l'assessore Mascio in II commissione: “Per mantenere gli ‘Eurostar’, le Regioni italiane dovranno impegnarsi per 120 milioni di euro; per il treni regionali e interregionali ne serviranno 400”
“Per gli Eurostar, le Regioni italiane dovranno pagare 120 milioni di euro, per i treni regionali e interregionali serviranno ne serviranno 400”.
E' L'assessore regionale ai Trasporti Giuseppe Mascio a presentare i conti durante L'audizione in II commissione i giorni scorsi.
“La ripartizione per Regione non è ancora stata fatta e, mentre per gli Eurostar è difficile quantificare la cifra perché a carico dello Stato, per i treni regionali e interregionali, la Regione Umbria, dagli attuali 27 milioni di euro che versa alle Ferrovie dello stato, dovrebbe versarne circa 40 milioni. La nostra attenzione è massima, ma non possiamo negare di essere fortemente preoccupati”.
Erano stati i consiglieri Raffaele Nevi e Ada Urbani (FI), Alfredo De Sio (An) e Pietro Laffranco (CdL per l’Umbria) a chiedere chiarimenti sulla paventata cancellazione da parte di Trenitalia degli Eurostar che collegano Perugia con Roma, e dopo una prima audizione con lo stesso assessore Mascio lo scorso 12 novembre nella quale annunciò un incontro con il ministro ai Trasporti Bianchi, poi avvenuto, i giorni scorsi Mascio ha fatto presente che del problema si parlerà ancora il prossimo 4 dicembre in occasione della Conferenza Stato – Regioni alla quale parteciperà l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti.
Mascio, non nascondendo “l’estrema difficoltà” della questione si è anche augurato che “il Governo Prodi farà di tutto per mantenere i servizi basilari per milioni di ‘clienti’, come vengono chiamati da Ferrovie Spa, quando invece dovrebbero essere definiti ‘cittadini-utenti’.
Insieme alla presidente Lorenzetti – ha detto – “abbiamo già chiesto, in più di una occasione, al Governo di trovare in Finanziaria le risorse necessarie per gli Eurostar e per per gli Intercity e rimandare, magari, la discussione dei tagli al 2008. L’amministratore delegato Moretti ha però evidenziato che non vuole portare le Ferrovie verso la fine che ha già fatto Alitalia. Un dato di fatto – ha puntualizzato Mascio – riguarda le risorse trasferite dallo Stato a Ferrovie che, negli ultimi dieci anni, sono rimaste le stesse. Sia Berlusconi, quanto Prodi hanno continuato a promettere mille nuovi treni che non sono mai arrivati. Dobbiamo capire bene – ha aggiunto – se il trasporto su ferro rimane ancora oggi una priorità”.
Nel corso dell’audizione, Mascio ha anche fatto sapere che, “i treni che usciranno dall’Umbria nel 2009, in base ai programmi di Trenitalia, non potranno usufruire dei tracciati utilizzati dall’alta velocità (Orte – Roma). Aumenteranno, così, i tempi di percorrenza”.
Preoccupazione generale è stata espressa dalla totalità dei membri della Commissione.
Il capogruppo regionale dello Sdi Ada Girolamini, in una nota firmata anche da altri esponenti socialisti di Gubbio, Scheggia, Fossato e Sigillo, chiede alla Giunta regionale dell’Umbria di “operare, in sinergia con quella delle Marche, una forte pressione nei confronti dell’azienda e del ministero dei Trasporti, perché sospenda con effetto immediato la soppressione degli eurostar”.
“Esprimiamo viva preoccupazione in merito alla decisione di Trenitalia di tagliare 8 corse eurostar sulla linea Ancona – Roma. In particolare suscita allarme la situazione della stazione di Fossato di Vico, per cui è prevista anche la cessazione del servizio di biglietteria” – afferma il capogruppo regionale dello Sdi Ada Girolamini, in una nota firmata anche da Gabriele Tognoloni (capogruppo socialista al Comune di Gubbio), Antonella Brancadoro (Sindaco di Sigillo), Giovanni Nardi (Sindaco di Scheggia e Pascelupo), Silvia Mariani (consigliere socialista al Comune di Fossato di Vico).
Gli esponenti socialisti sottolineano di non ritenere “accettabile il comportamento di Trenitalia, perché sopprimere il 90% di Eurostar su questa tratta vuol dire lasciare nel più totale isolamento un comprensorio, già fortemente caratterizzato da una insostenibile assenza di infrastrutture e di collegamenti. L’area di territorio regionale che rimarrebbe sprovvista da questo fondamentale collegamento, – fanno sapere – oltre alle città di Gubbio e Gualdo Tadino e dell’intera fascia appenninica (Scheggia, Costacciaro, Sigillo, Fossato di vico), ricomprende anche una parte della regione Marche e nello specifico i comuni di Cantiano, Cagli, Acqualagna, Urbino”.
“Chiediamo pertanto – concludono – che la Giunta regionale dell’Umbria, in sinergia con quella delle Marche, operi una forte pressione nei confronti dell’azienda e del ministero dei Trasporti, perché sospenda con effetto immediato questa sua iniziativa, fortemente lesiva, non solo del diritto alla mobilità che deve essere garantito a tutti i cittadini, ma soprattutto perché ciò rappresenterebbe un colpo mortale all’economia turistica di questa area del centro Italia”. M. Gio M. – clickmobility.it

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