Milano. ´Trasporti, può esistere un modello Milano?´ Il sindaco Albertini si confronta con le opinioni della città

Milano. ´Trasporti, può esistere un modello Milano?´ Il sindaco Albertini si confronta con le opinioni della città

Sulle pagine web del Comune il sindaco si interroga e chiede l´intervento dei cittadini in merito alla trattativa localeIntanto in città scoppiano le polemiche sulla ´linea dura´ della Procura: probabilmente

Sulle pagine web del Comune il sindaco si interroga e chiede l´intervento dei cittadini in merito alla trattativa locale
Intanto in città scoppiano le polemiche sulla ´linea dura´ della Procura: probabilmente sono 4197 i dipendenti Atm interessati da sanzioni pecuniarie

Il sindaco si confronta con i milanesi su un capitolo scottante come quello del trasporto pubblico.
Gabriele Albertini chiede consiglio e stimola i milanesi ad intervenire attraverso le pagine del portale www.comune.milano.it
Nella sezione  ´A tu per tu´ viene lanciato il tema  ´Trasporti, può esistere un modello Milano?´ sul quale si apre un confronto di opinioni sull´opportunità di sperimentare trattative sindacali locali.

Lo sguardo indugia sul modello meneghino del Tpl ´Mi sembra che, almeno per ora, – sottolinea Albertini – sia stato  affrontato con senso di responsabilità´
´Lo sciopero proclamato a metà settembre dai Cobas ha infatti rispettato le fasce di garanzia, evitando la penalizzazione dell´utente, che ha potuto organizzare i suoi spostamenti. Non ha ibernato il servizio: le tre linee della metropolitana hanno circolato normalmente e l´astensione in superficie è stata del 40%.
Lo sciopero è un diritto. Ma il rispetto per il cittadino è un dovere: a questo dovere non si è venuti meno. Mi sembra di buon auspicio per il futuro´.

Poi il discorso punta inevitabilmente sulla vertenza contrattuale
´Se fosse dipeso dalla nostra amministrazione e dall´Atm, la vertenza per il rinnovo del contratto scaduto l´avremmo positivamente risolta da tempo, se gli accordi lo consentissero – sottolinea con vigore Albertini -. L´ipotesi di Atm è stata sempre quella di riportare a livello nazionale le trattative sulla parte normativa demandando alle aziende la parte economica.
L´Atm, rispetto alle altre associate,   è caratterizzata da una peculiarità: è infatti l´unica, fra le aziende di trasporto della grandi città, a pareggiare il bilancio. Non era mai successo nel corso della sua storia. L´Atac di Roma chiude con un passivo di 196 milioni di euro,  l´Anm di Napoli perde quasi 88 milioni, l´Amt di Genova 31 milioni, la Gtt di Torino quasi 14 milioni. Solo le aziende di città medio-piccole come Trieste, Venezia e Cagliari chiudono in pareggio come la nostra Atm´.

´Io credo – scrive il sindaco sulle pagine delle pagine web del Comune – che i pendolari e i milanesi che ogni giorno usano tram, autobus e metropolitane sappiano che, se l´Atm ha i conti a posto, i primi a trarne beneficio sono loro stessi, ai quali non vengono sottratte risorse recuperate dall´assistenza, dalla cultura, dalla manutenzione delle strade per pareggiare i conti dell´azienda trasporti.
Questa nostra condizione virtuosa ci permetterebbe di trattare a livello locale con maggiore tranquillità e con maggiori probabilità di chiudere l´accordo. E invece i sindacati hanno respinto questa nostra disponibilità. Stavolta, a dire il vero, ci è pervenuto qualche segnale di disponibilità al dialogo. Per esempio dalla Cisl. Io spero non resti un episodio isolato.
E, ancora una volta, riprendendo questo dialogo con voi, mi sarebbe di aiuto conoscere la vostra opinione su un tema così delicato per il buon funzionamento della città´.

E mentre il primo cittadino si interroga sul futuro del Tpl il settore è scosso da una fragorosa decisione della Procura, ben intenzionata ad attuare la ´linea dura´ nei confronti degli autoferrotranvieri macchiatisi dello ´sciopero selvaggio´ a cavallo fra la fine del 2003 e l´inizio del 2004.
Per 4197 dipendenti di Atm sarebbe pronto l´invio di sanzioni pecuniare, inflitte per decreto e quindi senza l´utilizzo del dibattimento, fissate fra i
740 e 1.480 euro.
Provvedimento che Nino Cortorillo, segretario della Filt Cgil di Milano, definisce alla stregua di un provvedimento ´esagerato ed ingiusto´.
´Si vuol fare pagare ai soli lavoratori responsabilità politiche e istituzionali che furono all´origine di quella vertenza´ avviata per questioni di rinnovo contrattuale.

´L´azione indipendente della Magistratura che paventa sanzioni a carico dei lavoratori che si sono resi responsabili dell´interruzione del servizio di trasporto pubblico a Milano viene utilizzata per fomentare una situazione già delicata che potrebbe di nuovo ripercuotersi negativamente sulla vita della città´ – fanno  sapere in Atm, dove respinono decisamente  ´il tentativo di addossarle azioni o atteggiamenti che abbiano potuto provocare gli scioperi selvaggi. Scioperi effettuati nel completo spregio delle esigenze dei cittadini che ne hanno pagato pesantemente le conseguenze. Scioperi che hanno visto la prevaricante e precisa volontà di non attenersi neppure alla prassi consolidata di fine delle agitazioni alla sottoscrizione del contratto nazionale´.

´Non va infine dimentica la grave mancanza nel rispetto della precettazione – scrivono in un comunicato i vertici di Atm –
I 4/5 degli scioperi selvaggi sono stati attuati in date successive alla firma del contratto collettivo nazionale (avvenuta il 20 dicembre 2003).
Le dichiarazioni dimostrano la volontà di travisare gli eventi addossando responsabilità e colpe a ATM o al Comune.
Atm precisa infine che non ha mai avuto il potere di sottoscrivere contratti nazionali e di essere intervenuta in un fase successiva siglando, con le organizzazioni sindacali, un accordo integrativo (il 14 gennaio 2004) mirato solo alla produttività aziendale´.

Manuela Michelini – clickmobility.it
(27-09-2004)

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