Il testo di legge intende promuovere la mobilità ciclistica in tutti i suoi aspetti ´E´ necessario pensare ad alternative di trasporto, se davvero si vuole garantire la mobilità nella nostra
Il testo di legge intende promuovere la mobilità ciclistica in tutti i suoi aspetti
´E´ necessario pensare ad alternative di trasporto, se davvero si vuole garantire la mobilità nella nostra città´
Approvato in sede di giunta regionale il testo del Disegno di legge, da tempo predisposto dal Dipartimento, riguardante gli ´Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica´.
L´iniziativa legislativa ha lo scopo di promuovere la mobilità ciclistica in tutti i suoi aspetti, quale elemento della mobilità sostenibile urbana ed extraurbana nella regione siciliana.
´Il Disegno di legge – spiegano al Dipartimento Trasporti -, recependo i principi della legge dello Stato n. 366 del 1998 e del regolamento relativo alle caratteristiche tecniche per la realizzazione di piste ciclabili, prevede la realizzazione di una rete regionale di itinerari cicloturistici provinciali, dando priorità al riutilizzo delle linee ferroviarie dismesse.
Questo obiettivo sarà raggiunto attraverso l´approvazione di un Piano regionale degli itinerari ciclabili che costituirà uno dei Piani attuativi del Piano regionale dei Trasporti´.
Il Disegno di legge va ben oltre il semplice concetto della pista ciclabile introducendo quello di percorso. Un percorso non ´necessariamente in sede riservata, ma anche in promiscuo con pedoni e veicoli a motore´.
E´ intento della Regione, come ormai in molti altri territori europei, di realizzare percorsi ciclabili che tengano nella dovuta considerazione gli aspetti storici, paesaggistici e culturali dei luoghi che attraversano.
´Il Disegno di legge – proseguono al Dipartimento – ha inoltre lo scopo di promuovere la mobilità ciclistica in ambito urbano e prevede il rispetto dell´obbligo, per i Comuni, di destinare alla realizzazione di piste ciclabili urbane almeno il 20% dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie, come indica il Codice della Strada.
Bisogna riconoscere, infatti, che la mobilit?àurbana, oggi affidata prevalentemente alla motorizzazione privata, è in crisi: basti pensare all´inquinamento dell´aria e agli effetti negativi sulla salute pubblica, all´inquinamento acustico, a quello visivo, all´occupazione del suolo pubblico sottratto ad ogni altro utilizzo che non sia quello delle auto in sosta ed in movimento, ed infine ai costi economici in termini di incidenti stradali.
E´ necessario quindi pensare anche ad alternative di trasporto, se davvero si vuole garantire la mobilità nelle nostre città, ed una di queste alternative è costituita dalla bicicletta, considerando che quasi la metà degli spostamenti effettuati in automobile, come risulta da un recente studio, sono più brevi di 7,5 km´.
Man. Mich. – clickmobility.it
(11-05-2004)