Con il nuovo anno l´abbonamento mensile sarà venduto a soli 10 euroSurclassata Vibo Valentia, sino ad oggi città meno cara, con un abbonamento venduto al costo di 15,49 euro A
Con il nuovo anno l´abbonamento mensile sarà venduto a soli 10 euro
Surclassata Vibo Valentia, sino ad oggi città meno cara, con un abbonamento venduto al costo di 15,49 euro
A partire dal 1° gennaio 2005 Asti avrà l´abbonamento mensile per gli autobus più economico d´Italia.
L´abbonamento ´a TuttoBus´ da 10 euro al mese, che a partire dal primo gennaio consentirà di utilizzare tutti i pullman urbani di Asti, ´surclassa´ infatti quello di Vibo Valentia, che fino ad oggi era il più economico d´Italia con un costo pari a 15,49 euro.
L´economicità dell´abbonamento astigiano risulta ancor più evidente se rapportata a quella delle città capoluogo del Piemonte dove gli abbonamenti mensili più cari sono quelli di Alessandria e Cuneo con 31 euro e il più economico è quello di Vercelli a 22,72 euro. Un raffronto interessante anche rispetto all´intero nord ovest (Piemonte Liguria e Lombardia) dove le città più care sono Mantova (32,50 ?) e Genova (32 ?) e le meno care Sondrio e Lodi (rispettivamente 19,32 e 18,50 ?).
´Importante è anche la decisione, passata fino ad oggi un po´ in sordina, di raddoppiare la durata del biglietto di corsa semplice da 30 a 60 minuti, mantenendo invariato il costo di euro 0,77 ? spiegano in Comune –
In questo modo si agevolano i cittadini che potranno usufruire dei mezzi anche facendo andata e ritorno con un solo biglietto.
Questo intervento toglie anche ad Asti il triste primato (lasciatoci in eredità dall´amministrazione precedente) di città con il costo del biglietto più caro (rapportato al minuto di percorrenza) che era stata evidenziata da una recente ricerca dell´associazione di consumatori ´Cittadinanzattiva´.
Invertito il ´trend´ negativo degli ultimi anni ´si cominciano a recuperare passeggeri, migliorando il servizio ? spiegano in Comune ?´.
Il servizio di trasporto pubblico fino al 1998 aveva un consolidato storico di circa 11.000 utenti al giorno.
Per la precisione i passeggeri al giorno erano in media: 10.886 nel 1996, 11.064 nel 1997, 11.135 nel 1998, 10.406 nel 1999.
La manovra del 1999 aveva portato il costo del biglietto di corsa semplice da 1300 a 1500 lire, provocando una prima flessione di utenza per cui nel 2000 i passeggeri sono scesi a 8.779 al giorno.
Ulteriore flessione nel 2002 con il taglio delle linee che sono state ridotte da una percorrenza di 1.384.538 km all´anno a una percorrenza di 1.011.439 km annui. La novità ha provocato un ulteriore calo dell´utenza che nel febbraio 2002 era scesa a 7.270 passeggeri al giorno e nel febbraio 2003 era ulteriormente scesa a 6.285 passeggeri al giorno.
La risalita del servizio è arrivata con il 7 aprile 2003, caratterizzata dal riprestino delle vecchie linee ed un incremento delle percorrenze annue portate a 1.246.735 nel 2003 e successivamente ulteriormente aumentate nel 2004 a 1.311.579 km annui.
Nel maggio del 2003 il numero degli utenti era già salito a 7312 e nel febbraio 2004 il numero di passeggeri al giorno è salito a 8024.
Visionando i dati relativi a ´costi/ricavi´ del trasporto pubblico (non inquinati dai costi generali e dagli oneri fiscali ancora da detrarre) si rileva che l´azienda sotto l´attuale gestione ha assunto un ´trend´ virtuoso: il deficit nel 2002 era stato di 1.260.000 euro, nel 2003 è stato ridotto a 590.000 euro e nel 2004 a fine anno sarà ulteriormente abbassato a 200.000 euro .
´Negli ultimi due anni l´ASP grazie all´incremento del servizio nel trasporto pubblico, nella gestione dei parcheggi, nella raccolta differenziata e negli altri servizi di cui ha acquisito le commesse, non solo nell´ambito del Comune di Asti, ha potuto incrementare la propria forza lavoro di 51 unità ? spiegano in Comune -. Nuovi posti di lavoro assai preziosi nell´attuale contesto di crisi del territorio´.
Manu Mich. ? clickmobility.it
(26-11-2004)