Sul fenomeno indagherà il Dipartimento di Ingegneria
L'emergenza inquinamento la Provincia risponde con un metodo scientifico.
Scaduto il piano d'azione la giunta provinciale ha ipotizzato da subito di intervenire in maniera concreta, riconoscendo la gravità del problmea relativo alle polveri sottili, e quale miglior metodo se non quello di affidare analisi e valutazioni al
Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Università di Trento.
Il fenomeno delle polvere sottili, infatti, non può essere archiviato con l’arrivo della bella stagione e la fine del periodo di emergenza.
E così, a supporto delle decisioni che devono essere assunte in merito agli interventi sia d’emergenza che di breve, medio e lungo periodo, la giunta ha deciso di fare sviluppare L'Ateneo uno studio rivolto ad approfondire le “fonti di pressione” sullo sviluppo delle polveri sottili e l’influenza delle condizioni meteoclimatiche sulla produzione di particolato.
In base allo schema di convenzione con l’Università, lo studio dovrà basarsi sulle evidenze tecnico scientifiche internazionali, compreso il raccordo con Università della zona alpina, e dovrà produrre ulteriori indicazioni a carattere strategico per il contenimento delle polveri sottili, prospettando criteri di priorità.
Lo studio, in particolare, si svilupperà attraverso un’analisi critica dei dati e degli strumenti esistenti, verificando come ottimizzare la rete di rilevamento della qualità dell’aria. Sotto la lente di ingrandimento del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale entrerà la stessa composizione delle PM10, ovvero gli inquinanti presenti.
Saranno inoltre analizzate le criticità nella caratterizzazione climatologica e nella modellazione dei processi di dispersione finalizzate alla previsione delle concentrazioni delle polveri sottili a breve, medio e lungo termine.
Dovranno infine essere individuate strategie preliminari per la mitigazione di dette concentrazioni, con riferimento principale all’area urbana di Trento. Tutto ciò guardando a quelle realtà territoriali dell’area alpina che presentano criticità analoghe a quelle del Trentino e per le quali sono stati condotti studi, ovvero siano disponibili informazioni, che permettano una utile comparazione con quanto emergerà nel corso dello studio svolto dall’Università di Trento.
La durata del progetto, per il quale la Provincia mette a disposizione 60mila euro, comporterà un tempo complessivo di sei mesi.Manu Mich. – clickmobility.it