Il tpl, a detta del ministro, dovrà essere oggetto di un altro fronte da aprire in tempi brevi in ambito di cabina di regia”La crisi del settore è impressionante. Il principio della liberalizzazione? E' giusto ma va dettagliato”
Focus sul tpl.
Ieri al settore del trasporto pubblico locale il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi ha dedicato ampio spazio spiegando che si tratta di un "fronte da aprire al più presto".
Le tante difficoltà del tpl, secondo gli intendimenti del ministro, devono necessariamente diventare argomento di discussione, a breve, nelL'ambito della cabina di regia.
Problematiche da affrontare accanto a quelle del trasporto aereo e ferroviario, che non navigano in acque migliori.
Il tpl "è un problema d'urgenza straordinaria. La crisi del settore è impressionante" ha fatto presente Bianchi che ha pubblicamente spiegato come la soluzione è percorribile non soltatno valutando gli aspetti squisitamente finanziari ma soprattutto rivedendo il settore in termini di riorganizzazione aziendale.
"Passare come è stato fatto in molti casi dalle aziende municipalizzate a quelle gestite dai privati in molti casi non è stata la panacea di tutti i mali. Ritengo pertanto che la riforma del trasporto pubblico locale sia urgente con consapevolezza da parte di tutte le regioni".
Il ministro non si è detto assolutamente contrario alla liberalizzazione di settore, oggetto del decreto Bersani che molto ha già fatto parlare di sè, ma se liberalizzazione del tpl deve essere è giusto portarla a termine secondo dettagli precisi.
Parlando del principio disposto dal ministro Bersani, nel decreto, Bianchi ha precisato che "è sano, ma lasciato lì così non è molto efficace".
Il problema sussite ad esempio per i comuni con meno di 5mila abitanti che non dispongono delle dotazioni e delle strutture tecniche per mettere a punto L'organizzazione del tpl e fornire un servizio adeguato.
"In alcuni casi – ha fatto presente il ministro Bianchi – credo sia necessario pensare ad un processo di riaggregazione della miriade di piccole aziende che spesso si sono rivelate inefficaci".
Il ministro pensa sostanzialmente ad un mercato 'regolato' dove liberalizzazione non può far rima con tagli forzati e corposti del servizio pubblico.
Un mercato dove non è possibile puntare con le liberalizzazioni solo sui servizi redditivi dimenticando il ruolo del servizio pubblico
"In Italia – ha ricordato infatti il ministro – ci sono 20 milioni di pendolari che viaggiano sia su ferro che su gomma. Bisogna discuterne al piu' presto".
Manu Mich. – clickmobility.it