Il presidente Lucchesi apre i lavori della 60ma edizione della ´Conferenza del Traffico e della Circolazione´ La nascita di un´Authority per la mobilità urbana? Franco Lucchesi è sicuro si tratti
Il presidente Lucchesi apre i lavori della 60ma edizione della ´Conferenza del Traffico e della Circolazione´
La nascita di un´Authority per la mobilità urbana? Franco Lucchesi è sicuro si tratti di una strada obbligata se si vuole risolvere il complesso nodo della mobilità urbana.
Di questo e di altri nodi strutturali del sistema ´mobilità´ ha parlato ieri il presidente dell´ACI Lucchesi nell´aprire i lavori della 60ma ´Conferenza del Traffico e della Circolazione´, dedicata, quest´anno, a ´Il trasporto pubblico locale, tra servizio sociale e opportunità di business´.
L´Authority, titolare di ´tutti gli strumenti decisionali necessari per dare sistematicità e lungimiranza alle scelte´ dovrà rappresentare un ´centro di governo autorevole, certamente partecipato´ capace di prevedere un ´preventivo coinvolgimento dei cosiddetti stakeholder, i portatori di interessi diffusi con i quali è necessario confrontarsi sulle ipotesi di intervento, prima di ogni decisione operativa´ ha spiegato Lucchesi alla platea.
Secondo il presidente dell´ACI, solo un ´approccio sistemico´ e ´una visione d´insieme dei problemi´ sono ´in grado di cogliere tutte le implicazioni delle scelte in tema di mobilità´ e quindi riequilibrio modale, valutazione dei costi sociali della congestione, efficacia ed efficienza del trasporto pubblico locale, risorse per gli investimenti, piani di interventi infrastrutturali, adeguamento qualitativo e quantitativo della domanda, evoluzione socio-economica delle aree urbane e pianificazione territoriale.
´Il Paese – ha proseguito Lucchesi – è cresciuto al punto di diventare una delle sette potenze economico-industriali del mondo, ma, nelle nostre aree urbane, si è lasciato al trasporto individuale l´onere di rispondere alla parallela crescita della domanda di mobilità. Alla congestione ed all´inquinamento che sono seguiti, si è saputo rispondere solo con divieti – spesso inutili, come targhe alterne e domeniche a piedi – e limitazioni.
Misure, secondo il presidente ACI, indicative del ´fallimento di una classe dirigente impreparata e miope´, ´sorpresa e sopraffatta´ da questa ´crescita annunciata´ e che ´può soltanto intervenire ad arginare un fenomeno sfuggito di mano, usando la leva dei provvedimenti di emergenza´.
Obiettivo prioritario, il ´ritorno ad un diverso equilibrio fra i modi di trasporto´, che non può realizzarsi usando la ´sola leva della compressione del trasporto individuale´ e non anche quella ´dell´adeguamento dell´offerta del trasporto pubblico´.
A questo proposito, c´è – secondo Lucchesi – una vera e propria ´crisi di interpretazione dell´evoluzione sociale´ che rende indispensabile monitorare e conoscere a fondo un mercato che si presenta, con una domanda elevatissima, ma ´estremamente polverizzata, qualitativamente esigente, flessibile e mutevole, più propensa a ragionare in termini di diritti che non di opportunità´.
Dubbi e domande si rincorrono in un vortice che ieri ha trovato uno spazio a se.
* L´urbanizzazione ha esteso i ´bacini di vita´ dei centri urbani di circa 30/40km di raggio intorno alla città vecchi, ma quante città hanno, preventivamente, adeguato infrastrutture ed offerta di trasporto pubblico alle espansioni che venivano autorizzate?
* La distanza media tra domicilio e luogo di lavoro è cresciuta del 56% in 15 anni, ma di quanto è cresciuta, nello stesso periodo, l´offerta di mobilità del mezzo pubblico?
* La terziarizzazione ha polverizzato le attività sul territorio, ma quante città hanno regolamentato il fenomeno, attraverso un´oculata gestione dei cambi di destinazione o ricreando centralità urbane polifunzionali?
* La motorizzazione si è diffusa con tassi da ´leadership mondiale´, ma quanti regolamenti urbanistici locali hanno adeguato a questa realtà gli standard minimi della legge nazionale per i posti auto di ogni nuova unità abitativa?
* La mobilità individuale giornaliera è passata, in 20 anni, da un rapporto di 55 a 45 tra ´mobilità sistemica´ e ´non sistemica´, ad un rapporto di 32 a 68, ma quante aziende di pubblico trasporto hanno adeguato la loro offerta a questo dato impressionante e stravolgente rispetto al passato?
´Sul terreno della conoscenza di questo mercato e dell´adeguamento dell´offerta rispetto a questa domanda così speciale, le aziende di pubblico trasporto non possono essere lasciate sole e senza mezzi a rispondere ad un problema che è un problema sociale e collettivo.
L´ACI – ha concluso Lucchesi – ribadisce la propria ´contrarietà a soluzioni che tornino a scaricare sui consumatori il costo di inefficienze, sprechi e gestioni deresponsabilizzate´, ma conferma la necessità di individuare strumenti di gestione che ´precisino, con chiarezza, obiettivi, funzioni e responsabilità dei gestori, scelti in competizione tra loro. E´ evidente che ´rimane totalmente in capo al potere pubblico il compito di stabilire linee e obiettivi strategici all´interno di un sistema integrato di mobilità, oltre che la definizione e la copertura di quelle finalità sociali che potrebbero risultare penalizzate dal perseguimento di meri risultati di bilancio´.
Man. Mich. – clickmobility.it
(20-04-2004)