I sindacati chiedono rivalutazione del 6% delle retribuzioni, pari ad un valore, a parametro medio, di 111,00 euro mensili lordi
Venerdì si fermano autobus, tram e metropolitane.
Lo sciopero, di 24 ore, segue quello di otto ore del 28 aprile e quello di otto ore del 6 marzo.
La protesta, proclamata dalle organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, mette al centro la vertenza per il rinnovo del biennio economico del contratto collettivo nazionale di lavoro (2006 – 2007).
Le modalità dello sciopero saranno definite a livello locale con la salvaguardia delle fasce orarie previste dalla legge.
Considerato l’andamento dell’inflazione e la necessità di tutelare il reddito delle lavoratrici e dei lavoratori della categoria, le organizzazioni sindacali chiedono una rivalutazione del 6% delle retribuzioni, pari ad un valore, a parametro medio, di 111,00 euro mensili lordi.
"Le controparti datoriali, Asstra e Anav, dopo aver richiamato le ben note difficoltà economiche delle aziende, dovute ai mancati adeguamenti dei trasferimenti di risorse destinate al trasporto pubblico locale e ai tagli previsti dall’ultima legge finanziaria, hanno ribadito la loro indisponibilità a proseguire la trattativa – spiegano i sindacati -".
“Nonostante lo sciopero nazionale del 28 aprile abbia registrato un’adesione superiore al 95%, non vi sono stati segnali positivi dalle controparti – ha rimarcato Franco Nasso segretario nazionale della Filt Cgil -.
I lavoratori e le lavoratrici del trasporto pubblico locale hanno diritto al rinnovo del contratto, pertanto il confronto non è più rinviabile. Asstra e Anav devono riaprire il tavolo delle trattative senza più pregiudiziali, richiamando le aziende alle loro responsabilità. Senza un accordo in tempi brevi sarà inevitabile un inasprimento della lotta.
Le organizzazioni sindacali – conclude Nasso – hanno denunciato da tempo la grave situazione al governo e agli enti locali perché intervengano, per quanto di loro competenza, per evitare che l’inerzia delle aziende si scarichi esclusivamente sulle spalle degli autoferrotranvieri e che il conseguente conflitto provochi gravi disagi ai cittadini che invece potrebbero essere evitati”. Manu Mich. – clickmobility.it