l'Auto è il mezzo più comunemente utilizzato per spostarsi

MILANO. GLI EUROPEI E LA MOBILITA': ABITUDINI E COMPORTAMENTI NELLA RICERCA COMMISSIONATA DA VIAMICHELIN

MILANO. GLI EUROPEI E LA MOBILITA': ABITUDINI E COMPORTAMENTI NELLA RICERCA COMMISSIONATA DA VIAMICHELIN

Il 48% degli automobilisti europei non può fare a meno dell’auto per  lavoroL’Italia si colloca al primo posto della classifica ed è  la più insoddisfatta in fatto di carenza di segnaletica e stato delle stradeIl 47% dei nostri connazionali soddisfatto del ricorso alla navigazione assistita

L’automobile è a tutt'oggi il mezzo di trasporto più comunemente utilizzato per spostarsi.
A metterlo nero su bianco sono i dettagli delL'inchiesta europea commissionata da ViaMichelin, filiale del Gruppo Michelin, che sviluppa e commercializza prodotti e servizi digitali a supporto della mobilità destinati a utenti stradali di tutta Europa.

Sono i numeri a mettere in rilievo che un  terzo degli automobilisti europei (Italia, Francia, Spagna, Germania) percorre più di 20mila km all’anno, posizionando gli italiani al  terzo posto (29%, dietro Germania e Spagna). In particolare il 48% degli automobilisti europei non potrebbe fare a meno dell’auto per i propri viaggi di lavoro: guida la classifica l’Italia che con il 61% (pari a 21.350.000) dichiara di utilizzare l’auto per recarsi al lavoro o per motivi professionali quasi tutti i giorni.
Tre italiani su 5 affermano, inoltre, di utilizzare l’automobile ogni giorno per uso personale, nonostante l’adozione di politiche di limitazione del traffico urbano.

L'inchiesta è stata  materialmente condotta da Opinion way dal 12 al 20 gennaio 2006 presso 3200 automobilisti (che guidano almeno una volta la settimana), di età compresa tra i 18 e i 60 anni in Italia, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Germania. Campioni nazionali rappresentativi per quota di sesso, età, scolarità e regione di insediamento.

Dai dati raccolti emerge che gli spostamenti in città stanno diventando sempre più complessi tanto che, soprattutto nei paesi latini, l’auto viene sempre meno utilizzata sulle brevi distanze.
Solo gli automobilisti tedeschi appaiono meno smarriti. Infatti, ad eccezione dei tedeschi, un considere- vole numero di automobilisti europei – specialmente tra i più giovani – evidenzia esperienze talvolta problematiche mentre si guida:

– non si trovano con facilità specifiche strade sia in città che fuori (primeggiano i francesi 51%, seguiti a ruota da italiani e inglesi 48%)
– 1/3 afferma di essersi perso spesso e con una maggior frequenza in città (la paura di smarrirsi e di finire in zone sconosciute è particolarmente sentita in Gran Bretagna)
– la metà degli intervistati non esita a chiedere a un passante se si perde per strada (primeggiano gli spagnoli, il 73% dei quali si ferma a chiedere informazioni per strada)
– si lamenta l’assenza di una segnaletica regolare e questo soprattutto quando si è in prossimità della meta. I più critici sono gli italiani che giudicano le condizioni stradali assolutamente insoddisfacenti (il 74% si dichiara insoddisfatto della visibilità dei segnali stradali; il 73% della quantità; il 69% della visibilità; il 68% della chiarezza; l’84% della qualità delle strade).

La difficoltà ad orientarsi genera anche pratiche di guida pericolose: quasi 8 automobilisti su 10 ammettono di aver effettuato una manovra all’ultimo minuto per prendere una direzione male indicata, o guidare mentre si consulta una carta stradale (48% contro il 43%) o di usare il cellulare mentre si guida per chiedere informazioni (dal 24 al 44%, dipende dai paesi e in prevalenza fra i giovani).

In tema di vacanze, invece, il 38% degli europei dichiara di prediligere vacanze in auto per scoprire nuovi luoghi. L’82% si definisce così “turista dell’auto”, soprattutto nei paesi latini che si dicono disposti a “sperimentare”, sottolineando che preferiscono guidare esplorando e andando alla ricerca di nuovi luoghi e itinerari. I veri “turisti dell’auto” sono presenti soprattutto in Italia (94%), in prevalenza donne, di età superiore ai 35 anni, proprietari di più automobili (il 58% ne possiede almeno due), si spostano soprattutto nei week-end.

Il 75% di questi automobilisti europei prepara il proprio viaggio con l’ausilio di carte e guide turistiche; ma la tecnologia sta diventando sempre più indispensabile nella preparazione degli itinerari: Internet sta entrando velocemente nelle abitudini, lo usa il 70% (7 automobilisti su 10); e molti dichiarano di utilizzare di più i sistemi GPS.
In particolare la navigazione assistita è molto sentita in Italia, lo afferma il 47% del campione (pari a 16.450.000) seguito da Spagna e Francia.
Riguardo la navigazione assistita, inoltre, gli europei in generale sono particolarmente sensibili alle informazioni sul traffico e l’85% è interessato alle informazioni turistiche soprattutto in Italia e Spagna.

“Da questa ricerca emerge chiaramente come le tecnologie, in particolare quelle della comunicazione, non modificano solo la funzione su cui intervengono direttamente, ma provocano cambiamenti sociali più vasti e indiretti – commenta Ugo Volli, semiologo -.
Il caso più evidente oggi è quello del cellulare, che non ha cambiato solo il nostro modo di telefonare, rendendolo assai più facile perché indipendente dal luogo, ma ha modificato molto profondamente il nostro rapporto con lo spazio contribuendo a de-territorializzarci, come dicono i filosofi, cioè a liberare la nostra vita da collocazioni fisse per le varie attività.
Si tratta dello sviluppo di un grande processo di estensione delle possibilità di interazione al di là del senso del luogo, cui avevano contribuito prima il telegrafo (1840 circa), il telefono (1880 circa), la radio (1920 circa), la televisione (1940 circa). Ci sono volute tutte queste tecnologie per far sì che noi oggi possiamo agire, sapere, comunicare liberamente, dovunque siamo.  Anche il navigatore satellitare fa parte di queste tecnologie che modificano a largo raggio la società e gli uomini che vi vivono”.

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Manu Mich. – clickmobility.it

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