I trasporti  

Nel 2002 il parco veicoli siciliano ammontava complessivamente a 3.525.999 unità. Dal 1991 al 2002 si è registrato un incremento del 36,3% (1991 = 2.585.640 unità) con un tasso medio

Nel 2002 il parco veicoli siciliano ammontava complessivamente a 3.525.999 unità. Dal 1991 al 2002 si è registrato un incremento del 36,3% (1991 = 2.585.640 unità) con un tasso medio di crescita annuo del 2,9% (un minimo nel biennio 1995-1996 con incrementi dell´1,1% e 0,9% e un massimo nel 1998 con un +4,75% rispetto all´anno precedente).

Nello stesso arco di tempo in Italia la consistenza del parco veicoli è passata dalle 34.736.109 unità alle 42.950.325 unità. L´incremento percentuale del periodo è stato del 23,6% con una crescita media annua dell´1,9% (un minimo si registra, anche per il dato nazionale, nel biennio 1995-1996 con una flessione dello 0,5% nel 1995 e una crescita dello 0,9% nell´anno successivo ed un massimo nel 1998 con un +3,7%).

Circa il 79% sono autovetture con il 63% di auto a benzina, 13% a gasolio e il 3% con altro carburante (in prevalenza Gpl). Il dato nazionale indica per le autovetture un dato complessivo del 78,48% (59,97% a benzina, 14,91% a gasolio e 3,59 (Gpl, metano).

I consumi di carburante mostrano un generale incremento nelle diverse voci, se si eccettua il dato nazionale del Gpl che dal 2000 al 2002 segna un decremento di oltre il 7%. Il consumo di benzina senza piombo cresce, nel periodo 1998-2002, del 66,4% in Sicilia e del 58,1% in Italia e, allo stesso modo, quello di gasolio, rispettivamente del 22,8% e 24,5%. In assoluta controtendenza rispetto al dato nazionale (-0,4%) è il dato del consumo di Gpl in Sicilia che passa dalle 44.995 tonnellate del 1998 alle 82.336 del 2002 con un incremento dell´83,1%. I decessi per incidente sono dell´ordine di 290 in Sicilia, 6.410 in Italia e 1.547 nel Mezzogiorno. Non meno allarmante è il dato dei feriti. Un bilancio preoccupante anche dal punto di vista socio-economico. Distinguendo poi i quantitativi complessivi delle merci trasportate su strada per ´origine´ e ´destinazione´, i dati siciliani relativi al 2000 indicano, per i primi, circa 33.475.462 t di merci che transitavano per la Sicilia, 1.189.813.799 diretti verso l´Italia e 15.303.027 t per l´estero e, per i secondi, 33.870.549 t per la Sicilia, 1.188.116.357 t per l´Italia e 17.000.469 t per l´estero.

Nell´anno 2001, il 28% circa di famiglie siciliane o di residenti nel Mezzogiorno ha dichiarato la propria difficoltà nel raggiungere una farmacia e addirittura più dei due terzi il pronto soccorso. Così come per quasi la metà delle famiglie siciliane diventa problematico arrivare ad un posto di Polizia o una caserma dei Carbinieri e un terzo delle famiglie dichiara difficoltà a raggiungere un supermercato. L´utilizzo dei mezzi pubblici rappresenta, soprattutto per le città, un valido aiuto al problema traffico e ai disagi che da esso derivano. Non sembra che i siciliani siano soddisfatti dei trasporti su autobus: se si guarda al dato italiano, il confronto evidenzia scarti considerevoli in tutte le voci. Migliore si presenta la soddisfazione dell´utenza nei confronti dei pullman, e difatti il gap con il resto d´Italia è piuttosto esiguo o addirittura segna un differenziale positivo (soddisfazione del posto a sedere: il 79,7% dei siciliani contro il 72,6% degli italiani).  Il treno non rappresenta in Sicilia un valido mezzo di trasporto.

In Sicilia solo il 16,2% delle persone con quattordici anni e più fa ricorso al treno per i propri spostamenti. Lo stesso dato, ma riferito all´Italia indica una percentuale superiore al 30%.

In Sicilia il 53,1% è soddisfatto della frequenza dei convogli (a fronte di un 68,4% del dato nazionale) e solo il 37,5%, (Italia: 56,8%) ne apprezza la puntualità.

I siciliani esprimono soddisfazione sulla qualità del posto a sedere: ne è contento il 68,2% a fronte del 66,4% degli italiani. In base ai dati forniti dall´Assessorato del Turismo, delle Comunicazioni e dei Trasporti, Dipartimento Trasporti e Comunicazioni della Regione Sicilia, nel 2001 i passeggeri paganti sono stati 13.522.364 unità. Il dato più interessante riguarda il parametro ´Passeggeri-km/paganti/posti-km offerti´ che, con un valore di 0,24, evidenzia un sotto utilizzo del servizio. Tale dato non può essere evidentemente disgiunto dalle considerazioni emerse in materie di tasso di soddisfazione dell´utenza.

Il materiale rotabile impiegato ammonta, nel suo complesso, a 325 unità delle quali 195 mezzi di trazione (101 diesel e 94 elettrici) e 130 mezzi trainati, dei quali 65 carrozze.

Osservando i dati sul materiale rotabile suddiviso per tipologia, quantità e classe di età di appartenenza: si può osservare, il 21% dei mezzi di trazione è anteriore agli anni Settanta, così come il 20% del totale dei mezzi trainati (si tratta del 36% dei 52 carrelli e del 17% delle 65 carrozze). La maggior parte dei mezzi, il 41% di trazione e il 60% dei trainati, colloca la propria costruzione in un arco temporale che va dal 1980 al 1989. Occorre aggiungere che il trasporto su rotaia in Sicilia registra anche un caso di Ferrovia in Gestione Governativa. Si tratta della Ferrovia Circumetnea che, con 110 km di tratta ad un unico binario non elettrificato, costituisce una sorta di anello ferroviario ai piedi dell´Etna. La linea, a scartamento ridotto, svolge servizio tra Catania e Riposto attraverso i centri pedemontani posti ad Ovest e a Nord del vulcano sino alla costa jonica. I viaggiatori trasportati nell´anno 2001 dalla Ferrovia Circumetnea sono stati 953.043. Per quanto concerne il trasporto di merci su rotaia, sono stati analizzati i dati relativi alle merci in arrivo e in partenza per e dalla Sicilia nel 2002. Le merci in arrivo sono 2.030.109,461 tonnellate, trasportate da 72.677 carri merci. Le merci in partenza dalla regione ammontano a 1.178.316,978 tonnellate, per le quali sono stati impiegati 35.812 carri merci. Il servizio su gomma copre 328 km in provincia di Catania avvalendosi dell´opera di 97 addetti ed impiegando complessivamente 59 mezzi che offrono 4.425 posti. Il parametro autobus-km risulta pari a 1.011.993 con 1.938.838 viaggiatori trasportati.

La metropolitana segue una linea di 3,8 km percorsi da 3 mezzi ed impiega 18 addetti. L´offerta in termini di posti è pari a 330 per un totale di 121.621 viaggiatori trasportati.

La tendenza registrata nell´Isola in termini di traffico aereo mostra i segni di un aumento dei passeggeri e di una riduzione delle merci. Nel primo caso il confronto tra gli anni 2000 e 2001 evidenzia un incremento del 3,5%, mentre per le merci la perdita è dell´ordine del 40%.

Nel 2001 lo scalo catanese di Fontanarossa ´Filippo Eredia´ ha registrato 46.555 movimenti per un totale di 4.189.970 passeggeri dei quali 2.992.465 nazionali, 1.188.615 internazionali e 88.890 transiti.

Lo scalo di Catania è di gran lunga lo scalo più attivo in Sicilia. Secondo è l´aeroporto di Palermo ´Falcone Borsellino´ con 3.214.781 passeggeri. Sempre come numero totale di passeggeri, il terzo scalo risulta quello di Lampedusa (147.675). Pantelleria e Trapani Birgi registrano rispettivamente un totale di 81.619 e 62.941 passeggeri. Il totale passeggeri per la Sicilia è di 7.696.986 e rappresenta l´8,4% del totale italiano (91.008.767 passeggeri). Il traffico postale interessa solo gli scali di Palermo, con 2.785 t di posta, e di Catania con 1.769 t. Lo scalo merci più rilevante in Sicilia è Catania con 3.852 t complessive, seguito da Palermo con 3.230 t. Esigui quantitativi interessano gli aeroporti di Lampedusa (50 t) e Pantelleria (8 t).

Nel corso del 2001, nei porti siciliani si è registrato un movimento passeggeri per complessive 16.299.411 unità, delle quali 7.983.614 imbarchi e 8.315.797 sbarchi.

Il 67,1% dei movimenti riguarda il porto di Messina con 10.943.661 unità totale (5.273.230 imbarchi e 5.670.431 sbarchi). Il restante 33% riguarda principalmente i porti di Palermo (il 9,3% con 1.520.237 passeggeri totali), Lipari (8,4% con 1.367.632 passeggeri totali), Trapani (7,2% con 1.179.582 passeggeri totali) e Milazzo (6,6% con 1.101.322 passeggeri totali). Percentuali più modeste riguardano i porti di Catania, Mazara del Vallo, Siracusa e Termini Imerese.

Il volume complessivo è stato di 87.721.885 tonnellate. Il porto più attivo risulta essere stato quello di Augusta con 30.426.408 tonnellate (il 34,7%), delle quali 13.885.676 tonnellate imbarcate e 16.540.732 sbarcate. I volumi del porto di Siracusa hanno rappresentato il 23,5% del totale (20.606.808 tonnellate con 9.304.956 tonnellate di imbarchi e 11.301.852 tonnellate di sbarchi).

Altri due scali, sedi di insediamenti industriali petrolchimici, Milazzo e Gela, hanno intercettato complessivamente il 27,5% del totale siciliano. In particolare, lo scalo di Milazzo ha registrato 14.104.418 tonnellate di movimenti: in imbarco (5.999.497 t) e sbarco (8.104.921 t); quello di Gela ha prodotto 10.871.060 tonnellate di movimenti: in imbarco (4.344.769 t) e sbarco (5.727.091 t). Infine, a parte Palermo (6% dei movimenti), tutti gli altri scali segnano percentuali inferiori al 3%.

La navigazione internazionale, infine, vede sempre il porto di Augusta come polo di maggior rilievo. In questa sede il quantitativo totale di sbarchi e imbarchi ammonta a 21.746 x 1.000 t (43,9% del totale) a fronte di un dato, riferito all´intero territorio regionale, pari a 327.383 x 1.000 t. Significative percentuali si riscontrano a Santa Panagia (28,9%), a Milazzo (15,2%) e a Gela (9,5%). Il volume passeggeri si attesta sulle 6.475.000 unità. I movimenti riguardano i tre scali di Trapani (59,3%), Catania (34,9%) e Palermo (5,8%).

Il trasporto pubblico su gomma assume una certa rilevanza in una regione dove i collegamenti ferroviari, anche tra grossi centri, non manifestano livelli di qualità complessivamente accettabili. Il business degli autotrasporti riveste, dunque, una discreta importanza in Sicilia.

Inoltre il trasporto pubblico siciliano è prevalentemente orientato verso i servizi extraurbani. Complessivamente, si registrano in Sicilia 28 aziende che espletano servizio urbano, 89 servizio extraurbano e 19 aziende miste.

Delle 136 aziende operanti circa il 50% appartengono alla classe di ampiezza da 1 a 5 dipendenti. Palermo ed Agrigento sono i centri dove si localizza la maggior parte di aziende di trasporto pubblico locale. Sempre Palermo è il centro dove si localizzano le grandi aziende: nella classe oltre 100 addetti, infatti, 3 delle 6 aziende sono del capoluogo.

È Palermo, con tre aziende oltre i 100 dipendenti e tre aziende con oltre cento mezzi, il centro con maggior numero di addetti del settore: oltre il 50% del totale opera nella provincia capoluogo.

Il rapporto addetti/abitante e quello autobus/abitante rafforza la posizione.

La domanda del settore Tpl, sulla base dei dati della Regione Sicilia, è aumentata nel periodo 1997-2000, a causa di una diffusa crescita della mobilità e della relativa domanda di trasporto che in Sicilia appare soddisfatta dal trasporto pubblico locale.

Alcune statistiche inerenti l´offerta di Tpl sono analizzate, per provincia,: il parco automezzi ammonta a 3.107 autobus, di cui quasi il 50% è riferibile alle aziende della provincia di Palermo. Il Trasporto Pubblico Locale siciliano, nel 2000, ha offerto 208.327 posti trasportando 234.684.397 viaggiatori.

Tra le città minori per dimensione, è la provincia di Agrigento a registrare gli standard più elevati in termini di addetti/abitante (0,77) e autobus/abitante (6,59).

Left Menu Icon