Presentati i dati sul Pm10 rilevati in 16 centraline urbane: qualità dell’aria, dal 2004 in 8 città toscane è migliorata

FIRENZE. SONO TRENTA I COMUNI COINVOLTI NEL NUOVO PIANO ANTI-INQUINAMENTO

FIRENZE. SONO TRENTA I COMUNI COINVOLTI NEL NUOVO PIANO ANTI-INQUINAMENTO

La Regione stanzia 4 milioni e mezzo di euro l’anno per i Comuni che presenteranno Piani di azione antismog per l’abbattimento delle emissioni inquinanti Mobilità principlae settore di intervento

Con le sei nuove adesioni di questi giorni – Carrara, Empoli, Massa, Montale, Montelupo e Porcari – sono trenta i comuni della Toscana coinvolti nel nuovo accordo regionale che si pone l’obiettivo di ridurre il carico di smog e prevenire i fenomeni di inquinamento atmosferico nelle aree urbane.
L’accordo, firmato in Regione, obbliga i comuni a presentare un piano di azione comunale antismog (Pac) per la riduzione delle emissioni di Pm10, di azoto, benzene e ozono. Un passaggio che ha un suo valore, anche da un punto di vista economico: 4 milioni e mezzo di euro l’anno.
E’ la cifra che i trenta comuni si spartiranno in base a parametri precisi: percentuali di popolazione esposta all’inquinamento, criticità, rispetto degli impegni assunti.
Ma c’è dell’altro: i Pac dovranno anche favorire la mobilità sostenibile, e ogni comune dovrà copartecipare in proprio alle spese con una risorsa di almeno il 20% di quella assegnata dalla Regione. Avanti tutta, dunque, con le domeniche ecologiche, con i limiti alla circolazione dei mezzi più vecchi e perciò più inquinanti, con gli incentivi ai mezzi con carburanti eco-efficienti, ma non basta questo a scongiurare il superamento del valore massimo di Pm10. E allora, attenzione puntata sugli impianti di riscaldamento con incentivi per solare e termico, sulle attività produttive con 342 grandi aziende che dovranno ottenere l’autorizzazione integrata ambientale attraverso l’utilizzo delle migliori tecnologie attualmente disponibili. A vigilare sul rispetto dell’accordo sarà il tavolo tecnico permanente composto dai trenta comuni e dall’Arpat che dovrà monitorare la realizzazione delle azioni contenute nei Pac e verificare che siano in linea con tutti gli altri strumenti di programmazione regionale.

Dal 2004, anno di entrata in vigore delle misure dell’accordo antismog firmato tra sedici comuni toscani, è migliorata la qualità delL'aria per quanto riguarda il PM10. Lo dimostra il monitoraggio dei dati registrati nell’arco di cinque anni nelle postazioni installate nei territori comunali di comuni che hanno partecipato sin dL'inizio agli accordi, e che hanno attuato gli interventi stabiliti. Due stazioni di rilevamento sono a Prato (via Roma e via Ferrucci), una è a Lucca in piazza San Micheletto, tre sono a Livorno (villa Maurogordato, viale Carducci e via Gobetti), una a Grosseto (via Urss), due a Pisa (Oratoio e via del Borghetto) e due in provincia di Pisa (una a Santa Croce e una a Navacchio) quattro a Firenze (viale Bassi, piazza Pitti, viale Gramsci, via Ponte alle Mosse) e una a Scandicci (via Buozzi).
Il numero delle postazioni che, anno per anno, hanno superato il valore limite annuale per il Pm10 di 40 microgrammi al metro cubo è passato da cinque (su sedici) nel 2002 a 3 nel 2006.
Quanto al numero totale di giorni in un anno nei quali si è superato il valore consentito di concentrazione media giornaliera di PM10, pari a 50 microgrammi al metro cubo – ottenuto sommando tutti i superamenti di tutte le postazioni – dal 2002 si è avuto un trend decrescente costante significati- vo: da 947 superamenti complessivi nel 2002 si è passati a 614 nel 2006. Un risultato raggiunto anche grazie alle azioni degli accordi che sono state messe in atto nei comuni considerati fin dal 2004.

"La mobilità – spiega l’assessore all’ambiente Marino Artusa – è il principale settore di intervento, e un’attenzione particolare viene rivolta proprio al trasporto pubblico locale con la promozione, in collaborazione con il settore regionale trasporti, della installazione di sistemi di depurazione fumi sui veicoli diesel, l’attivazione di tutti i meccanismi per potenziare e rinnovare il parco veicoli con mezzi non inquinanti e l’istituzione di un bollino blu semestrale relativo ai mezzi di trasporto pubblico locale, oltre naturalmente alle limitazioni per gli autobus inquinanti che non possono circolare le domeniche nel 2007 e per ben tre giorni nel 2008”.

La Regione, nel suo programma di investimenti per il rinnovo e il potenziamento del parco autobus, ha assegnato alle province 126 milioni di euro di cui 118 per acquistare nuovi autobus e sostituire quelli in esercizio da oltre 15 anni. Finora è stato rinnovato più del 30% del parco mezzi. Le amministrazioni provinciali, con l’accordo di oggi, si sono impegnate a imporre l’uso di veicoli ecologici nei contratti da stipulare con le aziende del trasporto pubblico locale.
“Stiamo anche lavorando – prosegue Artusa – per un accordo con il Ministero dell’ambiente per otte- nere le risorse statali stanziate dal nuovo governo per le regioni con aree metropolitane (come la pia- na di Firenze Prato e Pistoia) che hanno definito il piano di risanamento della qualità dell’aria”.

Al comune di Firenze è stato assicurato il contributo della Regione per il progetto di distribuzione di merci con mezzi ecologici nel centro storico. “Quanto alla proposta di tasse di circolazione modulate sul livello di inquinamento del singolo veicolo – conclude l’assessore Artusa – è certamente un argomento da approfondire e di sicuro interesse che ha già trovato spazio nel Praa”. Manu Mich. – clickmobility.it

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