LUCCA. LE PROPOSTE DELLA PROVINCIA A SOSTEGNO DELLE ESIGENZE DI MOBILITA'

LUCCA. LE PROPOSTE DELLA PROVINCIA A SOSTEGNO DELLE ESIGENZE DI MOBILITA'

La Provincia punta a soluzioni concrete a sostegno delle esigenze di mobilità.Proposte specifiche che partono da uno  studio  integrato in grado di tenere in considerazione tutte le componenti ambientali e

La Provincia punta a soluzioni concrete a sostegno delle esigenze di mobilità.
Proposte specifiche che partono da uno  studio  integrato in grado di tenere in considerazione tutte le componenti ambientali e socioeconomiche del territorio, capace di coinvolgere gli attori istituzionali e sociali.

La proposta è emersa ieri durante il convegno “Infrastrutture e territorio” organizzato dalla Provincia di Lucca per avviare  un percorso che tolga i nodi infrastrutturali dallo stallo in cui erano finiti negli ultimi anni.

Il convegno, moderato da Francesca Marzotto Caotorta, ha visto anche la partecipazione dell’assessore regionale alle infrastrutture Riccardo Conti, di quelli provinciali alle infrastrutture e all’ambiente Emiliano Favilla e Piero Manconi di Maria Rosa Vittadini dell’Università di Venezia e di Sergio Beccarelli della società Policreo.

Ad aprire L'evento ha pensato il presidente della Provincia Andrea Tagliasacchi che ha proposto la sperimentazione per la mobilità di Lucca e della Piana dello stesso metodo usato in Versilia per la “variante Aurelia” dove anche su proposta dei cittadini è stato commissionato uno studio per avere dati sui flussi di traffico più aggiornati e certi sulla base dei quali si è sviluppato un confronto per definire la scelta da compiere.

“La discussione sulla realizzazione delle infrastrutture – ha detto Tagliasacchi – deve essere spostata su un piano diverso e con metodo diverso. Il passato recente del nostro territorio dimostra che, laddove si è tentata una forzatura sulla testa dei cittadini e delle istituzioni locali, non si è fatto niente. Possiamo cominciare a sciogliere i nodi infrastrutturali partendo dalla ridefinizione delle sviluppo del territorio che si misuri con i parametri della competitività, della compatibilità con l’ambiente e con le scelte urbanistiche".

La discussione – ha ricordato il presidente – deve vedere protagonisti i cittadini e le istituzioni locali.
"Questa pianificazione “partecipata” deve necessariamente avvalersi di studi integrati, partendo da alcuni “pilastri” imprescindibili: potenziare le opere esistenti e il trasporto pubblico, porre al centro della discussione la questione ferroviaria e sbloccare, laddove necessario, le nuove opere, come abbiamo fatto ad esempio con la variante di Altopascio, la viabilità di fondovalle e il progetto del nuovo ponte sul Serchio a Monte S. Quirico".

"Mi auguro – ha concluso Tagliasacchi – che si possa partire da questa impostazione: c’è bisogno di un grande sforzo di innovazione di cultura amministrativa delle nostre città”.

I tecnici dirigenti della Provincia di Lucca,  Riccardo Gaddi e Francesca Lazzari, hanno presentato lo studio svolto dalla Provincia stessa, di concerto con la Regione, in risposta al progetto Anas di anello tangenziale lucchese, evidenziando i limiti del progetto stesso: la carenza di progettazione con la assenza di analisi territoriali che giustifichino la necessità di una variante urbanistica, la non completezza dello studio trasportistico e la carenza delle indagini concentrate prevalentemente sulla zona est, inadeguatezza del campione di studio, a mancanza di domanda di collegamento dalla Mediavalle alla zona ovest, alla luce anche del fatto che il 51% della mobilità della Lucchesia si dirige verso la zona est e solo il 15% verso la zona ovest, mentre il restante 30% nella parte centrale.
Evidenziata anche la non completezza dello studio ambientale.

Una bocciatura sostanziale del sistema ad “anello” a favore di una soluzione “lineare”, riguardante l’area nord-sud ed est-ovest in direzione dell’autostrada Firenze-Mare, che porti ad una soluzione condivisa da enti locali e cittadinanza che tenga conto delle reali esigenze della mobilità, della possibilità di utilizzare tutte le varie componenti del trasporto – su gomma, rotaia e ciclabile – e che sviluppi un progetto attento al territorio che è caratterizzato dalla presenza di molte strutture edilizie di pregio architettonico e di un sistema ambientale particolarmente fragile.
M. M. – clickmbility.it

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