“Per la prima volta un consistente investimento – 10 milioni di euro – in fondi ambientali per il trasporto pubblico” spiega l'assessore De Ruggiero
La Regione affronta L'emergenza aria stanziando fondi a favore del trasporto pubblico.
Ieri è stato definito un protocollo d’intesa tra la Regione e le Province, ed un tavolo permanente tecnico-politico in grado di stabilire le politiche per affrontare l’inquinamento atmosferico delle aree urbane piemontesi a partire dall’inverno 2006/2007.
Allo stesso tavolo ieri si sono seduti l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Nicola de Ruggiero, e gli assessori provinciali all’Ambiente.
L'occasione ha consentito di diffondere anche i dati raccolti dalle centraline collocate sul territorio regionale per misurare i livelli di polveri sottili (pm10).
“Si trattava di trovare il minimo comune denominatore – dice l’assessore de Ruggiero – su due temi molto importanti come il riscaldamento e la mobilità. Sul primo c’è molto da fare. La prossima settimana porteremo all’esame della Giunta regionale il piano riscaldamento dal punto di vista ambientale".
“Quello che appare assolutamente prioritario – sottolinea de Ruggiero – è intervenire sul parco dei mezzi per il trasporto pubblico. Oggi in Piemonte, su 3455 autobus diesel, 1256 sono precedenti alla classificazione Euro, mentre altri 280 sono classificati Euro 0. Il dato indica come sia necessario intervenire dal punto di vista qualitativo sulle linee urbane ed extraurbane, oltre che dal punto di vista quantitativo per potenziare il servizio. Su questa partita la Regione intende mettere a disposizione un intervento, straordinario rispetto a quanto fatto negli ultimi anni, di almeno 10 milioni di Euro.
Così come è opportuno, sulla base anche delle prime azioni concordate nell’ambito dell’accordo tra le Regioni del Nord Italia, siglato a Torino nell’ottobre scorso su nostra proposta, premere sui ministeri competenti per fare omologare sistemi di filtro antiparticolato sui mezzi pesanti Diesel esistenti. E’ una tecnologia ritenuta, soprattutto nei Paesi del Nord Europa, in grado di abbattere in modo significativo l’emissione di polveri sottili. Inoltre, proprio in questi giorni, abbiamo avviato la concertazione con le associazioni di categoria del commercio per la definizione di azioni condivise in merito al parco mezzi del settore, tra i più obsoleti”.
Sulla mobilità saranno individuate misure, disposte da Province e Comuni, da realizzare secondo alcune linee guida:
– entro il 1° ottobre 2006 i Comuni con più di 20.000 abitanti dovranno mettere a punto la realizzazione e completamento delle zone di limitazione totale (zone pedonali) o parziale (ZTL) del traffico, coprendo almeno il 20% delle strade dei centri abitati;
– nelle ZTL dovrà essere posto il divieto di accesso a tutti i veicoli per almeno tre ore al giorno, (ad esclusione di quelli dei residenti, quelli destinati ai servizi di emergenza, sicurezza e trasporto disabili);
– per le restanti ore della giornata dovrà essere posto il divieto permanente di circolazione per tutti i veicoli non conformi alle normative EURO III, nonché per i veicoli Diesel non dotati di sistemi di contenimento del particolato e per i ciclomotori e motocicli a due tempi non conformi alla normativa EURO I;
– inoltre, le Province inviteranno tutti i Comuni inseriti nelle zone di piano ad emanare un provvedimento di divieto di circolazione, su tutto il territorio comunale, a partire dal 1° ottobre 2006, dei veicoli ad uso privato, commerciale, industriale ed artigianale, non catalizzati (immatricolati prima del 1 gennaio 1993) e Diesel precedenti all’omologazione Euro I (immatricolati prima del 1 luglio 1994), dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle ore 18,30.
“Con i colleghi delle Province piemontesi – dice ancora l’assessore – siamo d’accordo che sia necessario mettere intorno al tavolo tutti i soggetti che hanno a cuore l’uscita dall’emergenza aria. Come Regione Piemonte possiamo mettere a disposizione risorse che, ogni anno, diventino volano per ulteriori investimenti. Oltre a ciò si deve pensare a trovare un modus operandi che, nel rispetto delle attuali competenze disegnate dalle leggi regionali vigenti e dell’autonomia che queste lasciano in capo ai diversi livelli istituzionali, sia utile alla presentazione in sede comunitaria e nazionale di un programma di interventi che Regione, Province e Comuni piemontesi intendono attuare, nell’arco di tre anni, con l’obiettivo di consentire il rientro nei parametri comunitari per gli inquinanti PM10 e NO2, entro il 2009”.
Infine i dati 2005 sulle polveri sottili. “Non sono peggiori di quelli degli anni passati – spiega de Ruggiero – e si può affermare che nell’anno appena concluso si è verificato l’arresto della tendenza all’aumento”.
Le medie annue della diffusione di PM10 rivelano come le province di Verbania e Biella siano rimaste interamente sotto la soglia dei 40 mg/mc, parametro indicato dall’Unione Europea, così come la maggioranza delle province di Cuneo, Alessandria, Vercelli, una parte dell’astigiano e alcune aree del torinese. Dolenti le note, invece, per altre zone, in particolare nell’area metropolitana di Torino, in provincia di Novara, ad Alessandria città e Tortona, ad Asti e a Bra, in provincia di Cuneo.
Manu Mich. – clikmobility.it