La presidente, Elisabetta Tesi, delinea le ragioni aziendali fra le righe di una letteraLe scelte aziendali in linea con la volontà di “incentivare i cittadini ad usare il mezzo pubblico e premiare gli utenti fedeli”
La manovra tariffaria di Ataf?
"Un tassello fondamentale della strategia aziendale". La conferma arriva da Elisabetta Tesi, presidente di Ataf, che ripercorre le linee del piano industriale di risanamento varato due anni fa con previsione di pareggio di bilancio e completamento del rilancio delL'azienda nel 2009.
La manovra tariffaria, oggetto di discussione, "è perfettamente calata nella filosofia di questa azienda" sottolinea la presidente che spiega come Ataf intenda da sempre "incentivare i cittadini ad usare il mezzo pubblico e premiare gli utenti fedeli".
Scelte precise che hanno portato a non aumentare di un centesimo l’abbonamento annuale, così come chi usufruirà della carta Agile da 10 biglietti continuerà a pagare il titolo da sessanta minuti 1 euro, e chi comprerà la Carta Agile da 20 biglietti pagherà 0,95 centesimi una corsa singola.
Tra le nuove tariffe spicca anche la nascita di un abbonamento chiamato Junior, per i giovani sotto i 14 anni, che costerà 150 euro (meno 20 per cento rispetto all’abbonamento annuale per gli studenti).
E un abbonamento per le categorie economiche svantaggiate, certificate Isee secondo i parametri Inps, che costerà 100 euro (meno 67 per cento rispetto all’abbonamento annuale ordinario).
L’abbonamento valido per un mese, infine, sarà aumentato di soli 3 euro.
Chi invece preferisce spostarsi in macchina e utilizza l’autobus una volta ogni tanto, troverà il biglietto da un’ora maggiorato da 1 euro a 1,20 euro.
"Queste sono le scelte principali dell’azienda – spiega la presidente -, che i comuni soci hanno avallato, e che sono state sottoposte ai sindacati e al vaglio della Provincia di Firenze, organo deputato all’approvazione della manovra, che sarà presentata in maniera ufficiale entro agosto".
Il piano industriale prevede tutta una serie di azioni altrettanto importanti, grazie alle quali alcuni risultati sono già visibili. Per effetto dell’accordo di gennaio con i sindacati e i comuni soci di Ataf, tradotto a marzo da un altro accordo interno all’azienda con le Rappresentanze Sindacali Unitarie, infatti sono 30mila i biglietti venduti a bordo autobus ogni mese, e 135 gli autisti già in grado di operare come nuovi controllori, tassello appunto anche questo fondamentale: la lotta all’evasione.
"Quest’anno Ataf avrebbe dovuto chiudere con un disavanzo di 9,2 milioni di euro – prosegue la Tesi -. Ha chiuso invece a 7,5 milioni, migliorando i conti previsti dalla tabella di marcia per il risanamento disegnata dal piano industriale, di quasi 2 milioni di euro. Risultato raggiunto nonostante l’aumento esponenziale del costo del metano e del gasolio, (fonti primarie fondamentali del servizio di trasporto) e altre voci negative per il bilancio, come il bonus sul posticipo del pensionamento".
In fatto di numeri, secondo quelli presentati dL'azienda Ataf 'produce' 7.000 corse ogni giorno. La media delle corse saltate per traffico intenso (che sono i due-terzi della percentuale) o per avaria dell’autobus (solo un-terzo) secondo i calcoli che questa azienda deve fornire in maniera trasparente alla Provincia di Firenze, garante del contratto di servizio, sono non solo dentro la media prevista dallo stesso contratto di servizio ma addirittura inferiori al 2005.
L’87 per cento dei passaggi è sostanzialmente regolare (entro i cinque minuti dall’orario programmato, calcolati sia come anticipo che come ritardo), mentre nel 2005 questa percentuale era dell’85 per cento.
"Occorre, infine, fare chiarezza in merito ad un altro dato: la velocità commerciale non è diminuita, se non in maniera inconsistente (da 15,21 km/h a 15,14 km/h) – tiene a precisare Elisabetta Tesi -.
La novità negativa sul servizio, rispetto al passato, che percepiscono in primis i nostri utenti, è semmai un’altra. Date le condizioni di pre-congestionamento in cui sta vivendo il traffico in questa città, basta un piccolo incidente su una strada principale per bloccare la circolazione e far subire agli autobus un ritardo che va immediatamente oltre la mezz’ora. Mentre nel passato i ritardi, quando si verificavano, erano molto più modulati nell’arco di 10, 15, 20 minuti e così via. Per questo motivo un altro tassello fondamentale per il rilancio del trasporto pubblico, anche questo presente nel piano industriale, è la costruzione delle busvie. Altrimenti i mezzi di Ataf continueranno a rimanere imbottigliati nel traffico insieme a tutto il resto dei mezzi circolanti in città, rendendo pressoché impossibile la piena regolarità del servizio".Manu Mich. – clickmobility.it