Anche la Sicilia aderisce alla protesta nazionale per la "mancata riforma del tpl".Il presidente di Asstra Sicilia Vincenzo Cannatella e il direttore di Anav Sicilia Antonio Natale stamane hanno fatto
Anche la Sicilia aderisce alla protesta nazionale per la "mancata riforma del tpl".
Il presidente di Asstra Sicilia Vincenzo Cannatella e il direttore di Anav Sicilia Antonio Natale stamane hanno fatto il punto intervenendo presso la sede siciliana di Confindustria.
Le risorse previste in Finanziaria per il tpl nel 2008 ammontano a 500 milioni di euro, come ricordano i due rappresentanti delle associazioni datoriali, ma quel che preme loro sottolineare è che le risorse “mancano della necessaria strutturalità”.
Asstra ed Anav evidenziano come “il disegno di legge finanziaria non recepisce le linee guida per la riforma del Tpl concordate al tavolo istituzionale e formalizzate nel documento finale presentato alla presidenza del Consiglio”.
“La riforma nazionale del trasporto pubblico locale – spiegano Vincenzo Cannatella e Antonio Natale -, se venisse approvata, comporterebbe anche in Sicilia una maggiore efficienza dei servizi di autolinea urbani ed extraurbani, una modernizzazione delle aziende per la competitività in un mercato liberalizzato, la salvaguardia per l’occupazione dei dipendenti del settore e un risparmio per la Regione tramite una partecipazione dello Stato agli oneri finanziari rimborsati ad ex municipalizzate e aziende pubbliche e private. Purtroppo – ricordano i vertici di Asstra Sicilia e Anav Sicilia -, il testo di riforma concordato al tavolo tecnico nazionale dal governo Prodi, dalle associazioni di categoria e dai sindacati è stato solo in minima parte recepito da Palazzo Chigi nella Finanziaria, vanificando gli effetti attesi della riforma”.
La protesta in ambito locale è solo la punta dell’icerberg. Le 138 aziende siciliane pubbliche e private del trasporto locale aderiscono infatti alla manifestazione nazionale programmata dal comparto il prossimo 14 novembre per sollecitare l’integrale inserimento del testo in Finanziaria, e in questa azione trovano il sostegno della Regione siciliana e delle rappresentanze delle Province regionali e dei Comuni dell’Isola.
“Dei 500 milioni di euro, ne sono previsti 220 per l’adeguamento dei trasferimenti statali alle Regioni al fine di garantire l’attuale livello dei servizi – dicono i rappresentanti siciliani di Asstra e Anav –, che in media fanno 10 milioni di euro per regione. Considerato che per il rinnovo del 45% del parco macchine delle imprese siciliane sono stati stanziati dalla Regione Sicilia 120 milioni di euro, non si capisce come le aziende possano sopravvivere e, soprattutto, quale programmazione strutturale possono prevedere per il futuro”.
Critiche anche per quanto riguarda gli adeguamenti del contributo regionale sul costo chilometrico e sulle tariffe. Il sistema trasporti in Sicilia è formato da 138 aziende che trasportano annualmente 500 milioni di passeggeri. 146 milioni l’anno di percorrenza, 7.300 addetti e una flotta bus complessiva di 3.300 macchine.
“La Sicilia rimane la cenerentola del resto del Paese – concludono Cannatella e Natale -. Al netto, le aziende urbane pubbliche hanno un contributo di 1,80 euro a chilometrico, a fronte di una forbice che va da 2,80 a 3,50 euro a chilometro menzionato nei bandi di affidamento del servizio delle altre regioni. Per le aziende private si va invece dall’attuale 0,60 a 2,20 euro, a fronte di un contributo medio di 2,50”.Manu Mich. – clickmobility.it

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