Ieri il presidente delle Ferrovie Innocenzo Cipolletta, e l’amministratore delegato del Gruppo Mauro Moretti, in audizone in Commisisone Lavori Pubblici al Senato mettono in chiaro i numeri della crisi”Lo sbilancio per il 2006 è stimato a 1,707 miliardi”
Il grido di allarme arriva dai vertici del gruppo Fs, ieri, durante L'audizione presso la Commissione lavori pubblici del Senato.
I numeri evidenziano uno stato di difficoltà pesante e quella prospettata nelL'immediato futuro delle Ferrovie dello Stato è una situazione drammatica se non si interverrà sul fronte della ricapitalizzazione.
"Siamo sulL'orlo del fallimento» – ha affermato L'amministratore delegato Mauro Moretti -. Le Ferrovie si sono svenate, non hanno più risorse e lo sbilancio è tale che non permette più di andare avanti in una situazione di indebitamento finanziari".
La situazione in cui versano i conti del gruppo è a dir poco complessa
"Lo sbilancio per il 2006 è stimato a 1,707 miliardi. E' assolutamente indispensabile per noi la ricapitalizzazione di Trenitalia altrimenti corriamo il rischio non in tempi lunghi, ma brevi, di portare i libri in Tribunale, anche perché gli immobili li abbiamo già venduti tutti".
Preoccupate anche le parole del presidente Innocenzo Cipolletta, che rincara la dose, attenendosi debitamente ai fatti "L'intero sistema ferroviario – ha precisato Cipolletta – necessitano circa 6,1 miliardi di euro. A determinare tale squilibrio è stata sia la riduzione dei trasferimenti dalla Finanziaria 2006 sia L'aumento dei costi in larga parte attribuibili ai servizi Trenitalia. La Finanziaria 2007 – ha aggiunto il presidente delle Fs – assegna maggiori risorse, ma non riesce a soddisfare tutte le esigenze del sistema ferroviario. Mancano 3,5 miliardi per L'alta velocità, 1,4 miliardi per la rete convenzionale, 500 milioni di euro per le convenzioni e 700 milioni per la ricapitalizzazione di Trenitalia".
Sul tema ferroviario la Fit Cisl parla della necessità di uno "sforzo congiunto per uscire dalla crisi".
"Le dichiarazioni rilasciate dal presidente delle Ferrovie Innocenzo Cipolletta, e dall’amministratore delegato del Gruppo Mauro Moretti non stupiscono, né aggiungono nulla di nuovo ad una realtà conosciuta e denunciata dal sindacato già dalla fine del 2005 evidenziata con forza attraverso gli scioperi di novembre e dicembre dello scorso anno – spiega il segretario nazionale responsabile Ferrovie della Fit Cisl Vito Tedesco -".
"La grave situazione attuale – aggiunge Vito Tedesco – è dovuta principalmente a tre problemi:
– il mancato rispetto dei programmi di contratto e di servizio da parte dello Stato con il venir meno di flussi finanziari già concordati;
– il mancato adeguamento delle tariffe sui collegamenti Eurostar, Intercity e a media e lunga percorrenza;
– una accentuata incapacità del management ad affrontare le sfide del mercato con modelli organizzativi adeguati, il che ha prodotto ripetute carenze nei servizi, pesanti diseconomie, mancanza di efficaci politiche di marketing.
Si deve agire – ribadisce il segretario nazionale della Fit Cisl – su tutti questi fronti per rilanciare le FS e scongiurare ogni tipo di disastro".
"I tre attori, Governo, imprese e sindacato – sostiene Vito Tedesco – debbono esercitare tutta la propria responsabilità, ciascuno per le proprie competenze, al fine di trovare soluzioni convincenti e condivise per uscire dalle secche nelle quali si trovano le FS.
E tutte le questioni debbono essere affrontate attorno al tavolo negoziale".
"L’allarme lanciato dai vertici delle Ferrovie, nel corso dell’audizione in Commissione lavori pubblici del Senato, conferma tutte le nostre preoccupazioni" – afferma il segretario generale della Filt Cgil, Fabrizio Solari, secondo il quale “con la denuncia dei vertici di Fs si chiude il cerchio rispetto alla grave situazione che investe anche Alitalia, il trasporto pubblico locale e la compagnia di navigazione Tirrenia".
"Quanto si sta verificando – aggiunge Solari – conferma l’allarme lanciato nei mesi scorsi dai sindacati che avevano chiesto ed ottenuto, con l’accordo del 14 luglio, una cabina di regia sui trasporti a Palazzo Chigi, ma evidentemente l’interlocuzione non è stata sufficiente ad avviare a soluzione questo scenario.
A questo punto – conclude il leader della Filt Cgil – l’ipotesi di uno sciopero generale nel settore dei trasporti, purtroppo, diventa sempre più realistica". Manu Mich. – clickmobility.it