Venerdì sugli scranni della Camera si è aperto il confronto sul testo unificato, che si prefigge di superare la “fase di incertezza dell'applicazione della riforma dettata dal decreto legislativo n. 422 del 1997″La Camera prende in esame il testo prediposto, dopo lunghi mesi di lavoro, dalla Commissione Trasporti
Un nuovo testo per risolvere "la fase di incertezza delL'applicazione della riforma dettata dal decreto legislativo n. 422 del 1997, successivamente modificato nel 1999, che avviava un processo di liberalizzazione del settore".
Si è aperto venerdì scorso con la discussione in aula alla Camera il confronto sulle linee generali del testo unificato concernente le Disposizioni in materia di tutela della concorrenza nel settore del trasporto pubblico locale (3053-4358-4815-4957-5057)
"Il lavoro svolto dalla Commissione – ha spiegato Rodolfo De Laurentiis, relatore in aula – è stato impostato sulle cosiddette «due erre»: da una parte le risorse e dL'altra le regole. Le regole sono quelle che abbiamo deciso insieme di migliorare, di chiarire e di rendere meno ambigue per sostenere lo sforzo verso la liberalizzazione del mercato.
Vi sono regioni che hanno avviato processi di liberalizzazione in maniera decisa e forte, mentre altre realtà non hanno avviato nemmeno gli atti propedeutici per L'avvio delle gare attraverso cui affidare i servizi di trasporto. Pertanto, il primo obiettivo è quello di ricreare condizioni di uniformità, di omogeneità e di equilibrio in un mercato che, per essere libero, concorrenziale e regolamentato, deve necessariamente garantire le stesse possibilità e le stesse capacità di accesso – ha sottolineato L'onorevole De Laurentiis -".
Nel nostro Paese, fa rilevare De Laurentiis durante la lunga relazione, essite un doppio livello di concorrenza… "Vi sono mercati maturi con aziende locali in grado di competere, di organizzarsi e di opporsi alla colonizzazione in atto da parte di alcuni competitors stranieri e mercati che non presentano questi requisiti, trovandosi esposti alla competizione delle aziende nazionali che hanno colto le novità e le peculiarità del processo di riforma (si sono strutturate e rinsaldate, manifestando extra moenia la loro capacità di essere impresa e di fare impresa).
L'obiettivo strategico della maggior parte delle aziende pubbliche di trasporto è quello della trasformazione di meri gestori di linea in gestori di sistemi integrati della mobilità e, pertanto, si avverte la necessità di avviare una fase diversa. Si tratta di un mercato nel nostro paese i cui numeri danno L'esatta connotazione della sua importanza strategica, con una produzione annua di 12 miliardi di euro, di cui 7 miliardi per un 1 milione e 900 mila bus chilometri che vengono realizzati dai gestori di servizi di autolinee e 5 miliardi di euro per 250 milioni di treni chilometri realizzati dai gestori dei servizi ferroviari locali.
Gli interventi in aula
Quello di venerdì è stato solo un primo assaggio di dibattito la cui prosecuzione è stata rinviata ad altra seduta.Manuela Michelini – clickmobility.it