La posta in gioco ammontava ormai ? fra debito, sanzioni ed interessi ? a circa 100 miliardi delle vecchie lireUn riflesso importante anche in vista dell´ingresso di nuovi soci privati
La posta in gioco ammontava ormai ? fra debito, sanzioni ed interessi ? a circa 100 miliardi delle vecchie lire
Un riflesso importante anche in vista dell´ingresso di nuovi soci privati
Piena vittoria di Amt nel caso tessere.
Si è concluso con ´il pieno riconoscimento del buon diritto di Amt un contenzioso che da oltre 10 anni la opponeva all´Inps´.
´La pretesa dell´Istituto previdenziale – spiegano in Amt – riguardava maggiori contributi sul controvalore delle tessere per le famiglie dei dipendenti, contributi di cui Amt ha sempre contestato la legittimità. La posta in gioco ammontava ormai ? fra debito, sanzioni ed interessi ? a circa 100 miliardi delle vecchie lire; ove Amt fosse risultata soccombente ne sarebbe seguito il fallimento della società, ed il ribaltamento del debito sul Comune, unico azionista´
Dopo aver passato i diversi gradi di giudizio la vertenza si è chiusa con la sentenza definitiva della Cassazione, che ´ha dichiarato la totale insussistenza di ogni obbligazione di Amt verso l´Inps, aprendo così la strada anche alla restituzione delle somme (circa 5-6 miliardi di lire) che Amt aveva nel frattempo dovuto versare in base ad un condono accettato con riserva´.
Amt è stata seguita in questo percorso dall´ufficio legale interno (avv. Laura Naldini) e dello Studio Pennisi di Genova, con la collaborazione fornita a Roma dallo Studio Boer.
I riflessi economici del giudizio favorevole ad Amt sono sostanziali anche indirettamente, soprattutto nell´attuale prospettiva dell´ingresso di soci privati nella compagine azionaria.
La nota integrativa ai bilanci Amt faceva infatti trasparente e doveroso riferimento al potenziale rischio costituito ormai da circa 50 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione si era assunto la responsabilità di definire il rischio stesso come remoto, e la Cassazione ha ora premiato la condotta della vertenza e la sua corretta rappresentazione nella nota integrativa ai bilanci della società, ma per gli analisti ed i potenziali terzi acquirenti la valutazione della consistenza patrimoniale della società poteva essere influenzata dalla pendenza giudiziaria e da un suo possibile anche se improbabile esito negativo, oggi definitivamente rovesciato dalla Cassazione nella piena vittoria di Amt.
Man. Mich. – clickmobility.it
(29-09-2004)