INQUINAMENTO DA POLVERI SOTTILI: LEGAMBIENTE LANCIA L'ALLARME "UN DELIRIO DI AUTO E TRASPORTO PUBBLICO KO"

INQUINAMENTO DA POLVERI SOTTILI: LEGAMBIENTE LANCIA L'ALLARME "UN DELIRIO DI AUTO E TRASPORTO PUBBLICO KO"

Dall'associazione 7 “magnifici” interventi per scoraggiare l’uso delle auto private e dare nuovo slancio al trasporto pubblico e a quello non inquinante

Il numero delle auto in circolazione nelle città raggiunge quote vertiginose. Sono 76 ogni 100 abitanti nella sola Roma, mentre in ben 70 città si supera tranquillamente la quota 60.
A lanciare il grido d'allarme è Legambiente che sviluppa conteggi precisi e parla, senza ombre di dubbio, d'un trasporto pubblico al palo, caratterizzato da un incremento esiguo, pari L'1,4% nel 2003.

"La densità automobilistica costituisce uno degli elementi più critici per le città e distingue l’Italia nel panorama mondiale – spiegano in associazione – Dopo una ripresa della crescita nel 2001 (+1,5%), nel 2002 il numero di auto circolanti nei 103 comuni capoluogo sembra sostanzialmente stabilizzarsi (+ 0,5%), senza ripetere il boom degli anni novanta, in cui si sono raggiunti per la prima volta i dieci milioni e mezzo di vetture".

Il tasso di motorizzazione è decisamente elevanto un po' ovunque e i numeri emergono netti dal censimento annuale di Legambiente, Ecosistema urbano 2005, dal quale è facile stabilire che con  63 auto ogni 100 abitanti, i 103 comuni capoluogo confermano un dato medio nettamente superiore a quello nazionale (56).
"Ormai solo Venezia registra un tasso inferiore alle 50 auto per 100 abitanti, mentre in ben 70 città si supera il valore di 60 auto ogni 100 abitanti. Sono 7 (Latina, Perugia, Biella, Viterbo, Roma, Aosta) le città con oltre 70 auto ogni 100 abitanti".

In fatto di qualità degli standard di emissione del parco macchine italiano, i dati ACI 2001 (classificazione COPERT III)  rilevano una situazione che varia a seconda della differente età media delle autovetture in circolazione – fanno rilevare i responsabili di Legambiente -. Mentre al Nord la percentuale di autovetture che rispettano i cosiddetti standard “Euro1”, “Euro2” ed “Euro3” è del 63% (34% le sole Euro2; 8% le Euro3) ed al Centro del 59% (32% le Euro2; 9% le Euro3), al Sud e nelle Isole scende al 47% (24% le Euro2; 5% le Euro3).

La chiave di lettura proposta dL'associazione mostra i dettagli di una criticità diffusa: in 38 comuni su 71 (54%), almeno una centralina ha registrato un valore medio annuo superiore al valore limite per la protezione della salute umana di 43.2 mg/mc previsto dalla direttiva comunitaria per il 2003. La situazione peggiora rispetto all’anno precedente, quando i comuni che non rispettavano il limite (di 44,8 previsto specificatamente per il 2002) erano il 45%.

“Le situazioni critiche – precisa il presidente di Legambiente, Roberto Della Seta – non sembrano essere una prerogativa delle sole grandi aree metropolitane, Torino e Genova in testa; anche in città di dimensioni medie come Padova, Taranto, Verona, Ravenna; e piccole quali Frosinone e Rovigo; nel corso dell’anno si registrano valori che superano abbondantemente i 60 mg/mc”.
Se consideriamo la media delle centraline, rimangono ben 24 città con valori al di sopra del limite previsto (che, si ricorda, dovrebbe essere rispettato da ogni singola centralina). D’altro canto, le città che presentano tutte le centraline con valori inferiori ai 40 mg/mc previsto per il 2005 sono per lo più comuni al di sotto dei 100.000 abitanti fatta eccezione per Catania e Trieste”.
In più, fa notare Legambiente, nel 2003 ben il 65% dei comuni supera per più di 35 volte il valore limite relativo ai superamenti orari di 60 mg/mc e la percentuale sale addirittura all’85% se consideriamo la soglia di 50 mg/mc prevista per il 2005.

“In questo panorama generale – continua Della Seta – non decolla il tresporto pubblico che rispetto al 2002, registra un incremento del solo 1.4% per quanto riguarda il numero totale dei passeggeri trasportati nell’insieme dei comuni capoluogo di provincia. In alcuni centri, soprattutto i più piccoli, il trasporto pubblico continua ad essere formalmente o virtualmente assente ed in 18 comuni medi e 28 piccoli la media dei viaggi per abitante effettuati con trasporto pubblico è comunque inferiore ad uno alla settimana. Per quanto riguarda le tre grandi aree metropolitane – dice infine Roberto Della Seta – se Roma va un po’ meglio di Milano, Napoli è decisamente in una situazione più critica. Tra le altre grandi città con oltre 200.000 abitanti, Trieste, Bologna e Genova staccano tutte le altre. Numeri da grande anche per due piccole come Pavia e Siena”.

La risposta alle criticità da parte degli enti pubblici mette in bella mostra soluzioni improvvisate: le classiche proposte "tampone" che non risolvono il problema alla radice ma tentano una sorta di mediazione. Ed è proprio sostenendo una soluzione ad ampio raggio che Legambiente ha strutturato una proposta incentrata su 7 “magnifici” interventi per scoraggiare l’uso delle auto private e dare nuovo slancio al trasporto pubblico e a quello non inquinante.

"Misure quali il road pricing londinese – sottolineano – o il pedaggio su alcune statali fino ad arrivare a concepire una diversa politica di tarriffazione della sosta. Ma anche una legge obiettivo per la mobilità urbana, vincolando almeno un 25% della spesa nazionale per le opere pubbliche nel settore trasporti per la realizzazione di reti per il trasporto rapido collettivo nelle città"

"E ancora, trasformare in corsia preferenziale almeno il 50% dei chilometri di rete di trasporto pubblico per le grandi città e il 20% dei piccoli centri. Dedicare un’isola pedonale a ogni quartiere e prevedere la costruzione di piste ciclabili per promuovere la mobilità pulita. Una diversa pianificazione territoriale tra tutte le modalità di trasporto e soprattutto puntare di più sulla tecnologia: un semplice sistema satellitare può ad esempio informare i cittadini sui servizi disponibili.
Ultimo, ma non meno importante, dare più importanza ai servizi innovativi come il car sharing, i taxi collettivi o i bus a chiamata".

“Misure indubbiamente coraggiose, – conclude Della Seta  – che però sono ormai necessarie per superare una volta per tutte l’emergenza che con puntualità svizzera attanaglia i centri urbani”.

Le 7 proposte M. M. – clickmobility.it

Left Menu Icon