Durante la Conferenza presentate le linea-guida del Piano Generale della Mobilità

VERONA. PRIMA CONFERENZA INFRASTRUTTURE: LE REGIONI DEL NORD CHIEDONO IL "FEDERALISMO INFRASTRUTTURALE

VERONA. PRIMA CONFERENZA INFRASTRUTTURE: LE REGIONI DEL NORD CHIEDONO IL "FEDERALISMO INFRASTRUTTURALE

l'evento tenutosi ieri nell'ambito del SITL Italia, il salone italiano della logistica Le Regioni del nord  rivendicano con forza un maggiore ruolo nella realizzazione dei grandi progetti infrastrutturali che li coinvolgono

Sei grandi Regioni del nord  – Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna –  si sono riunite ieri nelL'ambito del
SITL Italia, il salone italiano della logistica in corso alla Fiera di Verona in occasione della prima Conferenza sulle Infrastrutture dal titolo “Grande alleanza….per grandi opere” animata da Oscar Giannino, direttore del quotidiano Libero Mercato.
Occasione propizia per fare il  punto sulle grandi opere del nord Italia che, tutte insieme, hanno un valore di circa 100 miliardi di euro.

Alla conferenza hanno partecipato gli assessori regionali ai Trasporti delle Regioni del Nord: Alfredo Peri (Regione Emilia Romagna e presidente Federmobilità), Luigi Merlo (Regione Liguria), Daniele Borioli (Regione Piemonte), Raffaele Cattaneo (Regione Lombardia), Renato Chisso (Regione Veneto) e Ludovico Sonego (Regione Friuli Venezia Giulia).

Le regioni del Nord hanno rivendicato con forza un maggiore ruolo nella realizzazione dei grandi progetti infrastrutturali che li coinvolgono ma che hanno un’importanza strategica per tutto il paese. Chiedono insomma “il federalismo infrastrutturale”.

Questa richiesta bipartisan che unisce governi regionali del Centro Destra come del Centro Sinistra, risponde alla necessità di superare le difficoltà che storicamente penalizzano la realizzazione delle opere infrastrutturali in Italia: il problema dei tempi di realizzazione eccezionalmente lunghi rispetto agli altri paesi europei, quello del contenzioso che fa lievitare costi e tempi e quello del consenso a livello locale.

Allo Stato le Regioni chiedono quindi maggior autonomia nella gestione e l’attuazione delle opere e procedure più certe, in grado di dare ai grandi investitori privati la sicurezza che i loro investimenti nelle infrastrutture italiane saranno redditizi.

L’assessore Luigi Merlo (Regione Liguria) ha ricordato che le opere infrastrutturali di cui necessitano le sole regioni del Nord per colmare il ritardo rispetto agli altri paesi europei e favorire i collegamenti dell’Italia con i paesi del Nord ammontano ad oltre 100 miliardi di euro, che solo in minima parte dovranno essere finanziati da interventi pubblici.

L’assessore Raffaele Cattaneo ha puntualizzato il fatto che la Regione Lombardia si trova al 15° posto nella classifica nazionale delle regioni italiane in materia di infrastrutture per abitante e che per km di autostrade per abitante, la Lombardia non arriva alla meta delle regioni spagnole, francesi tedesche.

L’assessore regionale veneto, Renato Chisso ha sottolineando come in materia di infrastrutture, le regioni nel Nord non si posizionano in concorrenti l’una dell’altra ma in convergenza, unico approccio possibile per affrontare la competizione con il Nord Europa e rispondere alle richieste di efficienze e sostenibilità dei trasporti che arrivano dalle imprese e dai cittadini.

Dello stesso avviso l’assessore Alfredo Peri, per il quale il federalismo nel settore delle infrastrutture non costituisce un rischio sul piano nazionale ma, al contrario, concorre alla competitività globale del Paese e necessita quindi di risposte chiare e rapide da parte del governo.

Durante la conferenza  e in presenza del sottosegretario ai Trasporti Andrea Annunziata, sono state presentate anche le linee guida del Piano Generale della Mobilità (P.G.M.).

Francesco Russo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico del P.G.M. ha indicato la “filosofia” generale del Piano che prevede che tutti gli interventi e le decisioni future relativi al Trasporto e alle Infrastrutture che comporranno il P.G.M. si inseriranno in una programmazione finalizzata al miglioramento del sistema di mobilità e perciò risponderanno a criteri di :
• Coesione nazionale
• Sostenibilità (ambientale, sociale e economica)
• Efficienza e razionalizzazione
• Sicurezza
e nel contempo rispetteranno i tempi e le priorità dell’Europa.

Il Sottosegretario Annunziata ha poi spiegato come il P.G.M. riafferma il ruolo strategico della Logistica e dei Trasporto per il Governo e nello stesso tempo pone l’Uomo al centro del progetto. Questa visione globale della Logistica, che contempla sia la mobilità dei passeggeri sia quella delle merci, integra anche gli aspetti ambientali e dello sviluppo del territorio. In questo modo, il P.G.M. consentirà all’Italia di superare il suo gap infrastrutturale rispetto ad altri paesi europei.Manu Mich. – clickmobility.it

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