Valutazione positiva del provvedimento per “qualificare meglio il piano urbano di mobilità, quale strumento strategico di pianificazione e gestione di tutte le modalità di trasporto stradale in ambito comunale”
La Commissione permanente Ambiente, territorio e lavori pubblici, della Camera ha dato il via libera alle modifiche delL'articolo 36 del decreto legislativo n. 285 del 1992, concernenti L'istituzione del piano urbano di mobilità.
L' VIII Commissione ha valutato positivamente la finalità del provvedimento, che qualifica meglio il piano urbano di mobilità, quale strumento strategico di pianificazione e gestione di tutte le modalità di trasporto stradale in ambito comunale.
Il parere favorevole è stato espresso con le seguenti osservazioni:
a) L'articolo 1, comma 6, lettera b), si valuti L'opportunità di far sì che la prevista integrazione ai piani regionali dei trasporti avvenga assicurando un'armonizzazione degli interventi sul territorio regionale;
b) valuti la Commissione di merito L'opportunità di apportare modificazioni al testo per integrare nel modo migliore possibile il piano urbano di mobilità con gli altri strumenti di programmazione urbanistica.
Il lavoro della Commissione
Entrando nel merito del disegno di legge si chiarisce la definizione del piano urbano di mobilità come
"l’insieme organico degli interventi sulle infrastrutture di trasporto pubblico e stradali, sui parcheggi di interscambio, sulle tecnologie, sul parco veicoli, sul governo della domanda di trasporto attraverso la struttura dei mobility manager, i sistemi di controllo e regolazione del traffico, l’informazione all’utenza, la logistica e le tecnologie destinate alla riorganizzazione della distribuzione delle merci nelle città".
Il piano urbano di mobilità individua due ambiti d’intervento: di breve periodo, definito dal piano urbano del traffico, e di medio periodo. Il piano urbano del traffico individua i provvedimenti di gestione della mobilità all’interno dei centri abitati appartenenti al comune, utilizzando la dotazione infrastrutturale esistente e costituisce la prima fase di attuazione del piano urbano di mobilità, che comprende anche interventi infrastrutturali e si estende a tutto il territorio comunale.Manuela Michelini – clickmobility.it