Ieri a margine dell'incontro con le parti sociali a Palazzo Chigi la Lega delle cooperative ha lanciato la propria offerta sul tpl

ROMA. LEGACOOP DISPONIBILE AD ENTRARE NELLA GESTIONE DEI SERVIZI DI TPL

ROMA. LEGACOOP DISPONIBILE AD ENTRARE NELLA GESTIONE DEI SERVIZI DI TPL

La Lega delle Cooperative sostiene l’esigenza di una liberalizzazione che vada anche oltre quanto già contenuto nel decreto Bersani

Finanziamento e liberalizzazione punti cardine della proposta targata Legacoop.
Ieri la Lega delle Cooperative ha espresso i propri intenti nel corso dell’incontro con le parti sociali, svoltosi a Palazzo Chigi, sul tema dei sistemi di trasporto, delle infrastrutture e dei sistemi urbani come motori di sviluppo del Mezzogiorno.

Tre in sintesi le macro aree di intervento:

– completare le infrastrutture avviate, selezionare le priorità e finanziare adeguatamente un piano decennale di investimenti mirati a sostenere processi di sviluppo delle economie locali;
– liberalizzare ulteriormente il trasporto pubblico locale, definendo un quadro normativo che consenta ai privati la gestione delle linee;
– sviluppo sistemi urbani.

Gli aspetti sono stati sottolineati con forza dai rappresentanti di Legacoop Mauro Gori, responsabile dell’Area Economica, Ferdinando Palanti, Vicepresidente Ancst, Livio Pilot, Coordinatore della Presidenza Ancab.

In riferimento al trasporto pubblico locale, gli esponenti di Legacoop hanno sostenuto l’esigenza di una liberalizzazione che vada anche oltre quanto già contenuto nel decreto Bersani, sottolineando che un intervento di soggetti privati nella gestione di linee di trasporto pubblico locale potrebbe determinare miglioramenti nell’efficienza dei servizi ed una riduzione nei costi a carico del settore pubblico. A tale proposito, Legacoop ha manifestato la propria disponibilità ad approfondire le modalità, anche operative, di una presenza del mondo cooperativo nella gestione di servizi di trasporto pubblico locale e ad avviare le possibili sperimentazioni.

Per quanto riguarda le infrastrutture, i rappresentanti di Legacoop hanno sostenuto che quelle più adatte a sostenere processi di sviluppo delle economie locali sono le piattaforme logistiche, i centri modali, gli interporti e le aree retroportuali, sottolineando l’opportunità di sfruttare il prevedibile  incremento dei traffici nell’area del Mediterraneo attraverso una “lavorazione” delle merci (un recente studio evidenzia come un container in transito produca un fatturato di 300 euro, che salgono a 2.300 per un container “lavorato”).Manu Mich. – clickmobility.it

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