Cgil, Cisl, Uil e categorie trasporti richiedono incontri urgenti al Governo e alle Commissioni Trasporti di Camera e Senato
Sui tagli della Finanziaria ai trasporti è allarme.
Le segreterie confederali di CGIL CISL e UIL e le segreterie nazionali delle categorie dei trasporti hanno chiesto incontri urgenti al Governo e alle Commissioni Trasporti di Camera e Senato per rivendicare un radicale cambiamento delle misure contenute nella legge finanziaria, che si riflettono negativamente su tutti i settori del sistema italiano dei trasporti, dal trasporto pubblico locale, alle ferrovie, ai porti, all’Anas, alle società di navigazione.
A rendere nota la presa di posizione, in un comunicato congiunto, sono i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil Nicoletta Rocchi, Raffaele Bonanni, Nirvana Nisi insieme ai segretari generali di FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI – Fabrizio Solari, Claudio Claudiani, Sandro Degni -.
“I consistentissimi tagli alle spese per investimenti, ai trasferimenti diretti e alle risorse assegnate alle regioni e agli enti locali, si aggiungono alla progressiva falcidia delle risorse operata con le precedenti manovre finanziarie. Da troppo tempo – prosegue la nota – manca una politica per un comparto strategico per la competitività della nostra economia e per la qualità della vita dei cittadini”.
“La scure di Tremonti – si legge ancora – si abbatte su una situazione già largamente compromessa che non potrà reggere l’impatto dei nuovi provvedimenti. Le condizioni di precarietà del trasporto pubblico locale si accentueranno in conseguenza della riconferma del blocco dei trasferimenti che risale all’ormai lontano 1997, cui si aggiungono tagli ulteriori che impediranno, nel prossimo triennio l’acquisto di almeno 800 nuovi autobus”.
“Per le ferrovie – spiegano i sindacati – si prospetta una contrazione di 9.450 milioni di Euro a valere sui nuovi investimenti, un definanziamento di circa 3.860 milioni che si proietterà sui contratti stipulati a opere avviate, cui si aggiunge una correzione di ulteriori 1200 milioni per investimenti operata sulla prima stesura della legge finanziaria. Ciò significa che i lavori di manutenzione e ammodernamento sulle linee tradizionali, sui nodi e sulle attrezzature tecnologiche di sicurezza subiranno un arresto per assenza di risorse. Particolarmente gravi, per gli effetti sul bilancio del gruppo, sono inoltre i tagli ai trasferimenti in conto esercizio che ammontano a 569 milioni per il 2006, in aggiunta ai 100 già ridotti dalla precedente finanziaria. La conseguenza di queste misure sarà un consistente taglio al servizio. Già il 10% dei treni passeggeri è stato soppresso e si annuncia un ulteriore taglio con la cancellazione di treni su 2700 Km di rete secondaria”.
Inoltre, “per quanto concerne i porti, già in netta sofferenza rispetto ai tassi di crescita dei porti spagnoli di Valencia e Barcellona, la finanziaria non prevede il rifinanziamento delle leggi per gli investimenti nella portualità e viene mantenuto il vincolo del 2% alle spese infrastrutturali, come se le autorità portuali fossero una branca della pubblica amministrazione”.
“Anche il mancato rifinanziamento della legge obiettivo e i tagli all’ANAS, che sostanzialmente dimezzano quanto sarebbe necessario al preventivo di spesa causeranno – conclude la nota – la chiusura a breve di molti lavori in corso, di fatto vanificando la realizzazione del piano stradale per la sicurezza, mentre sfuma del tutto la prevista accelerazione delle grandi opere stradali. I riflessi economici e sociali di tali scelte sarebbero insostenibili, contribuendo ad aggravare la crisi del paese. Nelle iniziative di mobilitazione in preparazione dello sciopero generale questi problemi avranno una forte centralità. E’ necessario che il Governo riveda in profondità la sua politica”. Manu Mich. – clickmobility.it