Dopo l´ok del Consiglio provinciale discussione in Regione il 17 marzo La proposta viaggia su rotaia. Per migliorare il servizio a vantaggio della mobilità di merci e persone la Provincia
Dopo l´ok del Consiglio provinciale discussione in Regione il 17 marzo
La proposta viaggia su rotaia. Per migliorare il servizio a vantaggio della mobilità di merci e persone la Provincia ha puntato l´attenzione sulla redazione di un piano delle ferrovie, approvato dal Consiglio Provinciale, a larghissima maggioranza.
Il piano è un atto conoscitivo da affiancare alla programmazione strategica. Con questo fine, la Provincia lo ha già consegnato alla Regione (competente del servizio) e a RFI (competente delle infrastrutture). Stanno arrivando le prime risposte.
´La Regione ci ha dato appuntamento per il 17 marzo, per discutere i contenuti del piano – spiega Fiorella Lazzari, assessore alla Mobilità -. Ci teniamo molto, perché oltre ad alcuni progetti condivisi (dai Magazzini Raccordati da poco inaugurati ad altri accordi già finanziati, come per es. per la riqualificazione della stazione di Cremona con interscambio ferro-bus, per la rimozione dei passaggi a livello di Soresina e Robecco e di altri 54 tra Cremona e Mantova) vorremmo condividere linee di azione di respiro. Noi ci crediamo ancora. Come concreta alternativa alla mobilità su strada, per pendolari e merci´.
I dettagli sul Piano…
Il piano modula gli interventi, a breve, medio, lungo termine. Con chiarezza scientifica spiega che i tracciati sono buoni, ma la rete, oltre ad essere scollegata dai circuiti nazionali, è a binario unico, è vecchia e piena di rallentamenti. Il piano ipotizza allora tre scenari.
Nell´immediato, è possibile mettere in campo interventi ´leggeri´, per correggere le criticità, con bassi investimenti: spezzare sezioni di blocco troppo lunghe, realizzare i sottopassi nelle stazioni, realizzare scambi di 60 km/h, eliminare i passaggi a livello (il piano ne censisce 91 sul territorio, distanziati mediamente l´uno dall´altro 1,6 km). Una volta raggiunta una maggiore regolarità nel servizio, è possibile attuare le condizioni per incrementare l´offerta, soprattutto negli orari di punta, tramite alcuni raddoppi selettivi: Cremona – Olmeneta (sulla linea Cr-Bs e contemporaneamente sulla linea Cr-Treviglio-Mi); Mn-Castellucchio, Cr – Sesto Cr, strategico per il porto, e Pizzighettone – Codogno (sulla Mn-Cr-Mi); Cremona – Castelvetro (raddoppio limitato da Cremona fino al ponte sul Po), Piadena – Pontirolo ecc?
In uno scenario più ambizioso si può pensare che il territorio della provincia di Cremona possa entrare nell´orbita dell´alta capacità e diventare itinerario dei cosiddetti corridoi alternativi. In passato si parlava di gronda nord, poi di gronda est, ora di gronda sud. In quest´ultima ipotesi, il tracciato Pavia, Casalpusterlengo, Codogno, Ponte Adda, Castelleone, Crema, Treviglio diverrebbe parte del corridoio 5, ferroviario, Barcellona-Kiev, con le più interessanti ricadute, secondo il parere dei tecnici, delle infrastrutture locali. Nella stessa tensione rientrano la Ti-Bre ferroviaria, l´asse Medio Padano (Tortona, Pc, Cr, Mn, Monselice), il collegamento ferroviario tra Crema e Milano, lungo il corridoio della 415, commissionato alla Provincia dal tavolo della Paullese.
Infine, per spostare traffico dalla strada è necessario potenziare le aree di interscambio: con gli interventi di Cremona (polo logistico al porto), Casalmaggiore (presto firmeremo l´accordo con RFI), Piadena (nuovo binario merci), Crema (realizzare lo scalo fuori dal centro urbano e connetterlo alla gronda sud) e qualificare il servizio per l´utenza, anche attraverso il restyling delle stazioni e l´interscambio ferro-bus, come nel caso di Cremona, Crema, Casalmaggiore.
Man. Mich. – clickmobility.it
(10-03-2004)