate, non si rispetta la normativa Ue su pm10´

Pm10: Legambiente denuncia l´Italia alla Commissione Ue. ´Città inquinate, non si rispetta la normativa Ue su pm10´

Parte dal Veneto la denuncia di Legambiente inoltrata alla Commissione europea contro lo Stato italiano L´Italia si macchia di inadempienza e Legambiente non tarda a far scattare la denuncia.Sul banco

Parte dal Veneto la denuncia di Legambiente inoltrata alla Commissione europea contro lo Stato italiano

L´Italia si macchia di inadempienza e Legambiente non tarda a far scattare la denuncia.
Sul banco degli imputati sale l´inquinamento da Pm10, che l´Italia, a detta di Legambiente sembra ignorare.
´Città inquinate, non si rispetta la normativa Ue su pm10´. Colpevoli sono Regioni, Province e Comuni che nella lotta all´inquinamento sono decisamente insufficienti.

La denuncia, inoltrata alla Commissione europea contro lo Stato italiano sull´inquinamento da Pm10,  parte dal Veneto ´ma  purtroppo riguarda altre regioni italiane con province e comuni´

´La Regione Veneto non ha ancora adottato il Piano di tutela e risanamento dell´aria previsto dal DMA 60 dell´aprile 2002. E´ in ritardo di quasi un anno sulla scadenza fissata (aprile 2003)´.
´La vistosa inadempienza dello stato italiano – dichiara Francesco Ferrante, direttore di Legambiente – nei confronti delle normative europee in materia di inquinamento atmosferico è imbarazzante. Padova è stata scelta come esempio emblematico di questa mala gestione dell´aria, ma in realtà sono anni che in Italia si ricorre a sterili mezzucci che tengono a bada i vapori inquinanti per poco tempo. Addirittura nei casi più critici la salvezza arriva dalla pioggia, il che dalle amministrazioni locali che hanno la responsabilità di migliaia e migliaia di persone è inaccettabile´.

A rincarare la dose è Lucio Passi, di Legambiente Veneto: ´Sono molte le regioni italiane nelle condizioni di inadempienza della regione Veneto. Non solo i comuni capoluoghi del Veneto hanno impiegato tre anni prima di darsi una parvenza di coordinamento e prima di arrivare a prendere misure minimamente efficaci per frenare le emissioni di PM10, come le targhe alterne, ancorché troppo limitate nel tempo, e limitate anche dalla ristrettezza dei confini amministrativi. Insomma non fanno tutto quello che potrebbero fare, mentre centinaia di comuni ugualmente coinvolti in tutta al regione dall´inquinamento del Pm10 ignorano il problema. Addirittura in una trentina di comuni capoluogo italiani non si effettua il monitoraggio del Pm10´.

Legambiente snocciola dati e affronta con decisione l´argomento.
Non solo la mancata previsione di sanzioni ha prodotto una situazione di grave lassismo per cui, ad oggi, la gran parte delle amministrazioni (Regioni, Province, Comuni), che dovrebbero vigilare e prendere provvedimenti affinché le sostanze inquinanti nell´aria ambiente non superino i valori indicati nelle direttive citate, non si attiva, ovvero si attiva con provvedimenti che per lo più sono solo di facciata, argomentano i responsabili di Legambiente.
Parlano diffusamente di una situazione grave,  perché sta ponendo in serio rischio la salute di milioni di cittadini, che quotidianamente respirano aria velenosa, con il tacito assenso dei loro amministratori.

´L´Italia – spiega Cecilia Valle, l´avvocato padovano che ha steso la denuncia per Legambiente – anche se attraverso l´emanazione del Decreto del Ministero dell´Ambiente 60/02 ha recepito i limiti delle sostanze inquinanti (tra cui il PM10) indicati nelle direttive 1999/30/CE, 200/69/CE non ha previsto in quel Decreto le opportune sanzioni per gli Amministratori locali, che sono invece esplicitamente richieste dalle Direttive´. Gli Stati membri determinano le sanzioni applicabili in caso di violazione delle disposizioni nazionali di attuazione della presente direttiva. Le sanzioni devono essere effettive, proporzionate, dissuasive. ´Quindi – affonda ancora l´Avvocatessa – ha svilito e privato di efficacia il contenuto e la portata degli atti normativi comunitari in questione. In ciò, di fatto, violando non solo gli obblighi che l´Italia, in qualità di membro della Comunità Europea, si è assunta, ma anche compromettendo il perseguimento degli obiettivi della Comunità, quali indicati all´articolo 2 del Trattato´.

Legambiente ha formalmente richiesto alla Commissaria per l´Ambiente dell´Unione Europea  Margot Wallstrom di aprire una procedura di infrazione nei confronti dello Stato Italiano allo scopo di arrivare alla piena adozione delle normative comunitarie in tutte lo loro parti.

Manuela Michelini – clickmobility.it
(24-02-2004)

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