Il servizio “Muoversi” è il primo dell’amministrazione provinciale ad avere ricevuto la certificazione di qualità Iso 9001, e nel corso del 2005 l’utenza è cresciuta del 35 per cento
Un futuro di grande respiro quello che si appresta a mettere a segno Muoversi.
Per il servizio, che ha come obiettivo garantire ai disabili il pieno diritto alla mobilità, è stata messa a punto una più forte attenzione all’informazione, nonché all’equità e alla sostenibilità del servizio offerto.
La sintensi delle novità è stata proposta ieri dall’assessore provinciale alle politiche sociali Marta Dalmaso insieme al dirigente del servizio Luciano Malfer e al responsabile del progetto Massimo Cunial.
Sul piano dell’informazione è stata presentata una nuova guida, realizzata tenendo conto dei bisogni concreti dell’utenza, nonché un video realizzato dalla società Videonews. Sul piano tariffario – come stabilito recentemente con apposita delibera – si passa da una tariffa unica forfettaria ad una tariffa diversificata in base al calcolo Icef e al chilometraggio percorso: tutto questo in linea con quel principio di equità che sta alla base delle scelte recenti dell’amministrazione provinciale.
Il servizio “Muoversi” – garantito lo ricordiamo dai cinque società con veicoli appositamente attrezzati – è il primo dell’amministrazione provinciale ad avere ricevuto la certificazione di qualità Iso 9001, e nel corso del 2005 l’utenza è cresciuta del 35 per cento.
“Ciò ci carica anche di responsabilità nuove – spiega l’assessore Dalmaso –. Sul piano dell’informazione abbiamo deciso di fare uno sforzo ulteriore, in modo tale da coprire le esigenze della nostra utenza davvero a 360°. Abbiamo realizzato una nuova guida, pensando a tanti piccoli o grandi accorgimenti per renderla più facilmente consultabile, ad esempio la scelta di una rilegatura ad anelli, perché ci siamo resi conto che sfogliare un libro nuovo con una mano sola è quasi impossibile, oppure la scelta di adottare anche il braile, la scrittura dei non-vedenti, i quali rappresentano una percentuale consistente dell’utenza che si rivolge al servizio. Inoltre abbiamo realizzato un video, che illustra le caratteristiche del servizio e le modalità per accedervi. Sappiamo che ogni cosa può avere margini di miglioramento, compreso Muoversi. Ma siamo anche orgogliosi di poter offrire a circa 850 utenti in Trentino un servizio che non ha al momento confronti in altre regioni italiane. Le sfide del futuro riguardano il sempre maggiore coordinamento fra tutti i soggetti che agiscono in questo campo, per evitare sovrapposizioni, e uno sforzo ancora maggiore per raggiungere veramente tutti gli utenti potenziali”.
La centralità dell’utenza è sancita anche da un’apposita Carta dei servizi, oltre che dal coinvolgimento nei processi decisionali, anche attraverso un’apposita commissione, dei rappresentanti delle diverse categorie di disabili, e dall’ottima interazione tra soggetti non profit e vettori for profit (esperienza rara, se non unica, nelle politiche sociali) che ha consentito di livellare le lacune dell’uno e dell’altro, aumentando l’offerta verso l’utente sia come tipologia di servizio che di mezzi utilizzabili.
“Tutto questo – ha precisato Malfer – senza peraltro liquidare il nostro capitale sociale, fatto di disponibilità all’aiuto reciproco, dentro e fuori i contesti familiari, e di reti di solidarietà”.
Il servizio pubblico, insomma, può fare molto, ma non tutto: ad esso dovrà sempre affiancarsi la buona volontà e il senso civico delle persone.
“Per poter mantenere ed anzi aumentare la qualità del sistema si rende necessario introdurre dal 2006 una politica tariffaria compartecipata ed equa – ha detto ancora l’assessore Dalmaso – in linea con gli sforzi che la Provincia autonoma sta facendo in tutti i settori. Il criterio generale che sarà adottato è quello dell’equità, che comporta una differenziazione della tariffa in base alle diverse capacità economiche degli utenti. In altre parole: chi ha di più pagherà un po’ di più. La tariffa sarà calcolata quindi in base all’Icef, oltre che alla percorrenza chilometrica. Dal calcolo verranno però escluse tutte le indennità percepite dall’utente”.
Le nuove politiche tariffarie sono state decise attraverso un processo di concertazione che ha coinvolto le principali organizzazioni degli utenti, i sindacati, e naturalmente i vettori che garantiscono il servizio – le cooperative non profit “La casa”, “La ruota” e “La strada” e le società profit “Cooperativa radio taxi Trento” e “Consorzio trentino autotrasportatori” – .
In particolare aumenta da 70 a 80 euro la “tariffa ‘ingresso”, che dà diritto a percorrere in un anno fino a 200 chilometri (il 25 per cento dell’utenza resta all’interno di questa soglia). Oltre i 200 chilometri, è prevista una partecipazione differenziata dell’utente al costo del trasporto, calcolata in base al reddito e al patrimonio (quindi all’Icef), oltre che alla percorrenza.
Un paio di stime di massima e di minima? La persona con il reddito e il patrimonio più bassi dovrebbe pagare circa 1.000 euro per un totale di 6.500 chilometri quella, in base al calcolo Icef, più “benestante”, pagherà circa 2.500 euro per 5.000 chilometri. La Provincia autonoma contribuisce alla copertura dei costi con 2,03 euro a chilometro.
Calcolato sui 1000 chilometri di trasporto, l’aumento rispetto al passato ammonta a grosso modo 107 euro (per la fascia di redditi familiari maggiori) e 40 euro all’anno (per la fascia più bassa).Manu Mich. – clickmobility.it