Fuori controllo trasporto pubblico locale, bollette dell’acqua e rette per gli asili nido”Peccato che l'Osservatorio riporti un dato ISTAT, quello sulla crescita dei prezzi per i trasporti pubblici locali negli ultimi anni, che ha un grave vizio di fondo” spiega Panettoni, presidente di Asstra che chiede la nascita di Un' Autorità che regolarizzi il sistema tariffario
Presentata ieri a Roma l’analisi dell’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva.
Un documento dettagliato che, dati alla mano, mette in evidenza come nelL'ultimo anno le bollette dell’acqua abbiano fatto registrare aumenti anche del 38% (a Grosseto e Siena), le rette degli asili nido punte del 32% (a Pisa), i biglietti a tempo degli autobus di linee urbane addirittura picchi del 110% a Palermo e gli abbonamenti mensili del 30% (a Padova).
Quella presentata ieri, alla presenza del presidente dell’Antitrust Catricalà, è la "fotografia di un paese caratterizzato a livello locale da una giungla tariffaria incontrollata e incontrollabile – sottolineano a Cittadinanzattiva -. Il tutto in attesa degli effetti della Finanziaria 2006 che prevedendo un taglio di circa il 7-8% alle spese correnti degli enti locali, non lascia presagire nulla di buona nell’offerta di servizi locali di qualità e a prezzi accessibili".
"I servizi pubblici locali meriterebbero ben diversa attenzione da parte della politica ufficiale che sembra aver perso i contatti con la realtà – ha commentato il vice segretario di Cittadinanzattiva Giustino Trincia -. Siamo consapevoli dei gravi danni prodotti alle casse delle amministrazioni locali dai tagli della Legge Finanziaria, ma è anche vero che i cittadini dovrebbero poter sapere come effettivamente vengono spese le risorse pubbliche nella propria città e anche poter dire la loro. Non è in discussione l’apertura della concorrenza, ma è tempo di chiedersi su quale concorrenza e a quali condizioni per i consumatori”.
L’indagine svolta dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva ha considerato una ipotetica famiglia composta da genitori e un bambino, con reddito lordo annuo pari a 44.200 € ed un Isee di 19.900 euro. Le rilevazioni delle tariffe sono state effettuate in tutti i capoluoghi di provincia italiani con la collaborazione dei rilevatori civici dell’Osservatorio. Le tariffe considerate fanno riferimento agli anni 2004 e 2005 e sono tratte da fonti ufficiali.
“Lo studio presentato evidenzia un eccesso di discrezionalità nelL'individuazione dei livelli tariffari – ha aggiunto Trincia – . Proponiamo al riguardo tavoli comunali di confronto aperti anche alle associazioni dei consumatori, l’introduzione di agevolazioni vere e sostanziali a secondo della composizione del nucleo familiare ma anche l’istituzione di un fondo compensativo per venire incontro alle esigenze dei comuni più piccoli, dove spesso abbiamo registrato i più alti livelli tariffari”.
Entrando nel merito del settore del tpl L'indagine rileva che rispetto al 2004, i biglietti a tempo degli autobus di linee urbane sono aumentati in media nel 2005 del 1,4%, gli abbonamenti mensili del 2,7%, quelli annuali del 2%, la corsa giornaliera del 2,4%. Rispetto al biglietto a tempo (costo orario), che in Italia costa mediamente 0,74 €, la regione più economica è la Sardegna (0,46 €) e quella più costosa il Trentino Alto Adige (1,05 €).
Tra le città, Messina è la più economica (con 0,30 €), Bolzano la più cara (1,33 €).
Per la corsa giornaliera (che in Italia costa mediamente 2,66 €), la Calabria detiene il primato di economicità (con 1,75 €) e la Liguria quello di maggior costo (con 4,50 €).
Tra le città, Viterbo fa registrare il prezzo più basso (1,50 €) e Savona quello più alto (6 €). L’abbonamento mensile, che in Italia costa mediamente 26,70 €, registra il minimo in Calabria (dove in media costa 22,51 €) e un massimo in Sicilia (in media costa 39,62 €).
Tra le città, Vibo Valentia è il capoluogo dove costa meno (15,49 €), Messina quello in cui costa di più (51,65 €).
L’abbonamento annuale, che in Italia costa mediamente 250 €, vede ancora la Sicilia quale regione più cara (in media, 377 €) e il Trentino Alto Adige la più economica (200 €).
Tra le città, Benevento e Sondrio sono le città dove l’abbonamento annuale costa meno (170 €), Palermo quello nel quale costa di più (459 €).
"L'Osservatorio di Cittadinanzattiva è una iniziativa importante per i cittadini e per chi, come noi, si occcupa di servizi pubblici locali" – ha spiegato Marcello Panettoni, presidente di ASSTRA, L'associazione delle aziende di trasporto pubblico locale, intervenendo alla presentazione delL'Osserva- torio sulle tariffe di Cittadinanzattiva.
"Peccato però che L'Osservatorio riporti un dato ISTAT, quello sulla crescita dei prezzi per i trasporti pubblici locali negli ultimi anni, che ha un grave vizio di fondo. L'Istat, infatti, mette a confronto nel tempo tipologie diverse di biglietti ed è per questo che risulta una crescita dei prezzi delle tariffe urbane tra il 2000 ed il 2005 di circa il 19%, mentre i dati ASSTRA registrano una crescita tra il 1996 ed il 2005 solo del 10,3%. Questo scostamento è dovuto al fatto che L'ISTAT ha misurato nel 1996 i biglietti di corsa semplice e nel 2005 il biglietto a tempo. I dati di ASSTRA, invece, fanno sempre riferimento ad una stessa tipologia di titoli di viaggio – prosegue Panettoni – Queste approssimazioni mettono il dito su una piaga e mostrano quanto ci sia bisogno di una entità super partes, una Autorità, che dia ordine, trasparenza, regolarità al sistema tariffario del nostro settore, dando certezze alle aziende ed ai citadini. Noi lo chiediamo con forza e siamo pronti a discuterne con le Istituzioni non appena il quadro politico si sarà normalizzato".
L’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva, lo ricordiamo, è stato creato da un progetto cofinanziato dal Ministero delle Attività Produttive e sostenuto da UniCredit Banca.
Il rapporto completoM. Gio M. – clickmobility.it