Infrastrutture dedicate, servizi e rinnovo del materiale rotabile per lo sviluppo futuro

FIRENZE. IL TPL SI FA STRADA NELLE GRANDI CITTA' MA PERDE UTENTI NEI CENTRI SOTTO I 100MILA ABITANTI

FIRENZE. IL TPL SI FA STRADA NELLE GRANDI CITTA' MA PERDE UTENTI NEI CENTRI SOTTO I 100MILA ABITANTI

I principali dati raccolti dall`Osservatorio Audimob, di ISFORT, presentati ieri nel 4° rapporto Asstra-Isfort sulla mobilità 2007Analizzati alcuni aspetti dell`offerta di trasporto pubblico in Italia, confrontandoli col resto d`Europa

Il trasporto pubblico si fa strada.
L'immagine scattata dall`Osservatorio Audimob, di ISFORT, su stili e comportamenti di mobilità degli italiani si staglia netta nelle pagine del 4° rapporto Asstra-Isfort sulla mobilità 2007 che analizza la realtà italiana del tpl ed alcuni aspetti dell`offerta di trasporto pubblico in Italia, confrontandoli col resto d`Europa.

Se nelle grandi città il tpl ottiene buoni consensi crolla in quelle con popolazione inferiore ai 100mila abitanti, dove L'utilizzo delL'auto ha la meglio.
Infatti fra il 2000 e il 2005 il numero di auto per abitante è diminuito (con punte del -9,4% a Milano e del -7,3% a Firenze e Napoli) nelle grandi aree urbane, ma ha registrato una crescita costante nei piccoli e medi centri (+4,8%).

Il rapporto è stato presentato ieri a Firenze in occasione del convegno organizzato da Asstra (Associazione delle società di trasporto pubblico).

I treni locali sono ancora vissuti come un incubo dai pendolari, mentre L'indice di soddisfazione per il bus è in aumento e la metropolitana ottiene il plauso degli utenti.
Per i treni locali L'indice di soddisfazione scende dal 6,82 del 2004 al 5,94 del 2006, in una scala da 1 a 10.
Praticamente uguale L'indice rilevato per i bus – 5,93/2004, 5,91/2006 -. Cresce invece L'affezione per la metro che, per dirla in numeri, passa da 6,49 a 7,15.
Continua a diminuire la velocità commerciale del mezzo pubblico che passa da 15,8 km/h nel 2005 a 15,3 km/h nel 2006.
A far da contraltare la crescita, anche se non troppo consistente, della velocità del mezzo privato  passata da 24,2 a 24,5 km/h.

Tante le critiche e lo scetticismo nei confronti delle  misure anti-inquinamento delle amministrazioni locali, giudicate dagli abitanti un inutile intralcio alla vita urbana.
E' un no deciso quello che emerge nei confronti del ticket d'ingresso nei centri storici mentre riscuotono maggiore apprezzamento gli sconti sugli abbonamenti e i limiti alla circolazione di mezzi pesanti.

Le società di trasporto pubblico registrano ancora consistenti difficoltà organizzative e finanziarie. Il problema più grave è L'età media del parco autobus in circolazione nelle nostre città: è salita in modo preoccupante la percentuale dei mezzi con più di 15 anni di vita e allo stesso tempo cala la percentuale delle nuove immatricolazioni.
La ricetta di una politica efficace per ampliare e qualificare L'offerta della mobilità collettiva deve puntare, secondo Isfort, su un potenziamento delle infrastrutture, maggiori servizi e rinnovo del materiale rotabile.

Il rapporto registra invece un ribaltamento della situazione nei Comuni sotto i 100mila abitanti. In particolare, nelL'hinterland di metropoli come Roma, Milano e Torino si cronicizzano problemi di smog e inquinamento acustico e di viabilità.

Nota positiva, il 33% degli italiani si sposta invece in bicicletta o a piedi e degno di nota è il numero dei maratoneti, forse anche in virtù del successo di eventi come la grande Maratona di Roma, che si rinnova anno dopo anno.
Nel 2006 infatti sono risultati il 33,9% gli italiani che hanno deciso di muoversi a piedi o in bicicletta, il valore più alto in assoluto dal 2000. I pedoni sono stati nel 2066 il 28,1% contro il 26,3 del 2005. I ciclisti hanno rappresentato il 5,8% contro il 4,8%.

Nel rapporto trovano spazio anche elementi di fondo quali la crescita della domanda di mobilità e il monopolio delle "quattro ruote", così come sono in forte aumento la lunghezza e i tempi medi dei viaggi e i consumi di trasporto misurati in passeggeri/km (+14,8% rispetto al 2005), in leggero calo è invece il numero complessivo degli spostamenti.
Sempre elevato il numero degli spostamenti di corto raggio (fino a 10 km) ma riducono il proprio peso di circa 5 punti percentuali.
In pratica nelle grandi aree urbane il tpl ottiene sempre più spazio passando dal 28,4 del 2005 al 29,3% del 2006 come quota di spostamenti mentre resta invariato il mezzo privato (60 contro 60,1%) e in calo le due ruote (dL'11,6 al 10,6%).

Il rapporto Isfort si concentra anche sulle ricette per ridare fiato alla mobilità facendo leva su scelte quali le infrastrutture dedicate, i servizi ed il rinnovo del materiale rotabile.

Per saperne di più…Manu Mich. – clickmobility.it

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