Lettera aperta Peri

Assessorato Mobilità e Trasporti L´Assessore Bologna, 18 maggio 2004 Lettera aperta dell´Assessore Regionale Alfredo Peri alle Organizzazioni Sindacali dei lavoratori del Trasporto Pubblico Locale dell´Emilia-Romagna. A tre anni compiuti dall´inizio

Assessorato Mobilità e Trasporti

L´Assessore

Bologna, 18 maggio 2004

Lettera aperta dell´Assessore Regionale Alfredo Peri alle Organizzazioni Sindacali dei lavoratori del Trasporto Pubblico Locale dell´Emilia-Romagna.

A tre anni compiuti dall´inizio della riforma del trasporto pubblico locale, i principali temi costantemente all´attenzione del nostro dibattito sono: le risorse, le regole, il lavoro.

Il tema del lavoro, cioe´ il futuro dei lavoratori e delle imprese del settore, si intreccia con gli altri in modo indissolubile e anzi, per quanto riguarda questa Regione, è il faro che ci guida nel prendere in considerazione tutto il resto.

Gia´ nella stesura iniziale la nostra legge regionale fu la prima a introdurre importantissime clausole sociali a difesa dei diritti dei lavoratori. Con la nuova stesura dello scorso anno queste clausole sono state ampliate e rafforzate. Esse costituiscono un punto di riferimento ineludibile per la Regione e debbono esserlo obbligatoriamente per tutti gli Enti Locali e le Imprese del nostro territorio.

Ma parlare di regole non puo´ essere un fatto astratto. I principi sono insostituibili: la tutela dei lavoratori, il miglioramento della qualita´ a favore degli utenti, la sicurezza come requisito indispensabile per gli uni e gli altri, lo sviluppo come prospettiva delle imprese, sono i punti di partenza. Se pero´ da questi punti di partenza si vuole fare un percorso positivo occorre anche mettere in campo risorse concrete, per garantire la qualita´ dell´esercizio, per investire sul rinnovamento delle infrastrutture e dei mezzi, per sviluppare i servizi a fronte della richiesta di mobilita´ crescente, a cui il traffico privato offre una risposta sempre meno efficace e sempre più rischiosa per l´inquinamento, la congestione e l´incidentalita´ che produce.

La Regione Emilia-Romagna è stata l´unica in Italia ad aumentare costantemente le risorse dedicate al trasporto pubblico, di triennio in triennio, prima e dopo la riforma, senza fare mai nessuno stop e nessuna marcia indietro. Lo stesso hanno fatto, nel loro complesso, gli Enti Locali del territorio. Per la Regione siamo passati dai 350 miliardi nel 1996 ai 375 del 2003, che diverranno 380 quest´anno. Per gli Enti Locali i 12 miliardi del 1996 sono gia´ più che raddoppiati. Intanto sono andati avanti gli investimenti sulla mobilita´ sostenibile, che hanno sempre avuto al centro dell´attenzione il trasporto pubblico locale.

Ma è evidente che tutto questo non basta! Per tutto lo scorso anno si è svolto a livello nazionale un dibattito molto importante, incentrato sulla proposta di dedicare tre centesimi di accisa allo sviluppo del trasporto pubblico, ma dopo le lunghe discussioni la decisione giusta non è stata presa.

Solo il 24 dicembre è stato assunto un provvedimento d´emergenza, che ha dedicato poco più un centesimo e mezzo per chiudere il contratto scaduto, attivando con queste risorse l´una tantum e l´aumento a regime. Però a gennaio si è gia´ deciso che per il 2005 l´accisa restera´, ma un terzo delle risorse, siccome ´avanzerebbero´ rispetto all´emergenza, non si sa dove andranno a finire. Questo ha significato addossare al settore del tpl la fama di provocare l´imposizione e dedicare invece una parte cospicua del ricavato a qualunque altra cosa. Questo significa soprattutto mantenere il settore in una situazione di emergenza.

La nostra opinione è che bisogna trovare una soluzione stabile e duratura, che da questa emergenza ci faccia uscire: il monte risorse necessario al trasporto pubblico nazionale è ben noto, il suo costante adeguamento annuale, almeno al ritmo del tasso dell´inflazione, è indispensabile. Se la riforma della fiscalita´ delle Regioni e degli Enti Locali, per coprire quest´esigenza, non è ad oggi matura o possibile, servono i trasferimenti statali, non occasionali ma sistematici.

Pertanto, il fatto che le Organizzazioni Sindacali abbiano aperto la contrattazione del settore, per il triennio 2004-2006, ci trova perfettamente d´accordo. Certo il nostro auspicio è che si possa esprimere il massimo di unitarieta´ delle piattaforme e delle forme di agitazione. Come anche che emerga da subito una positiva volonta´ di trovare l´accordo sia da parte dei lavoratori sia da parte delle imprese. Ma la necessita´ di chiudere il contratto non ha alternative. Intanto le scelte confuse e contraddittorie portate avanti a livello nazionale non aiutano: ci sono almeno tre provvedimenti in itinere tra loro contraddittori, mentre alcune delle norme vigenti sono di difficilissima applicazione, tant´è che si attendono improbabili circolari ministeriali. Non ci sono interventi sulle regole che possano sostituire i due pilastri della questione: un monte risorse adeguato e aggiornato almeno al ritmo dell´inflazione, una garanzia completa dei diritti dei lavoratori. Si e´ già visto, alla fine dello scorso anno, che fingere di poter ignorare questi capisaldi porta la situazione all´emergenza.

Evitare di piombare nell´emergenza è particolarmente importante per il trasporto pubblico locale della nostra regione, che vive in uno stato di relativa salute, senz´altro migliore della media nazionale e enormemente migliore dello stato di alcune (fortunatamente poche) realta´ drammatiche che si hanno in qualche citta´ di altre regioni.

Il fatto che, con i contributi della Regione e degli Enti Locali, i bilanci delle imprese dell´Emilia-Romagna si stiano chiudendo in pareggio o in leggero utile, costituisce un occasione che non va perduta. Anzi essa va colta tempestivamente per irrobustire il tessuto imprenditoriale del nostro territorio.La positiva conclusione del nuovo affidamento, in un importante bacino della regione, conferma la possibilità di usare la legge regionale per la qualificazione del servizio e lo sviluppo delle imprese locali.

Il mercato comune dell´Europa è da tempo una realta´, che oggi si è allargata. Tutti i settori del trasporto sono considerati in Europa attivita´ a rilevanza economica e non potranno mai godere delle stesse protezioni che sono giustamente riservate alla sanita´ e all´educazione. E´ bene che chi è in discreta salute, come noi,pensi a irrobustirsi.

Recentemente ci è sembrato di vedere qualche passo avanti, nel senso di aziende dei nostri territori che non solo si alleano superficialmente, ma avviano anche rapporti concreti. E´ un terreno su cui la Regione intende rispettare la piena autonomia dei soggetti localmente proprietari, ma al cui sviluppo ritiene di creare condizioni favorevoli.

Avere garantito l´intoccabilita´ di tutto il patrimonio pubblico delle reti e degli impianti di proprietà degli Enti Locali, avere dato regole certe ma flessibili, affinche´ ognuno possa valorizzare al massimo le proprie potenzialita´, avere garantito il massimo sforzo possibile per aumentare le risorse di fonte propria, mantenere un confronto aperto, costante e continuo, con le Organizzazioni Sindacali a livello regionale e locale, sono tutti punti di forza del nostro sistema.

Nel momento attuale, di discussione sul contratto, la Regione garantisce anche la propria totale e convinta partecipazione a un confronto nazionale che dia al settore certezze risolutive.

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