Si è conclusa con l’approvazione di un ordine del giorno la manifestazione di ASSTRA e ANAV contro la Finanziaria
Il settore del TPL vive ormai da anni in una situazione di grave sofferenza determinata dall’incertezza delle risorse e da regole poco chiare. Ciò ha determinato un incertezza di fondo che ha inciso sulla effettiva apertura di questo mercato dalle grandi potenzialità, come dimostrano buona parte degli altri paesi europei.
Come ricordano le associazioni il settore muove 14 milioni di viaggiatori, fattura oltre 7 miliardi di euro l’anno, impiega 116.000 persone, più dell’Alitalia e Trenitalia messe insieme.
Le esigenze di mobilità del paese, la crescente congestione dei nostri centri urbani e l’insostenibile livello dell’inquinamento richiederebbero un sensibile potenziamento dei servizi, aumentando la dimensione dell’offerta e migliorando la qualità del servizio svolto.
E’ evidente che in un settore sottoposto ad obblighi tariffari e quindi dipendente dai contributi delle pubbliche amministrazioni, come in tutto il mondo, questa crescita non può che essere finanziata dalla Stato e dagli altri enti pubblici. Così come risorse aggiuntive sarebbero indispensabili per adeguare (almeno in parte) le nostre infrastrutture di trasporto di massa e il parco autobus (il più vecchio d’Europa). Tutto ciò è mancato negli ultimi anni. Ma a questa mancanza di risorse per lo sviluppo oggi si somma la mancanza di risorse per la sopravvivenza stessa delle imprese, pubbliche e private, grandi e piccole. E senza le imprese non c’è il servizio. O si riduce.
I costi delle aziende crescono, come in tutti i settori, ma da dieci anni non vengono adeguate le risorse. Gli unici interventi hanno riguardato i contributi per il rinnovo dei contratti di lavoro. Il meccanismo scelto, però, è stato nella logica della misura tampone che non solo non ha risolto il problema ma, in qualche modo, l’ha aggravato: le imprese non sono più in grado di condurre una trattativa con le organizzazioni sindacali perché le risorse in gioco non sono nella loro disponibilità ma in quella del Governo che interviene a coprire i costi del rinnovo.
E’ necessario definire meccanismi certi, efficienti ed obbligatori per l’adeguamento nel tempo dei corrispettivi che diano certezza alle imprese, che consentano di condurre normali trattative sindacali, nell’interesse delle imprese, dei lavoratori e degli utenti. Questa certezza è la condizione indispensabile anche per fare del TPL un vero mercato capace di generare efficienza nelle imprese e qualità del servizio.
Il documento distribuito nel corso della manifestazione
L’ordine del giorno approvatoSimone Gragnani, Clickmobility.it