A Torino firmato i giorni scorsi protocollo d'intesa per misure comuni
Firmato a Torino il protocollo d'intesa per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento atmosferico nell’area della Pianura Padana.
Alla presenza dei rappresentanti della Commissione Europea e del ministero dell’Ambiente italiano, si sono schierate le Regioni e le province autonome del nord Italia.
E' la prima volta in Italia che Regioni e province autonome raggiungono un risultato comune per un piano unico e condiviso di misure strutturali ed efficaci in materia di interventi sulla qualità dell’aria.
“Il protocollo è nato mettendo a confronto le diverse sperimentazioni adottate da tutte le Regioni del Nord Italia – ha spiegato Nicola de Ruggiero, assessore all’Ambiente della Regione Piemonte – passo necessario per sintetizzare in maniera efficace le azioni previste sulla base dei parametri che ci indica la Commissione Europea.
La stessa Commissione, peraltro, ci invita a formulare misure sulla base di grandi territori. Ecco quindi che la dimensione ideale per ben operare non è più il territorio di una provincia o di una regione, ma un’area molto più ampia come la Pianura Padana, con le sue metropoli e con le sue caratteristiche climatiche, che oggi sopporta pesantemente una diffusione di pm10 e biossido di azoto che non tiene conto dei confini regionali".
Da questi elementi è nata L'esigenza di arrivare ad una soluzione in tempi brevi che preveda esclusivamente misure strutturali.
"Credo di interpretare – ha aggiunto de Ruggiero – il pensiero dei colleghi delle altre Regioni nel definire il protocollo presentato oggi come il punto di partenza ideale perfronteggiare in modo efficace la questione aria”.
Di elevazione delL'azione per raggiungere gli obiettivi ha parlato L'assessore all’Ambiente della Regione Lombardia Domenico Zambetti –. Da Bruxelles vedono una sola Pianura Padana, all’interno della quale è possibile dimostrare come l’emissione di inquinanti e la loro circolazione e diffusione corrisponda ad un sistema unico, non sezionabile, del tutto interconnesso".
Il protocollo permetterà di raccordare le azioni di prevenzione delle Regioni, legandole fra loro con un filo che non considera distinzioni di natura politica, ma che punta solo al conseguimento dei risultati migliori per tutelare l’ambiente.
"C’è molta attesa per un maggior coordinamento – ha proseguito Zambetti -, perciò abbiamo proposto la costituzione di un tavolo tecnico di lavoro fra le Regioni, la condivisione di un unico strumento informatico per inventariare le emissioni, la ricerca di iniziative, sia concrete che di valenza più simbolica, comuni e condivise".
L’accordo è maturato nelle scorse settimane attraverso una serie di incontri tra gli assessori all’Ambiente delle Regioni Nicola de Ruggiero (Piemonte), Domenico Zambetti (Lombardia) e Lino Zanichelli (Emilia Romagna) ed è stato messo definitivamente a punto nei giorni scorsi dai tecnici delle Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Provincia Autonoma di Trento.
Nel testo le Regioni e le Province Autonome sottoscrittrici, che vogliono “valorizzare il proprio crescente ruolo nelle politiche ambientali” e concordano “sull’urgenza e sull’indifferibilità di una specifica azione comune per qualificare ulteriormente l’azione di prevenzione e contrasto all’inquinamento atmosferico”, si impegnano a:
– presentare unitariamente il protocollo al Governo ed alla Commissione Europea per la condivisione delle misure e l’individuazione di specifiche risorse finanziarie;
– individuare congiuntamente un concreto piano d’intervento che consiste in queste priorità:
° incentivazione e accelerazione del processo di inserimento sul mercato di veicoli a minore impatto ambientale (metano, GPL, ibridi, elettrici, idrogeno, ecc.);
° incentivazione e sviluppo della rete di distributori di carburante a minore impatto ambientale (metano, GPL, idrogeno, ecc.);
° promozione e sostegno del Trasporto pubblico locale (TPL) conla sostituzione dei mezzi più obsoleti ed inquinanti con mezzi a metano, gpl o elettrici nonchè adeguamento dei più recenti mezzi a gasolio con idonei sistemi di filtri anti-particolato;
° definizione di misure comuni a medio-lungo termine per la riduzione delle emissioni in atmosfera dovute alla climatizzazione degli ambienti, anche stimolando il risparmio energetico e le migliori prestazioni in ambito civile, e pressione su Governo e UE per l’appostamento di finanziamenti specifici.
M. Gio M. – clickmobility.it