La Commissione mista ha individuato per Roma 13 stazioni di monitoraggio. Tutto pronto per il passaggio in giunta regionaleCon la norma attuale la valutazione deve partire dall'effettiva esposizione della popolazione
Approvata la relazione finale sulla nuova localizzazione delle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria.
L'inquinamento da polveri sottili stringe nella morsa la popolazione e, grazie alle nuove norme, la valutazione dei livelli di inquinamento riparte dL'effettiva esposizione dei cittadini.
Il nuovo piano di posizionamento è stato elaborato dalla commissione mista costituita dai tecnici della Regione Lazio, del Comune di Roma, della Provincia di Roma, di Arpa Lazio e del CNR, riunitasi ieri presso la sede della Regione.
La relazione approvata è frutto di numerosi incontri che si sono svolti a livello tecnico nei mesi passati per ridisegnare le stazioni di rilevamento degli inquinanti alla luce del DM 60/02 e delle linee guida predisposte nel 2004 dall’ APAT (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi tecnici) che hanno dettato nuovi criteri di localizzazione delle centraline.
La precedente normativa, il Dm 20 maggio 1991 per intenderci, si fondava sul principio di misurare i massimi livello di inquinamento, mentre le nuove direttive puntano a valutare l’effettiva esposizione della popolazione agli agenti inquinanti, tenendo conto delle zone da traffico e delle zone residenziali.
In particolare la commissione, sulla base delle nuove norme, ha stabilito che i limiti valutati su base oraria o giornaliera devono essere misurati in quartieri popolosi in prossimità delle strade caratterizzate da traffico, mentre i limiti valutati su base annua devono essere misurati nei luoghi non direttamente interessate dal traffico, cioè nei quartieri residenziali.
Sulla scorta di queste indicazioni legislative la commissione ha individuato per Roma 13 stazioni di monitoraggio (una in più rispetto alla precedente rete di monitoraggio) che saranno così dislocate: 2 da traffico cioè ubicate su strade con alta densità di traffico in zone ad alta densità abitativa (Corso Francia, Magna Grecia), 3 orientate al traffico cioè collocate in aree limitrofe a strade con altà densità di traffico in zone ad alta densità abitativa, (Quartiere Tiburtino, circonvallazione Clodia, Quartiere Fermi) 5 di background o residenziali (Cinecittà, Perestrello, Centro storico, Quartiere Fermi, quartiere africano) 1 da fondo urbano (Villa Ada), 2 suburbane (Castel di Guido e Tenuta del Cavaliere).
In sostanza nel quartiere Fermi ci saranno 2 centraline: una orientata al traffico, ma ubicata in un punto differente rispetto a quella attuale, ed una del tutto nuova ubicata dentro al quartiere. Vengono confermate le stazioni di Magna Grecia, Corso Francia, Cinecittà, Prestrello, Villa Ada, Castel di Guido e Tenuta del Cavaliere. Saranno invece ricollocate, pur rimanendo nello stesso quartiere, le centraline di Tiburtino e Arenula. La stazione di viale Libia traslocherà alla Bufalotta, quella di Montezemolo andrà in zona circonvallazione Clodia.
Dal punto di vista dell’iter procedurale, la nuova mappa delle centraline sarà oggetto di una apposita delibera che l’assessore all’Ambiente Vincenzo Saraceni porterà approvazione della giunta regionale, mentre ad Arpa Lazio spetterà il compito di individuare i punti esatti in cui posizionare le centraline che devono essere riposizionate.Man. Mich. – clickmobility.it