Scatta la protesta delle aziende di trasporto rappresentate da Asstra al nuovo emendamento del Bersani ter.
Un emendamento che a detta del direttivo Asstra "blocca la liberalizzazione del trasporto ferroviario".

“La presentazione di questo emendamento pregiudica il corretto svolgimento del confronto aperto su iniziativa del Ministro Damiano per verificare la concreta praticabilità di un accordo nazionale per i lavoratori dei trasporti terrestri nel rispetto delle specificità dei diversi settori. Il direttivo di ASSTRA ha impegnato la delegazione trattante dell’associazione a proseguire il confronto solo nell’ipotesi in cui l’emendamento proposto venga stralciato e si riconduca la tematica in oggetto all’interno del confronto tra le parti e non già mediante l’imposizione per legge di un contratto unico, ipotesi questa fermamente condannata dall’Autorità garante della concorrenza”.

La scelta è stata assunta dai vertici di Asstra rappresentati nel Consiglio direttivo dell’associazione riunito venerdì a Torino. Le ragioni della protesta di ASSTRA sono state espresse per lettera al ministro cesare Damiano ed al presidente della X Commissione del Senato, Aldo Scarabosio.

L'emendamento che ha scatenato la ridda di polemiche è stato proposto dal relatore Egidio Banti al disegno di legge AS 1644, appunto il Bersani-ter, all’esame della X Commissione in Senato, e recita così:
“Per il rilascio e il mantenimento della licenza e del certificato di sicurezza, è valutato quale riferimento per L'accertamento del possesso dei prescritti requisiti il Contratto collettivo nazionale per i lavoratori addetti al settore delle attività ferroviarie e dei servizi connessi, stipulato dalle organizzazioni sindacali, dai datori di lavoro e dai lavoratori comparabilmente più rappresentativi a livello nazionale”. Manu Mich. – clickmobility.it