E' entrato in funzione il nuovo numero unico del servizio «Chiama Taxi»: 060609. E' sufficiente comporre questi numeri per entrare in contatto con le 62 colonnine poste nelle stazioni taxi
E' entrato in funzione il nuovo numero unico del servizio «Chiama Taxi»: 060609.
E' sufficiente comporre questi numeri per entrare in contatto con le 62 colonnine poste nelle stazioni taxi cittadine.
Fino a oggi il servizio, attivato lo scorso maggio, rispondeva al numero 199.106.601 che, non solo risultava più difficile da memorizzare, ma non rientrava nel piano tariffario concordato con il proprio gestore. Nonostante tutto ciò il vecchio numero, che resterà attivo ancora per poco tempo, ha registrato 224mila chiamate.
Lo 060609 inaugura la 'famiglia' dello 060606 L'insegna delL'immediatezza d'uso. Un numero facile da ricordare, come quello del call center comunale.
L’obiettivo del nuovo servizio è quello d'una maggiore reperibilità dei taxi.
Chiamando il servizio Chiama Taxi 060609 (numero telefonico messo a punto dalla Telecom Italia), al costo di una normale telefonata urbana, un risponditore automatico chiede di scegliere il Municipio, quindi elenca le stazioni e, per ognuna di queste, il relativo codice numerico. Digitando quest'ultimo, squilla il telefono della colonnina scelta.
Il meccanismo, messo a punto da Telecom Italia per la parte “telefonica” e sviluppato dall’Atac per quanto riguarda lo sviluppo dell’infrastruttura ha previsto 62 colonnine di Chiama Taxi, che tra un mese diventeranno 65 per poi arrivare a 149.
Quanto L'evoluzione delle colonnine taxi: 13 di queste, collocate in centro storico, sono predisposte per la ricarica dei veicoli elettrici.
E invece allo studio L'uso delle colonnine come supporto di 'hot spot' per Internet senza fili (programma Roma Wireless).
"Le colonnine sono studiate per essere resistenti agli atti di vandalismo e consentono di mettersi in contatto con con i numeri di pronto intervento – ha sottolineato il presidente dell’Atac, Fulvio Vento – ”.
“Inoltre – ha aggiunto – c’è un progetto co-finanziato da ministero dell’Ambiente, Atac e Comune per aumentare il numero degli impianti”. Manu Mich. – clickmobility.it

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