Si chiude il contenzioso avviato nel 2002 con il ricorso al Tar Basilicata contro la Sti

POTENZA. TRASPORTO URBANO: ANCHE IL CONSIGLIO DI STATO DICHIARA LEGITTIMO L'AFFIDAMENTO ALLA STI

POTENZA. TRASPORTO URBANO: ANCHE IL CONSIGLIO DI STATO DICHIARA LEGITTIMO L'AFFIDAMENTO ALLA STI

Il ricorso portava fra altre la firma di Sita Spa, Autolinee Giuseppe Liscio Snc, Autolinee Grassani Srl, Savitour Snc

Tre anni di contenzioso e finalmente il Consiglio di Stato mette la parola fine ai ricorsi presentati contro la Sti in merito L'affidamento del servizio di trasporto pubblico.
A ricorrere contro  il Comune di Potenza e la Società Trasporti Integrati Spa (STI) di Potenza un gruppo di aziende composto, fra le altre da Sita Spa, Autolinee Giuseppe Liscio Snc, Autolinee Grassani Srl, Savitour Snc.
La vicenda si avvia nel 2002 con un primo ricorso al Tar della Basilicata per L'annullamento delL'affidamento, che chiude il primo capitolo con la sentenza n.534/2004 emessa L'8 aprile del 2004 che definisce  inammissibile il ricorso.

Il gruppo capitanato da Sita ricorre in appello per la sospensione della sentenza del Tar, ma i giorni scorsi a mettere la parola fine è la VI Sezione del Consiglio di Stato.

“Le appellanti – si legge nella sentenza – non hanno dimostrato di avere un interesse alla partecipazione a una rinnovata procedura di gara, giacché il loro interesse strumentale alla caducazione dell’affidamento diretto del servizio è motivato solo dalla volontà di pervenire a una modifica del corrispettivo equiparato ai costi effettivi che lo svolgimento del servizio comporta (secondo parametri, è dato ritenere, che loro stessi dovevano valutare congrui). Il riconoscimento dell’interesse strumentale non può spingersi sino al punto di coinvolgere la discrezionalità di una scelta (alla quale si è in precedenza rimasti indifferenti), le cui condizioni appaiono non rispondenti ai costi del servizio solo in un momento successivo, cioè nel momento in cui si avvede che il servizio viene ad essere svolto da un soggetto al quale è stato affidato dopo che la procedura di gara è andata deserta”.

Con la sentenza gravata, il TAR Potenza, ritenendo che nell’affidamento alla STI, contrariamente a quanto denunciato in ricorso, non fosse stata operata nessuna modifica sostanziale delle originarie condizioni di gara, ha dichiarato “l’inammissibilità del gravame, non potendo le società ricorrenti, che non avevano dimostrato alcun interesse a partecipare alla gara, né presentando la relativa offerta, né, chiedendo un differimento dei termini per la sua presentazione, censurare oggi l’affidamento a trattativa privata del servizio di trasporto pubblico urbano alla società Servizi Trasporti Integrati”.
L’interesse della STI Spa è stato rappresentato e difeso dagli avvocati Orazio Abbamonte, della C TP Spa, Paolo Tesauro, della STM Scpa, e Giuseppe Izzo del Foro di Roma.

"Termina così – spiegano in STI – una vicenda iniziata dalle suddette aziende nel 2002 con il ricorso al TAR di Basilicata contro la STI,  nell’unico interesse, come evidenziato nelle motivazioni della sentenza del Consigli di Stato, di conseguire l’annullamento dell’aggiudicazione  della gara ,al fine di partecipare, in forma associata, “ad una procedura di gara che preveda un corrispettivo equiparato ai costi effettivi che lo svolgimento del servizio in questione comporta.
Le appellanti, infatti, si sono  limitate a riproporre un solo motivo di ricorso: lamentano che la STI, società di nuova costituzione, non avrebbe avuto i requisiti richiesti dal capitolato di gara ai fini dell’affidamento del servizio di trasporto urbano; né l’Amministrazione avrebbe sottoposto l’impresa a nessuna verifica dei requisiti richiesti dal bando.
La contestazione, come sentenziato dal Consiglio di Stato, è  risultata  pretestuosa e totalmente priva di fondamento".Manu Mich. – clickmobility.it

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