“La Congestion charge è uno strumento efficace per la gestione della mobilità urbana in tutta l'area metropolitana”Presentato il dossier curato dall'Istituto di Ricerche Ambiente Italia
Legambiente studia L'introduzione della Congestion charge a Milano.
A conti fatti – sottolineano a Legambiente – L'introduzione della Congestion charge a Milano – applicando una tariffazione progressiva su tre fasce concentriche – significherebbe una riduzione media del traffico veicolare passeggeri del 10% e un miglioramento delL'ambiente urbano togliendo dalle strade 600mila veicoli, il 15% dei mezzi che giornalmente transitano.
La messa a punto della tassa garantirebbe oltre 240 milioni di euro L'anno da investire in linee urbane ed extraurbane invertendo L'attuale marginalizzazione del mezzo pubblico. Legambiente vede nelL'iniziativa un obiettivo importante, L'introduzione del ticket d'ingresso in città viene vista come una soluzione importante per la riduzione del traffico, una garanzia anche in fatto di sviluppo delL'offerta di trasporto pubblico e quindi di accesso a tutti al centro città.
A supporto di questa tesi è stato presentato ieri, nella sede regionale delL'associazione, il dossier "Road Pricing: uno strumento di gestione del traffico urbano" a cura di Mario Zambrini, direttore delL'Istituto di Ricerche Ambiente Italia.
Un dato su tutti: il gettito della Congestion charge per le casse comunali equivarrebbe grosso modo ai ricavi annuali delL'ATM (284 milioni nel 2004) e al triplo degli investimenti (90 milioni sempre nel 2004) per il rinnovo del materiale rotabile. Un importo che permetterebbe forti investimenti sul trasporto pubblico e sulle forme di mobilità alternative (piste ciclabili, car sharing, car pooling, veicoli a impatto zero, servizi) su tutta L'area metropolitana, non solo a Milano.
Molte zone extraurbane hanno infatti le stesse esigenze e problemi della città, se non maggiori:
migliorare L'accessibilità al trasporto pubblico e ridurre la congestione delle auto applicando alle tre fasce urbane tariffe progressive di 1 euro perL'area metropolitana, di 2 euro per la circonvallazione e di 3 euro per la cerchia dei bastioni.
Legambiente sostiene con convinzione la proposta calcolando che se si vuole arrivare con la propria auto in pieno centro occorre sborsare 6 euro per finanziare autobus e piste ciclabili.
"Oggi rilanciamo una proposta che già ha conquistato lo scontro elettorale a Milano – spiega Andrea Poggio, presidente Legambiente Lombardia -. Ma vogliamo andare oltre, coinvolgendo nel dibattito fin d'ora le forze sociali e la cittadinanza sulle modalità operative di una Congestion charge di area metropolitana milanese e soprattutto discutendo della destinazione delle risorse economiche. Perché deve essere chiaro il messaggio sociale di una scelta di questo genere: non si tratta delL'ennesima gabella, ma di una vera e propria tassa di scopo, soldi che rientreranno nelle tasche dei cittadini grazie a una diretta ricaduta positiva sul servizio di trasporto pubblico".
A questo scopo Legambiente propone un incontro pubblico il 21 marzo a Milano con associazioni, istituzioni, mondo politico e cittadini.
"La Congestion charge presenta indubbi punti di forza – sottolinea Mario Zambrini, direttore di Ambiente Italia – L'attivazione in tempi ragionevoli e il costo relativamente basso a fronte di effetti immediati di riduzione del traffico privato e di una significativa fonte di entrate per L'amministrazione cittadina da spendere in servizi di trasporto pubblico".
Lo studio di Ambiente Italia pone L'accento sulL'applicazione, le strategie e le tecnologie possibili della Congestion charge nella città di Milano mettendo a confronto le diverse esperienze europee e, soprattutto, analizzando L'esempio di Londra che ha introdotto il road pricing nel febbraio del 2003: alla fine del 2004 i risultati di questa regolamentazione parlavano da soli: riduzione del traffico del 30%, aumento del 40% degli spostamenti con L'autobus e del 29 % di quelli in bicicletta. L'iniziale diffidenza dei cittadini si è velocemente trasformata in consenso, sia a Londra che a Trondheim, dove L'inizio il 72% delL'opinione pubblica si dichiarava contrario al ticket, percentuale che dopo soli due mesi era scesa al 48% e quindi al 36%.
Il sondaggio IPR per Legambiente sul pedaggio urbano, realizzato nel novembre 2005 in occasione della presentazione del rapporto Ecosistema Urbano, il 55% dei cittadini milanesi ha dichiarato di condividere L'iniziativa del ticket d'ingresso.
"Road Pricing: uno strumento di gestione del traffico urbano"Manu Mich. – clickmobility.it